Umanista e diplomatico veneziano (n. Venezia - m. ivi 1586). Tradusse in italiano le epistole di Cicerone a Marco Bruto (1556) e, nel 1558, stampò aVenezia, dopo averli tradotti, due dialoghi di Platone. [...] in cui, rifacendosi alla feconda esperienza diplomatica veneziana, offriva consigli e suggerimenti all'ambasciatore: l'operetta si colloca a buon diritto fra le opere più significative sull'argomento, cui la diplomazia dello stato moderno deve i suoi ...
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Umanista (n. Costantinopoli 1453 - m. annegato nel fiume Cecina 1500); studiò lettere forse aVenezia e a Padova; nel 1470 entrò nella vita militare e come soldato vagabondò per circa dieci anni; nel 1480 [...] epigrammi latini; ripresa (1494) la vita di soldato, militò con le truppe del principe di Salerno; tornò nel 1496 a Firenze ove l'anno dopo sposò la poetessa Alessandra Scala. Spirito irrequieto e avventuroso, dotato di una profonda coscienza morale ...
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Architetto e poeta (Padova 1653 - Modena 1732), custode (dal 1691) della Bibl. univ. di Padova. Come architetto, riprese con vivacità le forme del Palladio fondendole con elementi tratti dal barocco romano; [...] diede i disegni per la chiesa di S. Maria del Pianto, detta del Torresino, a Padova (1718-26); costruì aVenezia la chiesa di S. Gaetano; si devono inoltre a lui la villa Pisani a Stra e alcuni edifici del parco. Come poeta, è noto per alcuni drammi ...
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Poeta ceco (Praga 1810 - Litoměřice 1836); studiò filosofia e giurisprudenza; intraprese (1834) un viaggio a piedi, attraverso il Tirolo, aVenezia e Trieste. Visse solitario, nel mondo della fantasia [...] (in alcune perfette liriche riflessive e nel suo capolavoro, il poemetto Máj "Maggio", 1836), accanto a momenti in cui non riesce a liberarsi degli schemi di un romanticismo deteriore. I difetti sono più sensibili nella narrativa (Márinka "Marietta ...
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Umanista (Candia 1465 - Venezia 1535), figlio di Michele. Entrato prima del 1492 nello stato ecclesiastico e convertitosi poi dall'ortossia al cattolicesimo, nel 1514 fu nominato da Leone X arcivescovo [...] tornare solo nel 1525 circa. Fu rettore del Collegio greco di Firenze (1521) e più tardi (1534) predicatore in S. Giorgio dei Greci aVenezia. Il suo nome è legato alla trascrizione di un gran numero di manoscritti greci (se ne conoscono circa 50) e ...
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Storico e letterato (Ferrara 1582 - Venezia 1663); abbandonato l'esercizio della professione legale si diede alla carriera delle armi, poi a quella politica e fu al servizio di Venezia, del Papa, degli [...] Estensi e del Duca di Savoia. Stabilitosi aVenezia, si dedicò completamente alle lettere: scrisse 62 novelle divise in quattro parti (Nave, 1637-38; Albergo, 1643; Isola, 1648; Porto, 1664), un romanzo, Demetrio moscovita (1643) e alcuni melodrammi. ...
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Umanista (n. Reggio nell'Emilia 1439 - m. forse a Mantova 1493 circa). Dopo avere studiato a Modena, attorno al 1458 si trasferì a Ferrara, dove seguì le lezioni di Guarino Veronese, e dove visse alla [...] aiutato. Fu amico di M. M. Boiardo e di T.V. Strozzi. Nel 1464 fu a Modena come maestro di grammatica, successivamente aVenezia e poi a Mantova, alla corte di Federico Gonzaga, del cui figlio Francesco fu precettore. Lasciò poemetti (Triumphus in ...
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Umanista francese (Muret, Limoges, 1526 - Roma 1585). Trascorse la sua vita nell'insegnamento, prima in Francia dove nel 1547, a Bordeaux, ebbe come allievo Montaigne, poi (dal 1554) in Italia: dapprima [...] aVenezia, poi a Padova, a Ferrara e infine a Roma, chiamatovi da Gregorio XIII. Nel 1576 entrò nello stato ecclesiastico. Editore e chiosatore di testi classici, diede prova di alto acume filologico (Variae lectiones, commentarî su Cicerone, Orazio, ...
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Poligrafo (n. Firenze 1740 circa - m. dopo il 1820). Iniziò la sua attività di giornalista e scrittore in Toscana, ma nel 1782 dovette allontanarsene sotto l'accusa di spionaggio. Si trasferì allora successivamente [...] a Napoli, Venezia, Roma, di nuovo aVenezia e a Milano. Numerosissime le sue opere (Annali d'Italia dall'anno di Cristo 1750 fino all'anno 1771, 1772; Istoria dell'Inquisizione, 1782; Istoria generale dell'augustissima Casa d'Austria, 1786-87, ecc.), ...
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Poeta e cabalista ebreo (Amsterdam 1625 - Mantova 1697). Allievo di Saul Levi Morteira e seguace di Spinoza, completò gli studî a Poznań (Polonia); fu rabbino aVenezia e (1673) a Mantova. Scrisse il primo [...] poema drammatico in ebraico, Tofteh ῾ārūk ("Il tōfet apparecchiato", post., 1715; edito nel 1864 con il titolo Yĕsōdōlām "Il fondamento dell'universo"); Iggĕrot hā-Remez ("Le lettere di ReMeZ"; ReMeZ sono ...
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veneziano
(ant. viniziano) agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Di Venezia, città storica e moderna, attualmente capoluogo della regione del Veneto (o Venezia Euganea): la storia v.; l’antica Repubblica v., l’egemonia v. nel Mediterraneo centro-orientale;...
indecisionismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in particolare, comportamento di chi, per incapacità o scelta, non esercita i poteri decisionali di cui è provvisto. ♦ Per molto tempo non è stato possibile discutere su un'ipotesi...