Cristiano dei primissimi tempi, vissuto a Roma (o, secondo alcuni, a Efeso), salutato da s. Paolo nell'epistola Ai Romani (16,7) con Iunias (Giunia): entrambi, come convertiti prima di lui, suoi "parenti" [...] " (in senso stretto, o forse in senso generico), e "illustri fra gli apostoli" (ἐπίσημοι ἐν τοῖς ἀποστόλοις, nobiles in apostolis). Tradizioni posteriori lo fanno vescovo in Spagna (Dositeo), in Pannonia (Ippolito). Festa, con Giunia, 17 maggio. ...
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Agitatore politico-religioso musulmano (m. 740), pronipote del quarto califfo ῾Alī. Rinnovò il tentativo, già fatto vanamente (680) da suo nonno al-Ḥusain, di strappare il califfato agli Omayyadi per trasferirlo [...] Alidi: ma anche questa rivolta, preparata e scoppiata a Kūfa, non riuscì, e Zaid cadde in combattimento. A lui sono attribuiti alcuni scritti fondamentali della setta che da lui prende nome, quasi certamente oggetto di rimaneggiamenti posteriori. ...
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Ammiraglio e geografo (sec. 3º a. C.), nativo dell'isola di Rodi; fu navarco di Tolomeo II Filadelfo re d'Egitto (285-246). Scrisse varie opere, prevalentemente geografiche, tra cui importante quella sui [...] λιμένων); scrisse inoltre sulle isole (Περὶ νήσων), sulle misurazioni (Σταδιασμῶν επιδρομή) e infine sulle cerimonie religiose. Altamente apprezzati, i suoi scritti geografici furono utilizzati da eruditi posteriori e particolarmente da Eratostene. ...
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Giurista bolognese (sec. 11º); avrebbe per primo, di sua volontà (auctoritate sua), cominciato a insegnare il diritto separatamente dalle arti liberali. Compare come legis doctor nel placito di Màrturi [...] del 1075. Odofredo lo giudica di nessuna fama; ma in uno scritto coevo è chiamato clarum Bononiensium lumen; è probabile che la sua personalità sia stata oscurata dalla gloria di Irnerio, fiorito in anni di poco posteriori. ...
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Teologo e mistico musulmano (Ṭūr, Fārs, 858 - Baghdād 922). A Baghdād, dove svolse il suo insegnamento, fu a lungo imprigionato: fu messo a morte dopo un processo come eretico, per la sua teoria dell'unione [...] mistica (ḥulūl) tra la pura essenza e lo spirito del santo, in cui Iddio scenderebbe ad abitare. Dei musulmani posteriori, alcuni lo considerano santo e martire, altri lo ritengono infedele. ...
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Giurista romano (sec. 1º a. C.), nato forse a Velia, amico di Cicerone, dal quale ebbe dedicati i Topica. Nulla ci è rimasto delle sue opere, che trattavano (non sappiamo se in un'opera sola o in varie [...] monografie) il diritto civile e le religiones (in nove libri). I giuristi posteriori citano spesso le sue opinioni. ...
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Vescovo di Modena, tra il 342-44 e il 396; prese parte al Concilio di Milano (391) in cui s. Ambrogio confermò la condanna formulata contro Gioviniano da papa Siricio. Leggende posteriori diffusero la [...] devozione a questo patrono di Modena e della città di S. Gimignano, ma non contengono dati biografici sicuri. Festa, 31 gennaio. ...
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Romanziere e drammaturgo norvegese (Oslo 1881 - ivi 1939). Rappresenta in toni realistici l'esistenza e i probelmi della classe operaia (Kring fabrikken "Intorno alla fabbrica", 1910; Ulvehiet "La tana [...] dei lupi", 1919; Matilde, 1920) e rimase fedele a questo tema anche nei posteriori romanzi a sfondo più fortemente psicologico (Prinsesse Terese, 1931; Masken, 1933; ecc.). ...
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Grammatico latino (2º sec. d. C.), autore di commenti a Terenzio, Sallustio e Virgilio, fatti con buon senso critico, ricchi di note linguistiche ed esplicative, molto usati dai commentatori e interpreti [...] posteriori. Forse non è da identificare con questo l'A. a cui sono attribuite le Quaestiones Vergilianae grammaticae, anch'esse perdute. ...
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Scrittore (vissuto ad Alessandria intorno al 100 d. C.) di curiosità erudite; fu autore di un dramma (o forse romanzo) mitologico-erudito, la Sfinge; di un poema, Antiomero, in 24 rapsodie, inteso a correggere [...] i dati di Omero; di altre opere paradossografiche, note a noi da estratti fatti da autori posteriori. ...
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a posteriori
‹a posteri̯òri› locuz. lat. mediev. («da ciò che è posteriore»). – Termine della filosofia medievale (ripreso poi da Kant), usato, con valore avv. o aggettivale, per indicare ogni conoscenza che dipende o proviene dall’esperienza;...
a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, affermazioni, giudizî non ricavati...