RHENEIA (῾Ρήνεια, ῾Ρήναια; Rhenea)
Nome antico dell'isoletta delle Cicladi, divisa in due parti da uno stretto istmo roccioso, oggi chiamata "la Grande Delo" (ἡ μεγάλη Δήλη, o Δῆλος) ad occidente di Delo, e separata da questa da un braccio di mare lungo appena quattro stadî.
Policrate di Samo, che occupò le due isole e le dedicò ad Apollo, le unì con una catena, e Nicia gettò, attraverso allo stretto che le divide, un ponte, portato pronto da Atene, per cui servì certo da pilone l'isoletta di Ecate in mezzo allo stretto. Altri nomi poetici di R. erano, Ortigia, Keladusa e Artemite. R. condivise in genere le sorti di Delo; occupata dai Persiani, entrata nel 478 nella lega delio-attica, dopo la purificazione di Delo da parte degli Ateniesi nel 426 a. C. servì da cimitero dei Delî, ma rimase abitata tuttavia fino ai tempi di Strabone. Nella parte meridionale dell'isola pertanto si rinvengono ancora numerosi resti di monumenti sepolcrali e di casette, forse quelle che servivano per i moribondi e per le donne incinte; è stato rinvenuto e scavato inoltre il recinto sacro, di circa 500 m2, in cui furono trasportate le ossa dopo la purificazione del 426, scavo che ha ridato alla luce una quantità di interessanti ceramiche, ora conservate nel museo di Mykonos. La città omonima dell'isola era ubicata invece sulla costa occidentale, verso l'isola di Siro.
Bibl.: D. Sp. Stavropullos, in Πρακτικά, 1898, p. 100 ss.; 1899, p. 66 ss.; 1900, p. 67 ss.; Bürchner, in Pauly-Wissowa, I A, 1920, cc. 598-599, s. v. ῾Ρήνεια; D. Levi, in Enc. Ital., s. v.; Ch. Dugas, (con la collaborazione di J. D. Beazley), Délos, XXI, Parigi 1952; H. Metzger, in Revue des Études Anc., LXVI, 1953, pp. 426-428.