Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche [...] . L’analisi comparata dei morfemi utilizzati dall’a. mostra che nel latino si è esteso l’uso dell’a. utilizzando, oltre che antiche desinenze di a., anche desinenze di strumentale e locativo. La vicenda morfologica è da porre in relazione con ...
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Alternanza non condizionata di vocali, diverse per timbro o quantità, nel vocalismo di una stessa radice o di uno stesso suffisso. È fenomeno largamente documentato nelle lingue sia semitiche sia indoeuropee. [...] (o pieno) appare una delle vocali alternanti; nel grado allungato la vocale alternante è lunga. Per es., dato il suffisso indoeuropeo - apofonico in quanto l’alternarsi di ă e ĭ è condizionato (ogni a breve in sillaba aperta del latino arcaico ...
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Terza lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Γ, minuscolo γ).
Astronomia
Secondo il metodo di J. Bayer, la lettera γ è usata per indicare, in ogni costellazione, la 3a stella in ordine decrescente di [...] di elevatissima frequenza (➔ gamma, raggi).
Linguistica
In epoca antica γ indicava la consonante occlusiva sonora ġ oppure, se posto davanti a consonante velare (γγ, γκ, γχ), la pronuncia velare (ṅ) della nasale n (ν). Nel greco moderno il ...
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Parte del discorso, che esprime gli attributi di qualità, quantità ecc. della persona o della cosa indicata dal sostantivo a cui è riferito. L’a. è passibile di determinazione morfologica o sintattica [...] limita il sign. del primo (camicetta bianco avorio). Come il sostantivo, anche l’a. può avere forme alterate (➔ alterazione). L’a. qualificativo può assumere la funzione di sostantivo, e in tal caso normalmente è determinato dall’articolo. È da ...
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Botanica
Uno dei due modi di accrescimento della membrana cellulare, e cioè quello che è dovuto alla deposizione di sostanze, per es. della cellulosa, sulla membrana già esistente con conseguente ispessimento [...] funzione accessoria. Nelle lingue fornite di declinazione, l’a. concorda sempre nel caso col nome che determina, e, per quanto possibile, nel genere e nel numero. Nelle altre lingue la concordanza si limita al genere e numero o può anche mancare ...
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Caso della declinazione latina, ma anche greca e di altre lingue, che occupa il terzo posto nella tradizione grammaticale classica, e perciò detto anche terzo caso. Indica la destinazione, il punto d’arrivo [...] di veri e propri casi, come l’italiano, con riferimento a nomi o pronomi adoperati in funzione di complemento di termine (per usi del d. latino sono il d. d’agente, che indica la persona cui viene attribuito il compimento di un’azione (hoc mihi est ...
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Fenomeno linguistico consistente nella scomparsa di vocale finale davanti a vocale iniziale di parola seguente per evitare che si formi iato. In italiano, dove è segnata con l’apostrofo, è normale negli [...] , di, si, ci, pronome o avverbio, davanti a vocale palatale), molto meno con altre (pronomi personali).
Per la caduta di vocale finale che avvenga non solo davanti a vocale ma anche davanti a consonante ➔ troncamento.
Nella scrittura del greco antico ...
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Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente in modo da formare con essa un’unità fonetica e spesso anche grafica (per es., parlami, salvalo ecc.). La parola atona, [...] . dicesi, diconsi) e talvolta ad altre parti del discorso. Quando segue a parola tronca e alla 2a persona dell’imperativo di andare, fare, dare, dire, stare, la consonante iniziale dell’enclitica si rafforza (dammi; ant. farollo). Come le proclitiche ...
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Caso grammaticale caratterizzato nelle lingue indoeuropee dalla massima uniformità desinenziale, dall’elevata frequenza, da notevole stabilità diacronica. La sintassi scolastica moderna distingue diversi [...] di movimento). Si distinguono inoltre, in opposizione all’a. ordinario: a) a. di relazione, corrispondente ai costrutti italiani «quanto a, relativamente a, per quanto riguarda» e simili; b) a. dell’oggetto interno, rappresentato da una parola della ...
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In grammatica, modo indicante la volontà, la possibilità, la proiezione nel futuro dell’azione pensata (quindi spesso usato a designare il futuro). Il suo impiego viene sovente a coincidere con quello [...] indipendenti, può inoltre esprimere dubbio (che sia matto?) o desiderio; nel secondo caso, s’adopera l’imperfetto per riferirsi al presente o al futuro (potessi almeno rivederlo!), il trapassato riferendosi a tempi anteriori (fossi stato più cauto!). ...
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a la coque
à la coque ‹a la kòk› locuz. fr. (propr. «al guscio»), usata in ital. come agg. – Nel linguaggio gastronomico, solo nella locuz. uovo à la coque (parzialmente italianizzato alla coque), uovo tenuto per 2-3 minuti in acqua in ebollizione...
a la belle etoile
à la belle étoile ‹a la bèl etu̯àl› locuz. fr. (propr. «alla bella stella»). – A cielo scoperto, a cielo sereno; si usa nelle frasi dormire, albergare à la belle étoile, dormire all’aperto, spec. di chi non ha o non trova...