RIPAMONTI, Riccardo
Scultore, nato a Milano il i° ottobre 1849, morto ivi il 15 settembre 1930. Partecipò alla guerra per l'indipendenza italiana come volontario garibaldino. S'ispirò al D'Orti e fu uno degli esponenti più insigni della cosiddetta "arte sociale". Col gesso Chi per la patria muor non muore mai e con la statuetta Amore nazionale, esposti a Torino nel 1880, rivelò il suo mondo pensoso e robusto. Si affermò con Il patito esposto a Milano nel 1881. Ma i suoi lavori più caratteristici sono il Dies irae del 1887, l'Errore giudiziario e il Caino del 1891, opere polemiche, dense d'idee socialdemocratiche. Tuttavia, uomo di gusto finissimo, il R. fu pure innamorato della bellezza armonica dei valori plastici e creò talvolta cose di una purezza antica (L'acquaiolo). Lavorò per il duomo di Milano e per il Cimitero Monumentale della stessa città. Compose anche versi: pubblicò una raccolta di essi, Echi dell'animo (1889) e un carme All'arte (1891).
Bibl.: E.A. Marescotti, in Emporium, XLIV (1916), pp. 72-78; P. Arrigoni, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934.