Siamo abituatissimi a digitare sulle tastiere di computer e smartphone. Non siamo più abituati a scrivere a mano: tanti non ci riescono più o quasi. Cosa stiamo perdendo? Per capirlo, può aiutarci questa [...] trovato due lettere del padre, scritte su una postkarte in Germania a dicembre del 1943 e destinate alla famiglia in Italia: non e di una madre franco-irlandese di famiglia aristocratica. Portò in Sicilia l’esperienza fatta in un college britannico ...
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«È enorme la vita. Ti ci perdi dappertutto».Questa l’epigrafe di Louis-Ferdinand Céline posta in testa a Parthenope, decimo film del regista premio Oscar Paolo Sorrentino, dedicato alla “città nuova”, [...] si perde, e Parthenope con lui, e Sorrentino con noi. Il patto è questo: non c’è un patto. Il porto è nessun porto se non mare aperto.A quello di Cannes, la Croisette, il film è stato bollato lapidariamente: «senza una trama solida». Con la medesima ...
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Ufficiale o colloquialeSi può parlare di bilinguismo dei toponimi quando il toponimo ufficiale non corrisponde a quello della parlata locale (registro orale, colloquiale, informale, familiare, ecc.). Il [...] manduriano/-ino/-iense/-oto, dialettalmente mandurriano/urrinu; Porto Azzurro-Li (Longone e Portolongone fino al 1873 , in croato e in tedesco; il porto di Oporto, in Portogallo, sa di gioco di parole; a Toledo sono tautologiche, complice l’arabo, le ...
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A quale lingua appartiene il toponimo?Nell’analisi di un qualsiasi repertorio toponimico bisogna tener conto preventivamente di alcuni elementi: a quale lingua appartiene il toponimo; se il luogo oggi [...] al-ballut ‘la rocca delle querce’, Caltagirone, forse da qal’a(t) ganum ‘la rocca dei genii’; Delia, ossia dalya ‘vigneto’; Alcamo dal nome di persona Alqamah; Marsala, da marsa ‘porto’ + antroponimo (‘scalo di Alì’); Sambuca (di Sicilia), dall’arabo ...
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Gabriel García Márquez, nel suo Vivere per raccontarla, afferma che siamo tutti degli scampati a qualcosa, a una curva, a un incrocio stradale, a un vaso di fiori che precipita da un balcone. Sopravvissuti. [...] umilmente bisogna dire che se c’è un punto di contatto tra la narrativa di Cosimo Argentina e quella del genio di Porto Empedocle – a parte i luoghi del Sud d’Italia e l’uso di un dialetto contaminato – questo legame si avverte nel senso dell’ironia ...
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Me so’ stufata, nunne famo gnente, e tireme su la lampo der vestito(Lella, Edoardo De Angelis, i Vianella, Lando Fiorini, Schola Cantorum ecc., 1969) È strano come una canzone popolarissima in una città, [...] e ristoratrice, nonché attrice dilettante, per l’anagrafe Elena. Ma Lella è anche nome a sé stante, portato da oltre 700 italiane e 700 italiani (Lello) nel secolo scorso e a sua volta alterabile (40 Lellina). Un nome popolano, Lella e basta, non ...
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Per meglio comprendere gli elementi che formano i toponimi, di quelli medievali e moderni così come di quelli antichi, occorre premettere quali sono le funzioni che il toponimo assume, alcune connaturate, [...] in origine. Le funzioni storico-celebrativa e commemorativaIl toponimo porta il nome di un avvenimento o, più spesso, Pienza (da papa Pio II), il nome del personaggio si aggiunge a un altro toponimo preesistente: Riese-Tv > Riese Pio X; Sotto ...
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Sono molti i comuni e le località più piccole che hanno cambiato nome nel tempo, e in particolare dopo l’Unità d’Italia (1861). Possono così riassumersi e interpretarsi le sostituzioni o le modifiche o [...] di”: per es. da Altavilla: > A. Irpina-Av, A. Mìlicia-Pa, A. Monferrato-Al, A. Silentina-Sa, A. Vicentina-Vi; da Magliano > M. ; Pentima > Corfinio-Aq; Biscari > Acate-Rg; Molo > Porto Empedocle-Ag; Quattroville > Virgilio-Mn. È il tipico esempio di ...
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Nella linguistica storica si parla di sostrato (la lingua che si parlava un tempo in una certa zona e che ha influenzato quella odierna), di superstrato (una lingua che in alcuni particolari grammaticali [...] da un’errata interpretazione del nome classico Nisa. In effetti l’influsso arabo sulla toponimia siciliana ha portatoa non poche trasformazioni fonetiche: è a causa degli arabi che il nome greco latinizzato Panormus è divenuto Palermo; o che Karkant ...
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«Il racconto della realtà ha un cuore antichissimo. […] Il metodo è la cronaca, il fine è la letteratura». Con queste parole Roberto Saviano illumina la narrativa non fiction: «un genere letterario che [...] , da averla addirittura vissuta prima ancora che avvenisse.La preparazione estrema e accurata dell’investigatore lo ha portatoa scrivere nella sua mente quella scena esattamente come si sarebbe compiuta. Investigatore e scrittore sembrano far uso ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo...
porto3
pòrto3 s. m. [lat. pŏrtus -us (della stessa radice di porta); propr. «passaggio, ingresso»]. – 1. Specchio d’acqua, per lo più marina, adiacente alla costa, più o meno ampio e protetto, di norma attrezzato con impianti fissi e mobili...
(ted. Köln) Città della Germania (995.397 ab. nel 2007) nel Land Nordrhein-Westfalen. Sorta in un punto di convergenza di varie strade, sulla sinistra del Reno, a partire dalla fine del 19° sec. si è espansa anche sulla destra, inglobando parecchi...
(fr. Marseille) Città e porto della Francia meridionale (839.043 ab. nel 2006; 1.480.000 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana), sul Mediterraneo, all’estremità orientale del Golfo del Leone; capoluogo del dipartimento Bouche-du-Rhône....