Cardinale e uomo di stato (Roma 1757 - ivi 1824). Giudice del tribunale della segnatura e uditore di Rota, incaricato nel 1797 di organizzare l'esercito pontificio, diede le prime prove della sua abilità [...] assertore dell'indipendenza del papato e l'obbligò ad abbandonare la segreteria di stato il 17 giugno 1806. Anima dei cardinali dell'opposizione, C. il 9 dic. 1809 fu obbligato a partire per la Francia, ove l'anno dopo rifiutò di assistere alle nozze ...
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Doge di Venezia (Venezia 1373 - ivi 1457). Percorse rapidamente e con successo le maggiori cariche interne della Repubblica: fu capo della Quarantia nel 1401, due volte capo del Consiglio dei Dieci nel [...] alleanza. Venezia dovette accettare il pesante ridimensionamento impostole con la pace di Lodi (1425). Questo fatto pesò come un , e infine relegato alla Canea): il doge allora rinunciò a ogni attività pubblica finché il Consiglio dei dieci, con una ...
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Doge di Genova (Genova 1340 circa - Finale Ligure 1398); sostenuto dai ghibellini del popolo minuto, il 17 giugno 1378 ebbe il dogato, ma dopo poche ore dovette cedere la carica a Niccolò Guarco, e poi [...] sostenute da Luigi d'Orléans conte d'Asti, che occupava Savona) e Guarco e Montaldo (appoggiate da Gian Galeazzo Visconti), cedette la signoria di Genova al re di Francia Carlo VI, accettando di governare in suo nome (1396); sostituito l'anno dopo da ...
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Storico tedesco dell'antichità (Nieder-Petschkendorf, Slesia Prussiana, 1854-Roma 1929), prof. di storia antica all'univ. di Roma dal 1879. Fu il rinnovatore degli studî di storia antica in Italia, da [...] largo influsso anche all'estero ove tuttavia non ha arriso il generale consenso a molte delle sue tesi. Le opere principali sono: Attische Politik seit Perikles (1884), la fondamentale Griechische Geschichte (3 voll., 1893-1904, 2a ed., 4 voll., 1912 ...
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Uomo politico rivoluzionario (Pisa 1761 - Parigi 1837); esule volontario in Corsica poco dopo lo scoppio della Rivoluzione francese, cittadino francese dal 1793, dopo essere stato agente nazionale a Oneglia [...] che - dietro lo schermo della massoneria e della carboneria - tese a realizzare una rivoluzione europea a carattere repubblicano e con presupposti comunisteggianti. Rientrò in Francia dopo la rivoluzione del 1830; l'azione politica del B. cessò solo ...
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Figlio (Revere 1652 - Padova 1708) del duca Carlo II (del ramo Gonzaga-Nevers) e di Isabella d'Austria, fu l'ultimo duca di Mantova e del Monferrato. Successo al padre sotto reggenza nel 1665, maggiorenne [...] principe corrotto e venale, disposto a vendere città (Casale alla Francia, 1681) e alleanze a qualunque offerente: politica, questa, al duca di Savoia e Mantova all'Impero, mentre la deposizione del duca era confermata dalla dieta di Ratisbona ( ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, [...] che, irritata per il suo spirito d'indipendenza, ne impose il ritiro (1836). Vicecancelliere della Chiesa (1844), fu chiamato a far parte della commissione provvisoria consultiva di governo da Pio IX, cui fu molto vicino durante gli avvenimenti del ...
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Figlio (Roma 1775 - Firenze 1832) di Marcantonio IV; nel febbr. 1798, alla proclamazione della Repubblica Romana sotto la protezione dell'esercito francese, aderì al nuovo ordine rivoluzionario; recatosi [...] voluto dai Bonaparte) e percorse, sotto l'Impero, la carriera militare sino al grado di generale. Nominato poi duca si affrettò a cedere il paese ai coalizzati. Visse da allora separato dalla moglie, decidendosi a riavvicinarsi a lei solo nel ...
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Uomo politico (Milano 1798 - ivi 1873), podestà di Milano dal 1837, favorì la preparazione delle Cinque giornate (18-22 marzo 1848) e, dopo la cacciata degli Austriaci, assunse la presidenza del governo [...] provvisorio e si adoperò per la fusione della Lombardia al Piemonte. A fusione avvenuta, nominato da Carlo Alberto presidente del Consiglio, fu costretto a dimettersi dalla conclusione dell'armistizio Salasco, da lui riprovato (15 ag. 1848). Rimasto ...
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Uomo di stato e generale (Verrua Savoia 1799 - Buriasco 1869). Ministro della Guerra nel 1848, fece togliere a Carlo Alberto, anche di nome, il comando supremo dell'esercito. Deputato dal giugno 1848, [...] nel genn. 1855 si dimise non approvando il modo con cui fu conclusa l'alleanza per la guerra di Crimea. Nel 1856 andò inviato straordinario a Pietroburgo; dopo l'armistizio di Villafranca, riprese il portafoglio degli Esteri, dal luglio 1859 al genn ...
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la qualunque loc. s.le f. (iron.) Una cosa qualunque che viene detta a sproposito, per superficialità o incapacità di argomentare, talvolta con lo scopo di abbindolare chi ascolta. ◆ È corretto l'utilizzo dell'espressione "la qualunque"? - Premesso...
la3
la3 s. m. [prima sillaba della parola labii con cui ha inizio il sesto emistichio dell’inno di s. Giovanni (v. ut)]. – Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (sec. 11°) in poi, alla sesta nota della scala musicale...