PSICHICA, RICERCA (XXVIII, p. 448)
Un indirizzo sempre più rigidamente scientifico ha prevalso nella ricerca psichica dal 1935 in poi. Le condizioni e i metodi d'esperimento si sono fatti ancor più accurati e ingegnosi. Nel campo dei fenomeni fisici, ad es., l'uso della fotografia e della cinematografia nell'infrarosso, e l'introduzione (1947) della visione diretta nell'oscurità mediante speciali apparecchi, hanno ulteriormente ampliato le possibilità del controllo e della constatazione.
La scuola di Durham: a) La facoltà ESP. - Ma i più recenti e importanti progressi sono stati dovuti alla "scuola americana" facente capo a J. B. Rhine. Questa scuola si è posta in primo luogo il problema dell'esistenza e della dimostrabilità di "una percezione extra-sensoriale" (extra-sensory perception, abbrev. ESP).
Nell'indagine su tale problema, il Rhine e i suoi collaboratori (appartenenti principalmente alla Duke University, Durham, Carolina del Nord) hanno impiegato i metodi quantitativì e statistici in misura larghissima, adottando nuove, originali tecniche di sperimentazione, basate: a) sul numero fisso degli oggetti o dei simboli su cui deve esercitarsi la presunta ESP; b) sul grandissimo numero di prove effettuate con lo stesso soggetto o con lo stesso gruppo; c) sul progressivo isolamento di singoli fattori variabili o di fasi particolari della ricerca. Il materiale adoperato dalla scuola di Durham per le esperienze ESP consiste principalmente (ma non esclusivamente) in speciali mazzi di 25 cartoncini ("carte Zener") divisi in 5 gruppi di 5 e recanti 5 diversi simboli: un circolo, un rettangolo, un'onda, una croce e una stella. Tali carte ed altri oggetti sono trattati, durante le esperienze, in modo da escludere assolutamente la percezione normale. Attualmente quasi tutto il lavoro di mescolamento, distribuzione, segnalazione, classifica, ecc. viene eseguito da macchine. I soggetti o gruppi di soggetti in esperimento cercano secondo tecniche svariate di "indovinare" le singole carte, di "trasmettere" o di "ricevere" telepaticamente le immagini, ecc.: ciò, in numeri straordinariamente alti di prove. I risultati vengono sottoposti all'analisi statistica. Un esempio dei più semplici e fra i moltissimi: in una serie di 220.455 prove si è avuta una deviazione di 2090 e un rapporto critico (rapporto fra la deviazione totale e quella probabile) di 11,12, il che dà una probabilità di varî miliardi contro uno che i risultati non furono dovuti al caso. La scuola di Durham ha sperimentato con soggetti di tutti i tipi e di tutte le età, variando ingegnosamente le condizioni delle esperienze.
Le principali conclusioni da essa raggiunte sinora in questo settore sono: 1) certezza e dimostrabilità dell'esistenza della ESP; 2) indipendenza della ESP dai fattori "spazio" e "tempo"; 3) declino graduale della facoltà ESP nel corso delle esperienze a numero fisso, e corrispettivo aumento graduale dei successi verso la fine delle prove; 4) la facoltà ESP non sembra essere, come tale, prerogativa di alcuna categoria o classe o tipo di persone, bensì, in grado maggiore o minore, una proprietà generale della psiche umana; 5) la "distribuzione" di tale facoltà nella specie umana sembra potersi esprimere matematicamente con una curva binomiale.
b) L'effetto PK. - Parallelamente alle ricerche sulla ESP, il Rhine e i suoi collaboratori hanno compiuto un'accurata serie di esperimenti su di un "effetto psico-motorio extraconduttivo", detto più brevemente "effetto psico-cinetico" o "effetto PK". Gli esperimenti hanno avuto lo scopo di dimostrare, anche in questo caso su base statistica, l'esistenza di un'azione diretta della psiche sulla materia. A tale fine si sono effettuate prove per appurare se il pensiero e la volontà potessero influenzare un grandissimo numero di lanci di dadi: per ottenere, ad es., cifre superiori o inferiori a 6.
Eliminate rigorosamente tutte le possibili cause d'inganno o di errore, furono anche in questo caso raggiunti risultati positivi. In una serie, ad es., di 700.000 lanci di due dadi, si ottenne un rapporto critico di 22,95, il che corrisponde all'unità seguita da cento zeri, contro uno, che i risultati non furono dovuti al caso. Nel 1942 una collaboratrice del Rhine, B. Humphrey, scoperse una "distribuzione quartistica" (QD = quarter distribution) dei risultati, che si dimostrò essere una "costante" dell'effetto PK e confermò la genuinità dei reperti. Altri "effetti secondarî" sono stati ulteriormente identificati.
Le principali conclusioni della scuola di Durham sull'effetto PK sono per ora le seguenti: 1) l'effetto PK sembra essere collegato strettamente alla ESP, essendo, rispetto a questa, ciò che la reazione motoria è rispetto alla comune percezione; 2) variazioni nelle dimensioni, nel peso e nel numero dei dadi non sono accompagnate da variazioni concomitanti nei risultati (vi è cioè indipendenza dell'effetto PK dal fattore "misura"); 3) la distribuzione di questo effetto nei soggetti esaminati sembra essere analoga a quella della facoltà ESP.
