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CANESTRINI, Riccardo

di Enrico Tortonese - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 18 (1975)
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CANESTRINI, Riccardo

Enrico Tortonese

Nacque da Giuseppe e da Silvia De Carneri a Revò di Trento il 21 maggio 1857 ed ivi compì i suoi primi studi. Dopo un breve soggiorno a Clausen in Austria, continuò gli studi prima a Bolzano e poi a Padova, dove il fratello Giovanni era professore di zoologia. Il 6 luglio 1882 vi si laureò in scienze naturali e pochi giorni dopo conseguì il diploma di abilitazione all'insegnamento nelle scuole secondarie. Nel medesimo anno il ministero dell'Agricoltura lo incaricò, assieme al fratello Giovanni, di svolgere ricerche intorno ai banchi coralliferi del mare di Sciacca in Sicilia; egli collaborò quindi con il fratello alla preparazione di un importante studio sul corallo, pubblicato nel 1883 a Roma (Il corallo, in Annali dell'industria e commercio, pp. 5-163). Subito dopo il C. ebbe il posto di assistente nel gabinetto di zoologia e anatomia comparata nell'università di Padova e iniziò un periodo di intensa attività, come studioso, come docente e anche come segretario della Società veneto-trentina di scienze naturali. Nel 1886 gli fu accordata, per titoli, la libera docenza in zoologia nell'università di Pavia. Passato quasi subito a quella di Padova, in quest'ultima città trascorse il resto della sua breve esistenza. Egli morì il 22 dicembre del 1891.

Senza dubbio il fratello Giovanni influì nel ravvivare nel C. il grande interesse per le scienze naturali. Non ancora laureato, questi prese infatti a occuparsi di entomologia e di acarologia; studiò attivamente la peronospora della vite e i Gamasi, considerandone la morfologia e la biologia, nonché la sistematica. Di Insetti e di Aracnidi si interessò costantemente, com'è dimostrato dalla serie delle sue pubblicazioni. In alcune di queste egli seppe chiaramente delineare i danni che certe specie arrecano all'agricoltura. Anche le osservazioni intorno alla decapitazione degli Insetti e dei Miriapodi attestano insolite capacità di osservatore paziente ed accurato.

Il C. fu attirato dallo studio della fauna, anche di quella acquatica, della regione natia. S'interessò quindi allo studio dei pesci, dedicando due lavori anatomici all'organo auditivo e agli otoliti di questi animali; trattò delle specie esistenti nel Trentino, ma alla parte sistematico-descrittiva del lavoro non fece seguito quella concernente i problemi della pesca, benché l'autore intendesse presentarla.

Il C. fu tra i primi in Italia ad accogliere la teoria di Darwin relativa all'evoluzione. Il suo primo corso all'università di Padova fu dedicato alla protistologia, perché il forte impulso che - soprattutto per merito di R. Koch - veniva apportato in quegli anni agli studi batteriologici lo indusse ad occuparsi attivamente di microrganismi. Egli discusse il concetto di protisti affermato in Germania da E. H. Haeckel, ed affermò doversi realmente riunire in un medesimo grande gruppo i Protozoi ed i Batteri. Per diversi anni studiò ed insegnò batteriologia, dimostrando ottime doti sia di ricercatore, sia di maestro. In particolare, si interessò del bacillo del colera.

Opere: in coll. con G. Canestrini, I Gamasi italiani, Padova 1882; Osservazioni sulla Nicoletiella cornuta, in Atti d. Soc. veneto-trentina di scienze naturali, VIII (1882), pp. 133-146; Alcune osservazioni sulla decapitazione degli Insetti e dei Miriapodi, in Boll. d. Soc. ven.-trent. di sc. nat., II (1883), 3, pp. 119-125; in coll. con L. Parmigiani, Gli otoliti dei pesci, in Atti della Soc. ven.-trent. di sc. nat., VIII (1883), 2, pp. 280-339; Nota sulla voracità del luccio, in Boll. d. Soc. ven. trent. di sc. nat., III (1884), 2, pp. 100-103; I pesci del Trentino, in Ann. d. Soc. Alpi trid., XI (1885), pp. 1-63; Nota sui pesci mostruosi, in Atti d. Soc. ven.-trent. di sc. nat., IX (1884), 1, pp. 117-125; Osservaz. sull'apparato auditivo di alcuni pesci,ibid., IX(1885), pp. 256-282; Una talpa europea albina, in Boll. d. Soc. ven.-trent. di scienze naturali, IV (1888), 2, p. 84; in coll. con P. Kramer, Acarina: Demodicidae und Sarcoptidae. Das Tierreich, VII, Berlin 1899, pp. 1-193; in coll. con G. Canestrini, Batteriologia, Milano 1890.

Bibl.: F. Ambrosi, Scrittori e artisti trentini, I, Trento 1883, pp. 219 s.; II, ibid. 1894, pp. 271-74; G. Castelli, Cenni biografici su R. C., in Boll. d. Soc. veneto-trentina di scienze naturali, V (1891), 1, pp. 47-54.

Vedi anche
zoologia Ramo delle scienze biologiche che studia la vita del mondo animale, in tutte le sue manifestazioni. Si divide in varie sezioni. La sistematica zoologica studia gli animali sotto l’aspetto descrittivo, e li classifica, per quanto possibile, secondo le loro affinità filogenetiche (➔ classificazione). La ... specie biologia Nella sistematica biologica, categoria che rappresenta l’unità fondamentale di base del sistema di classificazione. specie sistematica specie comprendente diverse sottospecie (dette anche specie elementari o, in botanica, giordanoni), cioè diverse popolazioni o gruppi di popolazioni, normalmente ... darwinismo Denominazione delle teorie elaborate da C. Darwin per interpretare l'evoluzione degli organismi attraverso il meccanismo della selezione naturale. Secondo il darwinismo, il campo di variabilità nel quale agisce il meccanismo di selezione può essere determinato sia da cause interne, di natura genetica, ... anatomia Scienza biologica che studia la forma e la struttura degli esseri viventi: deve il suo nome al metodo di indagine, la dissezione, che ancora oggi, pur integrato da moderni e perfezionati metodi di ricerca, ha fondamentale importanza nello specifico campo di studio. Secondo che abbia per oggetto l’uomo, ...
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