Najibullah, Mohammad
Politico afghano (Kabul 1947-ivi 1996). Quarto e ultimo presidente della Repubblica democratica dell’Afghanistan. Di etnia pashtun, membro del Partito comunista afghano, nel 1980 [...] e, nel 1986, divenne presidente della Repubblica. In un clima politico sempre più dominato dai – Alleanza del Nord e taliban – dopo il ritiro delle forze sovietiche, e nonostante l’opposizione dell’esercito e di settori del suo partito, N. cercò ...
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Uomo politico afgano (Feyzabad 1940 – Kabul 2011). Dopo la laurea in Teologia islamica (università di Kabul), ha proseguito gli studi in Egitto con un master in Filosofia islamica. Nel 1968 è tornato in [...] ’occupazione sovietica, nel 1992 è stato eletto capo del nuovo governo afgano mantenendo la carica sino al 1996, quando i taliban hanno preso il potere. Da sempre attivo nella lotta al regime talebano (comandante dell’Alleanza del Nord), nel 2010 è ...
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Re dell'Afghānistān (Kābul 1914 - ivi 2007); salì al trono dopo l'assassinio del padre Nādir (1933). Terminata la seconda guerra mondiale e sorto lo stato del Pakistan, per fronteggiare la tensione ai [...] della Repubblica. Trascorsi ventinove anni di esilio in Italia, tornò in patria nel 2002 dopo il crollo del regime dei Ṭālibān. Con l'elezione di H. Karzai (2004) a presidente del governo transitorio, ha ottenuto il titolo di Padre della nazione ...
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– Locuzione (in lingua Hausa “la cultura occidentale è sacrilega”) comunemente impiegata per indicare il movimento fondamentalista islamico Jamāʿat Ahl al-Sunna lil-Daʿawah wa al-Jihād (in arabo “Gruppo [...] di morti e la sua stessa uccisione. A partire dall’anno successivo B.H. ha iniziato, ispirandosi alle azioni dei Taliban e grazie a legami progressivamente più stretti con l’Aqmi ("al-Qā‘ida nel Maghreb islamico") e l’organizzazione somala al ...
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Uomo politico statunitense (n. New Heaven, Conn., 1946). Laureatosi nel 1975 presso la Business School della Harvard University (Cambridge, Mass.), B. iniziò l'attività di imprenditore nel settore petrolifero. [...] logistiche e la protezione del leader del movimento, Osama Bin Laden. In poche settimane, nell'autunno 2001, il regime dei Tālibān venne abbattuto, ma Bin Laden sfuggì alla cattura. A questo punto la strategia dell'amministrazione B. si ampliò fino a ...
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Uomo politico afgano (Kabul 1947 - ivi 1996). Dopo aver ricoperto le cariche di capo dei servizi segreti e di segretario del partito democratico popolare, divenne presidente dell'Afghanistan (1987-92).
Vita [...] alla fuga nell'apr. 1992. Bloccato dai ribelli, N. si rifugiò nella sede dell'ONU a Kabul (1992); nel settembre 1996, in seguito alla conquista della città da parte delle milizie integraliste islamiche dei Ṭālibān, N. fu catturato e giustiziato. ...
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Altro nome dello sceicco di origine saudita Usāma ibn Lādin (Riyad 1957 - Abbottabad, Pakistan, 2011). Nato da madre siriana, diciassettesimo di cinquantadue fratelli e figlio di un facoltoso imprenditore [...] nel 1996 (aveva lasciato il paese nel 1989), al-Qā'ida ha accentuato il suo legame con il regime dei Taliban. L'organizzazione è ritenuta responsabile di numerosi atti terroristici, tra i quali gli attentati alle ambasciate statunitensi in Tanzania e ...
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ultrafondamentalismo
(ultra-fondamentalismo), s. m. Fondamentalismo intransigente. ◆ L’Algeria che ad aprile dovrà scegliere il suo nuovo presidente è un Paese che continua a pagare un tragico tributo alla guerra civile: tra gli 80 e i 100...
warlord
s. m. e f. inv. Signore della guerra. ◆ è comprensibile al tempo stesso l’indignata reazione di Mohammed Ata quando respinge, a nome di tutti i mujaheddin, l’etichetta abusiva di warlords: (Ettore Mo, Corriere della sera, 18 marzo...