tecnologia, ricerca e sviluppo nella
tecnologìa, ricérca e sviluppo nella. – La globalizzazione sta portando a una nuova rivoluzione industriale, nell’ambito della quale i paesi avanzati di antica e recente industrializzazione – da quelli europei agli Stati Uniti, al Giappone – si confrontano duramente con quelli emergenti per acquisire quote crescenti del mercato globale; i primi si fondano sulle tecnologie medio-alte, gli altri sul basso costo del lavoro. Molte produzioni tradizionali e di media tecnologia, nonché servizi, sono stati trasferiti o sono in corso di trasferimento dai paesi avanzati a quelli emergenti, a basso costo del lavoro, sia per il mantenimento della competitività sia per l’inserimento nel mercato di questi ultimi. I paesi emergenti, a loro volta, si stanno muovendo verso tecnologie medio-alte, investendo in ricerca e alta formazione, acquisendo imprese di medio-alta tecnologia nelle regioni avanzate. L’interazione tra le economie dei singoli paesi e la competizione per le risorse privilegiano nuovamente il paradigma dello sviluppo economico. I problemi economici (v. debito pubblico; subprime), sociali e ambientali (v. cambiamenti climatici; Protocollo di Kyoto), drammaticamente emergenti, ripropongono, tuttavia, lo sviluppo sostenibile. Il paradigma portante della nuova rivoluzione tecnologica e industriale dovrebbe, quindi, essere lo sviluppo competitivo e sostenibile, ancora distante dall’essere attuato. Partendo dalla visione di J.A. Schumpeter (Business cycles, 1939), alla luce di nuovi studi in corso, si puo rappresentare schematicamente la genesi dello sviluppo, economico o sostenibile (fig. 1). Sia lo sviluppo economico sia lo sviluppo competitivo e sostenibile dipendono, nel contesto NEST (Natura, economia, società, tecnologia), da cicli dell’innovazione (innovation cycles) – fondati su programmi e su iniziative per la ricerca, tra cui piattaforme tecnologiche e altre attività – nonché da cicli economici (business cycles) – fondati su innovazioni infrastrutturali (trunk innovations) e su innovazioni tecnologiche, che operano in cascata. Attività di ricerca e innovazioni tecnologiche costituiscono, rispettivamente, lo stadio iniziale e finale del processo GDI-K (‘generazione-diffusione-adozione della conoscenza’). Questo costituisce il fondamento della nuova economia, quella della conoscenza. Cicli di innovazione e cicli economici risultano, quindi, integrati attraverso il processo GDI-K, che sostiene il ciclo di vita di una tecnologia (fig. 2). Esso è rivolto ai settori che vanno dalla ricerca scientifica all’innovazione industriale e riguarda prodotti, processi e business models. Gli interessati (stakeholders) coinvolti sono pubbliche autorità, università, istituti e centri di ricerca, imprese, istituzioni finanziarie. Premesse la non linearità e la complessità delle azioni in gioco, questo schema consente di mostrare il ruolo che le attività di ricerca, sviluppo, innovazione industriale e gli stakeholders possono avere nella promozione e nel sostegno di un paradigma di sviluppo. Tutto questo va inquadrato nell’incipiente rivoluzione tecnologica e industriale a livello globale (RT&I-G). Il processo GDI-K non è lineare. Si realizza con un approccio a rete, che coinvolge gli stakeholders già menzionati. I relativi K-networks operano a livello sopranazionale e tendono al livello globale. Dal canto loro, le industrie si stanno orientando verso prodotti, servizi e processi ad alto valore aggiunto (K-based) e adottano un approccio di open innovation. Si sta creando, così, un mercato globale relativo alla domanda e offerta di conoscenza (K), entro il quale gli stakeholders dovranno competere. La delocalizzazione industriale porta alla nascita, nei paesi emergenti, quali la Cina e l’India – con elevata presenza di specializzazione/manodopera intellettuale e basso costo – di nuovi istituti e di centri di ricerca che opereranno localmente, ma entreranno poi sul mercato globale della ricerca. Università, istituti e centri di ricerca dei paesi avanzati – per es., imprese che operano nel processo GDI-K – devono approntare appropriate strategie e business models al fine di poter competere nell’emergente mercato della ricerca e dello sviluppo. La competitività e sostenibilità dei K-networks sono fondamentali per attuare il paradigma portante della nuova rivoluzione sia tecnologica sia industriale (lo sviluppo competitivo e sostenibile, K-based).