Le esperienze anzidette rappresentano una tappa della massima importanza nella ricerca psichica, in quanto quest'ultima si è spostata, mercé loro, dallo studio del singolo, dello straordinario, dell'irripetibile allo studio delle masse, del riproducibile e del normale. La dimostrazione della ESP o dell'effetto PK non dipende più dalla presenza occasionale e fortunata di un "sensitivo" o di un "medium", con le sue personali caratteristiche e idiosincrasie. Qualsiasi studioso o gruppo di studiosi può - come avviene per tutte le scienze sperimentali - riprendere le esperienze già compiute, constatarne la validità, portare il proprio contributo all'ulteriore individuazione e precisazione delle leggi che reggono le anzidette facoltà, riconosciute, ormai, come facenti parte integrante della personalità umana.
Altri lavori. - Oltre alle ricerche descritte - che per numero ed importanza superano nell'epoca attuale qualsiasi altra - meritano menzione alcune particolari indagini e attività degli ultimi anni. Ad esse è dovuta, ad es., la scoperta di una facoltà di "telepatia precognitiva", effettuata da S. G. Soal e K. M. Goldney sulla traccia della scuola di Durham: il soggetto percipiente anticipa la designazione dell'oggetto in esperimento da parte del soggetto agente (esclusa la percezione normale), anche qui secondo numeri e frequenze che sempre permettono di escludere il caso. G. N. M. Tyrrell ha introdotto in esperienze ESP un apparecchio per la scelta e la registrazione automatiche degli oggetti e dei risultati. W. Carington si è proposto il problema del confronto tra materiale da esperimento (disegni) e materiale riprodotto dai percipienti, per una più accurata precisazione dell'eventuale "coefficiente di extranormalità" ed ha escogitato al riguardo un interessante sistema di comparazione analitica. Le ricerche sui rapporti fra psicoanalisi e telepatia, iniziate nel 1936 da I. Hollós ed E. Servadio, sono state felicemente riprese da N. Fodor e soprattutto da J. Eisenbud, mentre tutto il problema della telepatia in rapporto alla psicologia medica è stato affrontato da J. Ehrenwald. Sono stati compiuti, particolarmente a cura di W. Carington, tentativi volti a stabilire, con i metodi associazionistici della "scuola di Zurigo" (C. G. Jung), i "profili psicologici" dei medium e delle loro tipiche impersonazioni di trance, per un confronto differenziale su base matematico-statistica. Nuove indagini sul problema del polipsichismo (già delineato da J. Ochorowicz e W. Mackenzie) sono state iniziate da R. Warcollier e da alcuni altri studiosi francesi.
Nel campo della ricerca psichica obiettiva (fenomeni fisici della medianità, ecc.) nessuna investigazione scientifica sistematica è stata effettuata negli ultimi anni, se si eccettuano le già accennate indagini sull'effetto PK, e singole esplorazioni in merito principalmente a fatti di tipo infestatorio. Tuttavia non sono mancati ulteriori sporadici accertamenti sui fenomeni telecinetici ed ectoplasmici, specialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Dal punto di vista dell'organizzazione della ricerca psichica va menzionata la costituzione (1937) della Società italiana di metapsichica (SIM), che fu riconosciuta dallo stato nel 1941 e dipende dal Ministero della pubblica istruzione (Direzione generale delle accademie e biblioteche). La SIM, presieduta (1948) da G. Ciraolo, coordina gli studî e le iniziative italiane in materia.
Bibl.: Per un primo avvicinamento: E. Servadio, La ricerca psichica, n. ed., Roma 1946 (con ampia bibl.).
Per la scuola di Durham, v.: J. B. Rhine, Extra-sensory perception, Boston 1934; id., New frontiers of the mind, New York 1937; id. (e collaboratori), Extrasensory perception after sixty years, ivi 1940; id., The reach of the mind, ivi 1947; v. anche il Journal of Parapsychology (Durham, dal 1937).
Tra gli altri contributi più importanti: A. Winterstein, Telepathie und Hellsehen, Amsterdam, Lipsia e Vienna 1937; L. Vivante, Studî sulle precognizioni, Firenze 1937; G. N. M. Tyrrell, Science and psychical phenomena, Londra 1938; J. Hettinger, The ultra-perspective faculty, ivi 1940; id., Exploring the ultraperceptive faculty, ivi 1941; E. J. Garrett, Telepathy: in search of a lost faculty, New York 1941; G. N. M. Tyrrell, Apparitions, Londra 1942; Varî autori, Studi e ricerche di metapsichica (a cura della SIM), Roma 1942; id., Problemi di metapsichica (id. id.), ivi 1942; S. G. Soal e K.M. Goldney, Experiments in precognitive telepathy, in Proceedings of the Society for Psychical Research, XLVII, parte 167; W. Carington, The quantitative study of trance personalities, ibid., XLII-XLV; id., Experiments on the paranormal cognition of drawings, ibid., XLVI e XLVII, e in Proceedings of the American S. P. R., vol. 24; L. Bendit, Paranormal cognition, Londra 1944; W. Carington, Telepathy, ivi 1945; J. Ehrenwald, Telepathy and medical psychology, ivi 1947.