RHODOS (῾Ρόδος, Rhodos, Rhodus)
Divinizzazione, introdotta in età ellenistica, della città e dell'isola omonime (v. rodi).
Nella personificazione dello stato rodio, cui si tributa culto, confluisce anche la figura dell'eroina locale, la ninfa figlia di Afrodite e di Posidone, secondo altri di Oceano ed Anfitrite, consorte di Helios, al quale partorì i famosi Heliadi, protagonisti della omonima tragedia di Eschilo.
Il culto di R. era svolto in epoca tarda dai συνϑύται ῾Ροδιασταὶ ἐπιδαμιασταί, che, come indica quest'ultiìno nome, erano coloro che avevano avuto il diritto di semicittadinanza e si erano messi sotto la protezione della dea. Ad iscrizioni dobbiamo la notizia che i Lindi dedicarono una statua di R. ad Atena Lindia e a Zeus Polièus; da queste stesse epigrafi sappiamo della diffusione del culto di R., parallelamente all'instaurazione dell'influenza egemonica romana sull'isola, a Coo, a Nasso, e perfino in Asia Minore, a Lagina nella Caria, ove esisteva un sacerdozio ῾Ηλίου καὶ ῾Ρόδου.
Sulle monete d'argento e di bronzo, appartenenti a diverse fasi della storia rodia (un primo gruppo è del 333-304 a. C., un altro del 189-166, un terzo del 166-88 a. C., del periodo cioè della decadenza dell'isola, successiva all'erezione di Delo a porto franco), R. appare come una testa femminile guardante verso destra, con corona, orecchini e collana. Assai spesso la corona è raggiata, probabilmente per un'eco remota del carattere solare proprio dell'eroina dell'isola, ovvero per un'influenza del tipo monetario, diffusissimo in tutti i conî rodî, con la testa raggiata di Helios. Da notare che nelle monete del IV sec. a. C. il diadema di R. sembra a globetti, mentre in quelle dal 189 in poi è maggiormente delineato, con elementi verticali a foglie lanceolate; anche la fascia rigida che sostiene il diadema sulla fronte acquista maggior rilievo.
Bibl.: H. van Gelder, Geschichte der Alten Rhodier, L'Aia 1900, pp. 336; 356-7; O. Höfer, in Roscher, IV, 1909-15, c. 117-119, s. v., n. i; cfr. anche O. Ilberg, ibid., c. 119, s. v. Sulle monete: B. V. Head, Catalogue of the Greek Coins of Caria, Cos, Rhodes, etc. in the British Museum, Londra 1897, pp. 238 ss., nn. 74-117, tav. XXXVII, 10; pp. 251-2, nn. 231-234, tav. XXIX, 20; G. Macdonald, Catalogue of Greek Conis in the Hunterian Collection, II, Glasgow 1901, pp. 438; 443; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 19112, pp. 640-41.