Suddiacono (n. Gallese, Roma - m. 884) sotto Leone IV, fu adoperato da Niccolò I per i rapporti con la chiesa di Costantinopoli: nell'869 partecipò al concilio che condannò Fozio. Nominato poi vescovo [...] e arcidiacono, successe a Giovanni VIII il 16 dic. 882, con un'elezione da molti ritenuta invalida, essendo egli già vescovo. Il suo pontificato significò un mutamento di rotta: fu restituito il seggio episcopale al vescovo di Porto, Formoso (poi ...
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Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] di S. Caterina del Sinai), il B (Vaticano del sec. 4°), il C (Palinsesto di Efrem dal testo soprascritto, sec. 5°, a Parigi, ove fu portato da Caterina de’ Medici), il D e il D2 (Codex Bezae e Codex claromontanus, ambedue scoperti da Teodoro di Beza ...
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Dottrina che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del singolo. È una parte delle credenze coessenziale all’idea stessa della religione e questo spiega perché credenze escatologiche s’incontrino sia [...] , comunque, la spiritualizzazione dell’escatologismo si era precisata nel senso di un’e. di realizzazione, di contro a quella di attesa, sì da portare il centro stesso dell’e. dall’avvenire al passato (venuta di Cristo nel mondo) o al presente dell ...
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vescovo Nel cristianesimo primitivo e in molte Chiese cristiane non cattoliche, il capo di una comunità di fedeli, in posizione più elevata rispetto agli altri ordini del ministero ecclesiastico. Nella [...] la pienezza del sacramento dell’ordine» (Lumen gentium, nr. 21), per la quale a chi la riceve deriva direttamente da Cristo, in tutta la sua portata, la potestà d’insegnare, santificare e governare. Questa triplice funzione pastorale deve essere ...
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Dottore della Chiesa (Bagnoregio 1217 circa - Lione 1274). Entrò nell'ordine francescano nel 1243, dopo aver frequentato la facoltà delle arti a Parigi; seguirono gli studî teologici, dapprima sotto Alessandro [...] nel capitolo generale di Lione (non di Pisa) riprese vigorosamente a combattere l'averroismo e l'aristotelismo in genere. Nel 1273 ) abbandonò la direzione dell'ordine, mentre nel concilio, che portò tra l'altro all'unione delle due chiese, greca e ...
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Teologo, filosofo e storico tedesco (Aunstetten, Augusta, 1865 - Berlino 1923). Centrale nella riflessione di T. è il rapporto tra religione e storia: egli portò la speculazione teologica sul piano storicistico, [...] teoria storiografica.
Vita e opere
Prof. di teologia a Gottinga (1891), a Bonn (1892) e a Heidelberg (1894-1915); dal 1910 prof. di filosofia storiografica del positivismo, che riduce la fede a mera manifestazione psicologica dell'individuo umano e ...
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Cardinale e uomo di stato (Fiorenzuola d'Arda 1664 - Piacenza 1752). Divenne primo ministro di Filippo V di Spagna e, in seguito, legato pontificio in Romagna.
Vita e attività
Ordinato sacerdote (1689), [...] di Francesco Farnese di eliminare la potenza austriaca in Italia mediante l'intervento spagnolo portò anzi, nonostante la primitiva opposizione di A., alla conquista della Sardegna (luglio-settembre 1717), conseguita mediante la flotta predisposta da ...
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Dauferio o Desiderio da Montecassino (n. 1027 - m. Montecassino 1087); di nobile famiglia beneventana, fu monaco di Cava dei Tirreni e poi di S. Sofia a Benevento, priore a Capua, abate di Montecassino [...] lo elesse papa (21 marzo 1087), nonostante continuasse a vivere a Montecassino. Intanto gli si levava contro l'opposizione dei V. III è ricordato come il grande abate che portò Montecassino al massimo del suo splendore artistico e spirituale; ne ...
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Cardinale italiano (Mantova 1833 - Roma 1903). Sacerdote dal 1856, parroco a Mantova nel 1863, fu successivamente vescovo di Pavia (1871), arcivescovo di Bologna (1877) e cardinale (1877). Chiamato a Roma [...] al 1899 la carica di vicario, poi quella di vicecancelliere di Santa Romana Chiesa. Fu anche segretario dell'Inquisizione, sottodecano del Sacro Collegio e vescovo di Porto e S. Rufina fino al 1896. Diresse dal 1873 il periodico La scuola cattolica. ...
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Stato insulare dell’Estremo Oriente. Il nome in lingua locale (Nippon-koku nella forma classica; Nihon-koku nella parlata comune) deriva dalla lettura giapponese del nome cinese del G., Jih Pen Kuo («il [...] lungo la via» (michi no nikki), opere in prosa costellate da haikai, scritte in occasione dei numerosi viaggi che lo portaronoa percorrere il paese. Il più famoso resta Oku no hosomichi («La stretta via verso il nord», postumo, 1703), relativo al ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo...
porto3
pòrto3 s. m. [lat. pŏrtus -us (della stessa radice di porta); propr. «passaggio, ingresso»]. – 1. Specchio d’acqua, per lo più marina, adiacente alla costa, più o meno ampio e protetto, di norma attrezzato con impianti fissi e mobili...