ricerca duale
ricérca duale locuz. sost. f. – Anche nota come dual use, l'espressione indica, secondo la definizione del National science advisory board for biosecurity (organismo statunitense creato nel 2004) una «ricerca che, sulla base delle conoscenze attuali, si può ragionevolmente prevedere produca conoscenze, prodotti o tecnologie che potrebbero essere direttamente applicati in modo malevolo da altri al fine di porre una minaccia per la salute pubblica, l’agricoltura, le piante, gli animali, l’ambiente o i materiali» (NSABB, Proposed framework for the oversight of dual use life sciences research, 2007). Infatti, se la tecnologia scientifica attualmente disponibile fosse applicata alle armi biologiche offensive, sarebbe possibile, per es., incrementarne la resistenza agli antibiotici, modificarne le proprietà antigeniche o trasferirne determinate proprietà patogene. In questo modo gli agenti biologici bellici classici potrebbero diventare più difficili da individuare, da diagnosticare e da trattare, e quindi sarebbero maggiormente utili ai fini militari e terroristici. Sono numerosi gli aspetti della ricerca attuale che risultano potenzialmente utilizzabili ai fini dello sviluppo delle armi biologiche del futuro, per es. l’uso crescente di vettori geneticamente manipolati, la sempre maggiore comprensione dei meccanismi delle malattie infettive e del sistema di difesa immunitario, la continua comparsa di cloni resistenti agli antibiotici negli agenti patogeni umani più comuni, la rapida disponibilità dei dati di sequenza di proteine e DNA provenienti dagli agenti patogeni naturali, insieme agli avanzamenti nelle tecnologie di trasformazione e transgeniche.
Dual benefit. – Le innovazioni derivate dalla rivoluzione genomica possono però essere usate anche per migliorare rilevazione, protezione e trattamento, in modo da rendere inutile l'uso degli agenti biologici bellici. Grazie alle ricerche sul genoma, nell’immediato futuro potrà essere diffusa la sequenza completa di centinaia fra i maggiori agenti patogeni batterici, fungini e parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante. Questa enorme massa di dati darà nuovo impulso alla ricerca sulle malattie contagiose e alla genetica comparativa, e ha già permesso di comprendere meglio la biologia degli agenti patogeni e di mettere a punto sistemi diagnostici, composti antimicrobici e nuovi vaccini. Infatti, se l’identificazione di un agente contagioso potrà essere compiuta rapidamente, permettendo così una risposta veloce e altamente efficace, questo potrà rappresentare un possibile fattore dissuasivo all’utilizzo degli agenti da guerra biologica. Per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi vaccini, questo settore sta ricavando molto beneficio dalla disponibilità di informazioni sulla sequenza genomica degli agenti patogeni. Un terzo settore ugualmente interessante è quello della progettazione di nuovi composti antimicrobici che possono agire sulla sintesi del DNA, delle proteine e della parete cellulare, che rappresentano funzioni cellulari essenziali. Il completamento della sequenza genomica umana fornisce inoltre un nuovo punto di partenza per una migliore comprensione dei processi infettivi patologici, e questo, potenzialmente, risulta di enorme utilità nella lotta contro le tecniche di guerra biologica.