Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] propri dell’Umanesimo.
Nel campo del diritto, l’intensificazione degli studi filologici contribuì a una completa riscoperta delle fonti di diritto romano, che portò in primis alla messa in discussione del Digesto risultante dalla Vulgata. I maggiori ...
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Poeta e drammaturgo francese (La Ferté-Milon, Aisne, 1639 - Parigi 1699); rimasto ben presto orfano di madre e di padre, fu allevato dalla nonna, Marie des Moulins, molto vicina all'ambiente di Port-Royal; [...] ) alle Pétites Écoles e, dopo due anni al collegio di Beauvais, di nuovo aPort-Royal, dove egli compì (dal 1655) studî classici molto serî e accurati. Terminati gli studî a Parigi (1658-59), frequentò la società parigina, e in quel clima compose un ...
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Educatore e umanista (Feltre 1378 circa - Mantova 1446). Prof. di retorica a Padova (1421), a lui si deve la fondazione (1423) a Mantova del primo istituto di istruzione in cui venissero realizzati gli [...] uomini di stato.
Vita e attività
Nacque da Bruto dei Rambaldoni; andato a Padova verso il 1396 per studiarvi, subì l'influenza di P. P filtrati dalla nuova cultura letteraria e scientifica che V. portò nella sua scuola, fondendo nell'unità del fine ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] di molta parte della cultura del 13° sec., impegnata in un poderoso sforzo di iniziativa teologica che portò anche, si è accennato, a un nuovo stile l., non mancano tuttavia opere di notevole interesse letterario, particolarmente in Italia, ormai in ...
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Poema cavalleresco di L. Ariosto (1474-1533), nato come ideale proseguimento dell’incompiuto Orlando innamorato (1483-95), di M.M. Boiardo (1441-1494), di molti personaggi del quale si seguono le vicende. [...] morte, ne sente pietà, lo cura, lo risana; la sua pietà e la bellezza di lui aprono le porte all'amore, ed ella si riduce "a farsi moglie di un povero fante". Pare che il poeta, in una famosa apostrofe ai re e ai cavalieri che invano amarono Angelica ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] . Ne rimasero condizionati anche quanti poi se ne staccarono, magari vivacemente, ma sempre costretti a commisurarsi. Così G. Pico della Mirandola, che portò al limite i due temi della assoluta libertà umana e della pace universale delle dottrine ...
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Opera narrativa, cinematografica ecc. il cui argomento è costituito da un delitto, o da una serie di delitti, e dalle indagini svolte da agenti di polizia o da investigatori privati. Nato in letteratura [...] modello della costruzione a enigma (con il disvelamento graduale di segni e indizi che porta alla spiegazione di formula ripresa anche fuori d’Italia (per es. C. Costa-Gavras e A.J. Pakula).
L’emergere dagli anni 1990 di personaggi diabolici e geniali ...
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Poeta tedesco (Lauffen am Neckar 1770 - Tubinga 1843). Ebbe vita infelice: aveva due anni quando gli morì il padre; qualche anno più tardi la madre sposò in seconde nozze il borgomastro della non lontana [...] unito al nascente culto della grecità, lo portò ben presto a espressioni inconfondibilmente sue, riprese da modelli classici più in grado di vedere, ma che il poeta, il vate, avverte a sé vicini, non più solo e non più tanto come generatori della luce ...
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Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di M. dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, [...] Barbieri, detto Beltrame) e Le dépit amoureaux. Nel 1658, tornato a Parigi con la sua compagnia, per la quale aveva ottenuto la Madeleine (i nemici di M. non esitarono a parlare di matrimonio incestuoso), portò sulle scene L'école des femmes che è ...
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Scrittore francese (Le Havre 1903 - Parigi 1976). Inizialmente vicino ai surrealisti, recuperò in chiave sperimentale generi tradizionali. Q. è soprattutto uno scrittore in continua ricerca di una vitalità [...] distaccò per dissidi con A. Breton. La ricchezza degli interessi mentali lo portò presto a superare la fase surrealistica scritta che riprende gli usi fonetici e sintattici di quella parlata; a esso seguirono Les fleurs bleues (1965; trad. it. di I ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo...
porto3
pòrto3 s. m. [lat. pŏrtus -us (della stessa radice di porta); propr. «passaggio, ingresso»]. – 1. Specchio d’acqua, per lo più marina, adiacente alla costa, più o meno ampio e protetto, di norma attrezzato con impianti fissi e mobili...