Dotto romano (1º sec. a. C.) che aveva studiato alla scuola epicurea di Filodemo e Sirone, amico di Virgilio e di Orazio; dopo la morte di Virgilio ebbe da Augusto, insieme con Vario Rufo, l'incarico di [...] rivedere e pubblicare l'Eneide. ...
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Poeta dialettale genovese (Genova 1837 - ivi 1904). Scrisse poesie comico-sentimentali, poemetti burleschi e alcune commedie d'intreccio e di carattere, di sapore goldoniano, che furono portate con successo [...] sulla scena da G. Govi. Ridusse anche in vernacolo quattro libri dell'Eneide e le odi di Orazio. ...
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Poeta francese (Thorigny, Normandia, 1618 - Venoix, Caen, 1661), noto soprattutto per la sua traduzione della Farsaglia di Lucano (1654-55), in cui però introdusse liberamente alcuni brani suoi contro [...] la tirannide. Coltivò anche la poesia burlesca: parodia del 7º libro dell'Eneide (1650), Lucain travesti (1656). ...
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Letterato (Mantova 1724 - ivi dopo il 1783). Gesuita, insegnò greco ed ebraico al Collegio romano, quindi (dal 1773) lingue orientali a Mantova, dove fu anche prefetto della biblioteca; tradusse in ottave [...] l'Iliade (1769-70), l'Odissea (1778-79) e l'Eneide (1782-83). ...
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ammendare
Comune nel Due-Trecento (Rinaldo d'Aquino, Guittone, Latini, Villani, Chiaro) nel senso di " correggere ", " emendare ": non s'ammendava, per pregar, difetto, / perché 'l priego da Dio era [...] disgiunto (Pg VI 41: Virgilio, a illustrazione di un passo dell'Eneide non bene inteso da D., precisa che, per quanto i pagani pregassero, la loro colpa non veniva emendata perché quelle preghiere non erano rivolte al vero Dio). Questo è l'unico ...
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Poeta e filosofo (sec. 12º), legato all'ambiente di Chartres, del quale rispecchia la cultura platonica, ma con forti suggestioni dalla scienza araba, soprattutto astrologica, e larghi echeggiamenti di [...] un'introduzione) il naturalismo platonico si corona di una precisa conclusione astrologica. Nel commento ai primi sei libri dell'Eneide, B. interpreta secondo l'uso della moralisatio la poesia di Virgilio, intesa come involucrum che nasconde verità ...
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Scrittore belga di lingua francese (Tournai 1515 circa - Sainte-Marie-aux-Mines, presso Metz, 1574). Seguace del Ronsard, scrisse versi francesi e latini (Carmina, 1557, col nome umanistico di Masurius). [...] Passato al calvinismo, pubblicò a Ginevra Trois tragédies saintes (1563). Tradusse in francese l'Eneide (1560). ...
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Grammatico africano (sec. 5º-6º d. C.). La sua identificazione con s. Fulgenzio di Ruspe è respinta. Scrisse un trattato mitologico (Mythologiarum libri tres), ove tenta interpretazioni allegoriche di [...] racconti mitologici, e una Expositio Virgilianae continentiae secundum philosophos moralis, interpretazione allegorico-moralista dell'Eneide, opere che ebbero una larghissima influenza sull'atteggiamento medievale di fronte agli autori classici. È ...
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VEGIO, Maffeo
Angiolo Gambaro
Umanista, nato a Lodi nel 1407, morto a Roma nel 1458.
Compiuti gli studî di lettere a Milano, passò all'università di Pavia per attendere alla dialettica e alla giurisprudenza [...] ; id., M. V. Erziehungslehre, Friburgo in B. 1889; M. Minoia, La vita di M. V., Lodi 1896; A. Liverani, Il XIII libro dell'Eneide di M. V., Livorno 1897; A. Franzoni, L'opera pedagogica di M. V., Lodi 1907; G. A. Consonni, Un umanista agiografo. M. V ...
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Poeta giocoso (Norcia 1572 - ivi 1637). Governatore di piccole città pontificie, è ricordato per i poemi la Moscheide (1624), in cui canta la guerra di Domiziano alle mosche, la Franceide (1629) sul "mal [...] francese" (e vi è inserito l'episodio glorioso della disfida di Barletta), l'Eneide travestita (1633), parodia di Virgilio. ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...