ribattere
Il verbo è presente nella Commedia con tre esempi, dei quali soltanto il primo ha valore iterativo, di " battere, percuotere di nuovo ": ribatter li convenne / li duo serpenti avvolti, con la verga (If XX 43): Tiresia, per riacquistare il sesso maschile, che, secondo la leggenda, aveva perduto per avere diviso battendoli con la verga due serpenti accoppiati, dovette percuoterli nuovamente. Intensivo, " battere ripetutamente, più e più volte ", è invece in XXI 13 ne l'arzanà de' Viniziani... / chi ribatte da proda e chi da poppa.
Più particolare significato ha in Pg XVII 87 L'amor del bene, scemo / del suo dover, quiritta si ristora; / qui si ribatte il mal tardato remo, si affretta il battere del remo nell'acqua per riacquistare il tempo perduto, cioè, in senso figurato, si riacquista in Purgatorio con l'ardore della mente ciò che in terra si era perduto per negligenza. Il verbo appare anche, ma come variante scarsamente accreditabile di ‛ ribadire ' (V.), In If XXV 8.