BOFILL, Ricardo
Architetto spagnolo, nato a Barcellona il 5 dicembre 1939; ha studiato presso la scuola di Architettura di Ginevra. Unendosi ad altri architetti ha fondato (1963) il Taller de Arquitectura; ha poi aperto (1971) un nuovo atelier a Parigi, per rispondere alla crescente richiesta di progetti per le Villes Nouvelles; il suo interesse per la pianificazione urbanistica lo ha indotto (1978) a collaborare con il governo algerino alla costruzione di un villaggio agricolo, trasferendo parte del suo studio ad Algeri. Questo passaggio di B. in diverse aree culturali ne amplia e rinnova il lessico architettonico; i suoi scritti L'architecture d'un homme (1978) e El dibujo de la ciudad (1984) sono il contrappunto teorico alla sua multiforme progettazione.
Dall'esperienza professionale s'individuano due aspetti fondamentali: l'uso di impianti geometrici fortemente gerarchizzati e la capacità di assimilazione dei caratteri propri dell'ambiente; dal paesaggio catalano apprende colori e forme: La Manzanera, Calpe, Alicante (Spagna, 1969-83); Walden 7, Sant Just Desvern, Barcellona (1970-75); il codice classico dall'architettura parigina: Les Arcades du Lac, Le Viaduct, Saint Quentin en Yvelines, presso Versailles (1972-75); Les Espaces d'Abraxas, Marne la Vallée (Francia, 1978-83).
Il continuo e serrato dialogo con il contesto, unito a una vigorosa ed espressiva sensibilità plastica, consentono ai suoi edifici di parlare sì la stessa lingua dei luoghi, ma per affermare un più personale, preesistente e persistente senso dello spazio. L'architettura di B. è alternanza di ritmiche contrazioni e dilatazioni; di sfondamenti spaziali, in scala con l'intero edificio e l'ambiente più che con l'uomo, il quale è chiamato a misurarsi con gli elementi minori che arredano, differenziano e articolano lo spazio complessivo. Al successo delle sue magniloquenti costruzioni contribuisce la capacità di B. e dei suoi collaboratori di progettare per componenti seriali. Queste, nonostante la particolarità del disegno, permettono l'uso a scala industriale delle più aggiornate tecnologie. È evidente che tali procedimenti possono essere utilizzati in modo economico e convincente soprattutto per edifici di grande respiro dimensionale.
Oltre alle già citate, altre rilevanti opere sono: La Fabrica, Sant Just Desvern, Barcellona (1973-75); El Anfiteatro, Calpe, Alicante (Spagna 1980-83); El Parque de la Marca Hispanica, Le Perthus (lungo il confine franco-spagnolo, 1974-76); Casa Emilio Bofill, Montras, Gerona (Spagna 1973); il Santuario di Meritxell (Andorra 1974-78); Le Jardin des Halles, Parigi (1974-75); Les Echelles du Baroque, XIV distretto di Parigi (1979); l'Amphithéâtre Vert, Cergy Pontoise (Francia 1981); Antigone, Montpellier (1979-83). Ha eseguito inoltre progetti di giardini urbani, tra i quali la proposta dei Los Jardines del Turia, Valencia (1981). Vedi tav. f. t.
Tra le sue opere a stampa ricordiamo: Taller de Arquitectura, poemas de José Agustin Goytisolo, 1968; Hacia una formalizacion de la ciudad en el espacio, 1976; Los Espacios de Abraxas - el Palacio, el Teatro, el Arco, 1981.
Bibl.: Ricardo Bofill, Taller de Arquitectura, in G.A., n. 4, numero monografico, Tokyo 1985.