FRIEDL, Riccardo
Nacque a Spalato, in Dalmazia, il 16 sett. 1847 da Antonio Michele, alto funzionario dell'amministrazione asburgica, e da Amalia Koschier (o Kosir), triestina di origine slovena.
La famiglia si trasferì nel 1852 a Ragusa, dove il F. frequentò le scuole elementari e nel 1856 fu iscritto al ginnasio presso il collegio dei padri gesuiti. Si distinse presto negli studi e appena dodicenne divenne prefetto della congregazione mariana del collegio. Nel 1859 la famiglia tornò a Spalato, dove il F. completò il ginnasio presso la scuola pubblica.
L'esperienza dei primi anni di formazione nell'istituto religioso lo aveva, però, fortemente influenzato: nell'ottobre del 1862 prese la decisione di vestire l'abito della Compagnia di Gesù. Il 6 nov. 1862 lasciò Spalato diretto al noviziato di Verona, dove entrò ufficialmente il 10 dello stesso mese. Il 13 nov. 1864 pronunciò i voti religiosi e dedicò i successivi due anni al completamento degli studi classici.
Con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia (1866) i novizi e gli studenti della casa dei gesuiti di Verona furono fatti riparare dapprima nel Voralberg austriaco, e quindi a San Paolo d'Appiano, vicino a Bressanone. Qui il F. si dedicò agli studi di filosofia sotto la guida di M. Cornoldi e si laureò il 26 luglio 1869 col massimo dei voti.
Fu destinato all'insegnamento di grammatica, greco e tedesco nel collegio di Bressanone. Già capace di padroneggiare tre lingue (croato, tedesco e italiano), iniziò a studiare lo spagnolo. Nel 1876 le autorità austriache chiusero il collegio e il F. riprese la sua formazione a Laval, in Francia, dove fu ordinato sacerdote il 9 sett. 1877. In considerazione dei sette anni trascorsi insegnando, gli era stato concesso di non attendere il compimento del triennio di studi teologici, che concluse solo nel 1879.
Giunto il momento in cui i superiori dovevano decidere la destinazione di lavoro, il F. confidava di essere inviato nelle missioni, compito per il quale era sempre stato ritenuto idoneo in virtù della straordinaria attitudine per l'apprendimento delle lingue e per l'insegnamento. Era confortato in ciò dall'espressa richiesta dei padri della missione indiana di Mangalore di averlo tra loro. A tal fine fu inviato in Inghilterra dal luglio all'ottobre 1879 per studiare la lingua. Dal 9 ottobre al 14 dicembre fu a Paray-le-Monial per gli esercizi della terza probazione sotto la guida di P. Ginhac: lì lo raggiunse l'improvvisa notizia che era stato destinato presso Aux Alleux. Il F. vi giunse il 14 dic. 1879, e vi rimase fino al giugno 1880.
Nel luglio dello stesso anno tornò nella natia Dalmazia come professore di lettere e preside degli studi del seminario di Zara. Qui profuse il suo impegno nell'attività pastorale, raccogliendo nelle congregazioni mariane quasi tutte le categorie cittadine e prodigandosi nell'assistenza spirituale alle popolazioni dell'entroterra, tanto da meritarsi l'epiteto di "apostolo di Zara". Il 12 sett. 1887 fu inviato a Portorè, sulle Bocche di Buccari, come maestro dei novizi. Il 14 dic. 1894 fu nominato rettore del noviziato della provincia veneta, con sede a Soresina presso Cremona. Il 18 ott. 1896 gli fu affidato il governo della provincia veneta.
In tal veste proibì i sistemi di correzione duri nei collegi, sostenne la fondazione del pensionato universitario di Padova, impose agli studenti della Compagnia di prendere la licenza liceale nelle scuole statali e permise loro - a discrezione dei superiori - di frequentare i corsi universitari pubblici. Difese le posizioni dei suoi padri nelle terre di confine e contro l'ostilità delle autorità austriache e sostenne la missione di Mangalore. Nell'ottobre del 1898 aprì una casa di terza probazione a Sartirana Lomellina. Nel novembre 1898 trasferì la sede della curia provinciale da Modena a Verona.
Il 6 maggio 1899 fu nominato superiore della provincia torinese. Riaprì il collegio di Genova, fondò il circolo cattolico universitario di Torino, aprì le residenze di Savona e Vercelli e salvò da chiusura il collegio di Cuneo. Nel giugno 1903 trasferì il noviziato da Chieri ad Avigliana in Val di Susa. Dopo sue ripetute richieste, nel dicembre 1903 gli fu concesso di lasciare l'incarico. Fu quindi designato rettore e maestro dei novizi ad Avigliana; tuttavia, dopo soli due anni, divenne rettore e istruttore della terza probazione.
Il 10 ott. 1905 il F. arrivò a Sartirana Lomellina, ma la scarsa salubrità del luogo lo convinse, nell'inverno del 1907, a trasferire la propria residenza a Firenze, presso la chiesa del Buon Consiglio.
Qui operò nelle parrocchie e nelle case religiose della città, promosse ritiri operai e fondò leghe di perseveranza. L'abitudine a trascurare le propria salute lo fece ammalare gravemente già nel 1912. Il 10 febbr. 1917 fu colto da malore.
Morì di setticemia il 27 febbr. 1917 a Firenze per la degenerazione di una piaga non curata. La causa di beatificazione fu introdotta nel 1943.
Dei suoi manoscritti si conservano: uno studio sull'autenticità della Casa di Loreto; una raccolta di 227 fatti mariani; una raccolta di altri esempi predicabili; un compendio dell'opera del gesuita S. Franco sulle obiezioni popolari contro la religione; una raccolta dei più curiosi istinti di 70 animali. Nel 1891 aveva dato alle stampe anonimamente a Modena l'opuscolo Mater divinae gratiae ossia Memoria storica dell'immagine di Maria. Gli scritti spirituali furono da lui fatti distruggere sul letto di morte.
Fonti e Bibl.:Acta Apostolicae Sedis, XXXVI (1944), pp. 90 ss.; Gesualda dello Spirito Santo, Lettera su p. R. F. della Compagnia di Gesù, Firenze 1917; M. Franzini - G. Costetti, Il p. R. F. della Compagnia di Gesù. Memorie, Venezia 1923; G. Galloni, Il p. R. F. S.J. (profilo biografico), Roma 1931; L. Ambruzzi, A saintly Jesuit of our time. The spirit of the servant of God, Fr. R. F., Mangalore 1936; G. Cassiani Ingoni, P. R. F. della Compagnia di Gesù, Padova 1942; J. de Guibert, La spiritualité de la Compagnie de Jésus, Roma 1953, p. 481; L. Dossi, La croce del comando, p. R. F., Milano 1954; P. Bastianetto, Cronologia e massime spirituali del servo di Dio p. R. F., Venezia 1978; L. Koch, Jesuiten Lexikon, Paderborn 1934, I, p. 614; Enc. cattolica, V, col. 1776; Österreichisches biographisches Lexikon, I, col. 363; Bibliotheca sanctorum, V, col. 1278; Dict. d'hist. et de géogr. ecclés., XIX, col. 74.