(lat. Romulus) Mitico fondatore di Roma, eroe eponimo della città. La leggenda di R., che si confonde in larga parte con quella delle origini di Roma, ha varie forme, ma la più diffusa e accettata nell’antichità [...] è quella secondo cui Numitore, re di Alba Longa, aveva un fratello, Amulio, che ne usurpò il trono e ne costrinse la figlia Rea Silvia a farsi vestale. Questa fu da Marte resa madre di due gemelli, R. e Remo; Amulio, dopo aver fatto imprigionare Rea ...
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Poeta (Roma 1791 - ivi 1863). Fondatore (1813) dell'Accademia Tiberina, per tutta la vita scrisse poesie in italiano, che, considerate sino a oggi come un'esperienza decisamente negativa dell'arte belliana, [...] in dialetto romanesco, di cui costituirebbero in certo modo una felice riserva di temi e di proposte stilistiche. Ma la produzione in romanesco, racchiusa in un felice ventennio (1830-49 circa) e costituita da ben 2279 sonetti, tutti pubblicati ...
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Scrittore italiano (Milano 1851 - ivi 1901). Autore di racconti e romanzi, la sua narrativa, nella quale l'eredità manzoniana si mescola con i fermenti della Scapigliatura lombarda e con istanze del naturalismo, [...] , della gente umile della sua terra lombarda, e a questa terra stessa, il cui elemento paesistico è sentito in un primo tempo sul giornale L'Italia del 1888 col titolo La bella pigotta; Arabella, 1892, che continua il romanzo precedente; Giacomo ...
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(lat. Diana) Divinità italica e romana, di origine discussa; il nome presenta la stessa radice di dīus «giorno»; quindi è la «splendente», la «luminosa». Dalle donne romane era venerata soprattutto come [...] mondo servile si manifesta in numerosi altri momenti della tradizione, come per es., la fondazione del suo tempio all’Aventino attribuita a Servio Tullio. È la caratteristica di ‘straniero’ connaturata allo schiavo che fa rientrare quest’ultimo nella ...
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Erudito e letterato (Roma 1637 - Firenze 1712). Il suo stile e la sua cultura enciclopedica gli riservarono un ruolo primario nel rinnovamento delle lettere italiane tra Seicento e Settecento. Fu autore [...] passò all'università di Pisa, dove fu allievo di M. Malpighi, G. A. Borelli e V. Viviani. Ammesso alla corte medicea, nel 1660 il l'ateismo, Lettera sopra la luce, Sopra l'effetto della vista in occasione d'osservare la cometa dell'anno 1664), ...
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Letterato (Piacenza 1774 - Parma 1848). Benedettino nel 1797, abbandonò nel 1800 il monastero prima dell'ordinazione, e conservò dell'episodio un ricordo che contribuì a rendere più acceso il suo costante [...] s'irradiò dal circolo di G. P. Vieusseux. Nel 1830 si stabilì a Parma; nel 1834 subì una breve prigionia politica. La sua vita fu un apostolato del progresso; non così la sua opera letteraria, che fu soprattutto di raffinato stilista, per il quale ...
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Filologa, critica e scrittrice italiana (Milano 1915 - ivi 2002); prof. di storia della lingua italiana dal 1962, prima all'univ. di Lecce, poi a Pavia, dove istituì il Centro di ricerca sulla tradizione [...] dell'Accademia della Crusca. Editrice di testi antichi e attenta studiosa dei problemi linguistici e metodologici connessi a questa attività (cfr. la raccolta di saggi Storia della lingua e storia dei testi, 1989) e di alcuni aspetti della cultura ...
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Poetessa (Marino, Roma, 1490 - Roma 1547). Figlia di Fabrizio, che era nipote di papa Martino V, e di Agnese di Montefeltro, figlia del duca Federico di Urbino. Sposò nel 1509 Ferrante d'Avalos, marchese [...] sua vedovanza quasi sempre nei monasteri, dapprima a Roma, poi a Montecassino e infine a Orvieto (ma al termine della sua vita era di nuovo a Roma nel convento delle Benedettine). Per la devozione al marito, per la purezza dei costumi, per lo spirito ...
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Filologo e dantista italiano (Taviano, Sambuca Pistoiese, 1867 - Firenze 1941); dapprima bibliotecario, poi prof. di letteratura italiana nelle univ. di Messina (1901-12) e di Firenze (1923-37); dal 1912 [...] dal 1920, gli Studi danteschi (da lui fondati e giunti, sotto la sua direzione, al vol. XXVII); numerosi i suoi volumi di saggi , fecondo indirizzo ponendo il B., insieme con V. Rossi, a capo d'una vera e propria scuola italiana che contempera il ...
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Poeta (Savona 1552 - ivi 1638). Visse in Liguria, a Roma e a Firenze aiutato da varî mecenati (Carlo Emanuele I, Ferdinando I, i Gonzaga, i Medici) ed ebbe come maestri Paolo Manuzio e Sperone Speroni. [...] una leggera, gradevole, musicale imitazione del Ronsard (famose: Belle rose porporine, La violetta, e qualche altra). L'importanza storica del Ch. consiste essenzialmente nel fatto che a lui risale l'Arcadia, nel suo sforzo di rifarsi alla tradizione ...
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a la coque
à la coque ‹a la kòk› locuz. fr. (propr. «al guscio»), usata in ital. come agg. – Nel linguaggio gastronomico, solo nella locuz. uovo à la coque (parzialmente italianizzato alla coque), uovo tenuto per 2-3 minuti in acqua in ebollizione...
a la belle etoile
à la belle étoile ‹a la bèl etu̯àl› locuz. fr. (propr. «alla bella stella»). – A cielo scoperto, a cielo sereno; si usa nelle frasi dormire, albergare à la belle étoile, dormire all’aperto, spec. di chi non ha o non trova...