ricerca e sviluppo (r&s)
ricerca e sviluppo (r&s) Complesso di attività creative intraprese in modo sistematico sia per accrescere l’insieme delle conoscenze (ivi comprese quelle relative all’essere umano, alla cultura e alla società), sia per utilizzare tali conoscenze per nuove applicazioni. Con r&s (anche r&d, research and development) dal punto di vista del produttore di mercato ci si riferisce a quelle attività realizzate con il proposito di scoprire o sviluppare nuovi prodotti, incluse versioni migliorate di prodotti esistenti, o la scoperta e l’implementazione di nuovi o più efficienti processi di produzione.
I recenti progressi nei nuovi settori (biotecnologie, tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni, nuovi materiali) sono stati possibili anche per la crescente integrazione tra scienza e tecnologia. I nuovi dispositivi e tecniche incorporano quantità sempre maggiori di sapere scientifico; allo stesso tempo il lavoro di r. si avvale di potenti strumenti, messi a punto con sofisticate tecnologie che consentono di studiare i fenomeni naturali a livelli di analisi precedentemente irraggiungibili (si pensi al microscopio elettronico, al ciclotrone, alla risonanza magnetica nucleare, ai calcolatori veloci).
Dall’inizio degli anni 1980 fino all’affermarsi della globalizzazione alla fine degli anni 1990, la competizione sui mercati dei prodotti tecnologicamente avanzati si è fatta più acuta, soprattutto per la concorrenza esercitata dai Paesi emergenti. Questo inasprimento della competizione internazionale ha obbligato i Paesi dell’Unione Europea (UE) a intensificare la cooperazione nel campo della ricerca. Le politiche industriali della UE dalla fine degli anni 1990 pongono in primo piano la conoscenza per rafforzare la crescita, la competitività e l’occupazione, dando nuovo impulso alla r. e allo s. tecnologico della Unione, nonché ai programmi di istruzione e formazione che incentivano sia la mobilità transnazionale dei giovani sia la società dell’informazione. Nel 1984 la Comunità Europea ha lanciato il primo Programma quadro di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica con l’obiettivo di stimolare e consolidare la capacità competitiva del sistema industriale europeo, favorendo una maggiore armonizzazione delle politiche nazionali e costituendo un supporto scientifico delle successive politiche dell’Unione Europea.
Il ruolo dei governi nel finanziamento del settore r&s ha subito una importante trasformazione. Infatti, da una incentivazione di carattere generale e istituzionale (finanziamento ‘a pioggia’), si è passati al sostegno pubblico di specifici progetti particolarmente rilevanti per la soluzione di problemi socioeconomici, con l’obiettivo di mantenere la competitività e stimolare lo sviluppo economico. A partire dagli anni 2000, inoltre, molti enti pubblici di ricerca, in primis le università, hanno intensificato la collaborazione con le imprese sfruttando i risultati derivanti dalle attività congiunte di r&s. L’indicatore più usato per il confronto internazionale delle risorse destinate a r&s è rappresentato dalla percentuale di spesa per r&s rispetto al Prodotto Interno Lordo (➔ PIL) di ciascun Paese, e cioè dalla quota della ricchezza prodotta che viene investita nell’acquisizione di nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche.