Me so’ stufata, nunne famo gnente, e tireme su la lampo der vestito(Lella, Edoardo De Angelis, i Vianella, Lando Fiorini, Schola Cantorum ecc., 1969) È strano come una canzone popolarissima in una città, [...] e ristoratrice, nonché attrice dilettante, per l’anagrafe Elena. Ma Lella è anche nome a sé stante, portato da oltre 700 italiane e 700 italiani (Lello) nel secolo scorso e a sua volta alterabile (40 Lellina). Un nome popolano, Lella e basta, non ...
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Baddie è brat, brat è baddieL’estate del 2024 sarà ricordata per sempre grazie a una curiosa sincronia lessicale: l’uscita, quasi in contemporanea di Vera Baddie di Anna Pepe e BRAT di Charli XCX. Due [...] etichette senza lasciarsi definire. «Gli ho fatto una promessa: quando scendo, lo porto in hotel (Come on) / Quanto cazzo mi stressa, lo sa bene , in cui il linguaggio e la cultura pop si influenzano a vicenda. Ed è per questo che il mondo brat e ...
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Per meglio comprendere gli elementi che formano i toponimi, di quelli medievali e moderni così come di quelli antichi, occorre premettere quali sono le funzioni che il toponimo assume, alcune connaturate, [...] in origine. Le funzioni storico-celebrativa e commemorativaIl toponimo porta il nome di un avvenimento o, più spesso, Pienza (da papa Pio II), il nome del personaggio si aggiunge a un altro toponimo preesistente: Riese-Tv > Riese Pio X; Sotto ...
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Sono molti i comuni e le località più piccole che hanno cambiato nome nel tempo, e in particolare dopo l’Unità d’Italia (1861). Possono così riassumersi e interpretarsi le sostituzioni o le modifiche o [...] di”: per es. da Altavilla: > A. Irpina-Av, A. Mìlicia-Pa, A. Monferrato-Al, A. Silentina-Sa, A. Vicentina-Vi; da Magliano > M. ; Pentima > Corfinio-Aq; Biscari > Acate-Rg; Molo > Porto Empedocle-Ag; Quattroville > Virgilio-Mn. È il tipico esempio di ...
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In un precedente articolo abbiamo esplorato alcuni aspetti caratterizzanti delle lingue di Sardegna, relativi in particolare alle varietà del sardo propriamente detto: dalla morfosintassi al lessico, alla [...] del Nuorese e del Logudoro. A Orune, per esempio, gli uomini dicono janna “porta” o maju “maggio”, mentre le donne di solito pronunciano [ʒ]anna “porta” o ma[ʒ]u “maggio”. Una tale constatazione portaa interrogarsi sulla storia delle comunità e ...
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Nella linguistica storica si parla di sostrato (la lingua che si parlava un tempo in una certa zona e che ha influenzato quella odierna), di superstrato (una lingua che in alcuni particolari grammaticali [...] da un’errata interpretazione del nome classico Nisa. In effetti l’influsso arabo sulla toponimia siciliana ha portatoa non poche trasformazioni fonetiche: è a causa degli arabi che il nome greco latinizzato Panormus è divenuto Palermo; o che Karkant ...
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Il gioco onomastico è intrinseco alla scrittura di Andrea Camilleri. Esso riguarda sia i nomi di luogo (Vigàta, Montelusa, Fiacca, ecc.) che i nomi di persona. Mentre per i primi non appaiono, lungo la [...] tanto che in trincea si chiederà «Ma che minchia gli ho fatto, a questi qua?» (p. 32). Nella sostanza, colui il quale porta il nome di Michele Sparacino non ha fatto niente di male a nessuno; il nome, però, precede il suo possessore, con un carico di ...
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«Il racconto della realtà ha un cuore antichissimo. […] Il metodo è la cronaca, il fine è la letteratura». Con queste parole Roberto Saviano illumina la narrativa non fiction: «un genere letterario che [...] , da averla addirittura vissuta prima ancora che avvenisse.La preparazione estrema e accurata dell’investigatore lo ha portatoa scrivere nella sua mente quella scena esattamente come si sarebbe compiuta. Investigatore e scrittore sembrano far uso ...
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Il corpo che ci abita. Su Electra di Violetta Bellocchio e Donne che non muoiono di Maristella LippolisÈ il corpo, con la sua carica sovversiva, il fuoco di due delle opere più intense pubblicate [...] compresa tra il 25 aprile e il primo maggio 2018. Lei che passa in rassegna l’abbigliamento («porto una camicia bianca con maniche a tre quarti, una minigonna a scacchi bianca e nera con inserti grigi, le mie cuffie da DJ, un paio di scarpette basse ...
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Esther BondìPiatti rottiRoma, Giulio Perrone Editore, 2024 Cosa resta dell’infanzia? Per alcuni qualche buon ricordo da sventolare durante le feste suscitando risa e nostalgie, per altri un dolore indicibile [...] un padre satellite (ma l’autrice direbbe «bistecca») e una madre fantasma si porta rime e consuetudini diverse, da mandare giù senza troppe repliche. Cosa succede dunque a chi può solo immagazzinare il brutto e il dolore e l’incuria senza sciogliere ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo...
porto3
pòrto3 s. m. [lat. pŏrtus -us (della stessa radice di porta); propr. «passaggio, ingresso»]. – 1. Specchio d’acqua, per lo più marina, adiacente alla costa, più o meno ampio e protetto, di norma attrezzato con impianti fissi e mobili...
(ted. Köln) Città della Germania (995.397 ab. nel 2007) nel Land Nordrhein-Westfalen. Sorta in un punto di convergenza di varie strade, sulla sinistra del Reno, a partire dalla fine del 19° sec. si è espansa anche sulla destra, inglobando parecchi...
(fr. Marseille) Città e porto della Francia meridionale (839.043 ab. nel 2006; 1.480.000 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana), sul Mediterraneo, all’estremità orientale del Golfo del Leone; capoluogo del dipartimento Bouche-du-Rhône....