Locus desperatus (Einaudi, 2024) è una faccenda di conti in sospeso, come alcune che riguardano certi fantasmi. E Mari è sempre stato fantasma. In Fantasmagonia, ci aveva insegnato molte cose e ci aveva [...] chiedere Tibullo o Catullo e sentirsi rispondere Properzio!», p. 17), mentre si guarda indietro («Ero qualcuno, sì, han fatto la croce anche a me», p. 19), si sente di appartenere eppure sa di essere stato sempre altro e altrove («Qui stavo e qui ...
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Il patrimonio dei cognomi italiani è colmo di nomi di luogo. Si tratta in gran parte di quelli di grandi e medie città, dalle quali si sono mosse più persone per giungere in altri centri dove sono stati [...] Inzaghi da Inzago, Lurati da Lurate, Saronni da Saronno, ecc., – specie dove, nei dialetti del Nord d’Italia, la vocale finale diversa da -a- viene a cadere: da Inzàa o da Luràa, allora, si ricostruisce una forma con -ago o -ate che, per analogia con ...
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Se è vero che i cognomi coincidenti con un toponimo o con un etnonimo (aggettivo relativo a una certa località), indicano provenienza, come si spiega che questi cognomi risultano poi tra i più frequenti [...] , mura, porta, volta, fontana, palazzo, torre, villa, piazza, cantone, pozzo, ecc.) non è più sufficiente in un quadro motivazionale.A parte la divergenza formale, che oppone da un lato nomi di città e di paesi pienamente identificati (o anche di sub ...
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Luca ZulianiL’accidentato percorso di un dantismo: «bufera»«Giornale di storia della lingua italiana», anno II, fascicolo II, dicembre 2023, pp. 10-42 Docente di Linguistica italiana presso il Dipartimento [...] motivi era che, nel quinto canto, di pioggia o grandine o neve non c’è traccia. Ma, appunto, la bufera nel senso originario non ha nulla a che fare con la pioggia o la grandine; e la bufera infernale non agita e trascina eternamente «per l’aere perso ...
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Analizzando bene le motivazioni che hanno portato alla formazione di cognomi legati al territorio, cioè ai toponimi, alla geografia, al luogo di residenza, bisogna distinguere due grandi categorie.La prima [...] di soprannomi – in cui il nome di città (o l’aggettivo corrispondente) viene attribuito a chi vi si è recato o vi ha risieduto per qualche tempo, quale che sia la ragione; non si dimentichino i casi in cui l’epiteto toponomastico poteva essere (auto ...
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Antonio Francesco Perozzi è nato nel 1994 a Subiaco: non lo diciamo soltanto per omaggio al cliché bio- e topografico, ma perché la riflessione sull’ecosistema dei paesi e della provincia è centrale nei [...] (v. 5). Sempre sul piano del contenuto, un elemento fortemente antitradizionale (anche rispetto a molta poesia contemporanea) è la tendenza a quantificare, con realismo paradossale: le sfere immaginate non sono soltanto «sospese sulla zona coltivata ...
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Nel film Totò, Peppino e... la dolce vita del 1961, Totò dice a Peppino che i fotografi si chiamano “paparazzi”, ma l’altro intende materazzi. La parola gli è nuova e sconosciuta, e la interpreta attraverso [...] vita di Federico Fellini del 1960. Il film fu pensato per coprire le spese sostenute dalla produzione per ricreare a Cinecittà la via Veneto e altri ambienti della pellicola del regista riminese. Che Totò abbia coniato, proprio in quella occasione ...
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L’«eponimia monetale» (Caltabiano/Colace 1987), ovvero l’uso di derivare i nomi (ufficiali e/o popolari) delle monete dai nomi propri dei rispettivi emittenti, è un fenomeno noto fin dall’antichità, come [...] o anche paoletti furono detti i pezzi d’argento da 10 baiocchi), e fu esteso a monete di altri stati italiani, fra i quali il Granducato di Toscana, dove la parola assunse anche il senso di moneta in genere o somma di denaro, specialmente se modesta ...
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Nella descrizione ufficiale dello stemma del comune di Gazzaniga, nel Bergamasco, si legge: «Partito di rosso e oro, al monte di tre cime di verde all’italiana, sulla più alta delle quali poggia una Gazza [...] nobile del blasone – si raffigura stilizzata, in atto di attaccare, col petto e la testa piegata a destra, gli artigli a uncino e distesi, le ali spiegate, la coda ornamentale e le penne a ventaglio. Il toro e il bue sono rappresentati con le corna ...
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Quando si parla di deonomastici (o deonimici) uno degli esempi più gettonati è quello di jeans, che nel Cinquecento, nell’inglese d’America, era la denominazione della città di Genova e passò a designare [...] richiamati da Migliorini è indicativa di come i deantroponimici siano tipici del linguaggio della medicina, del quale è nota, la tendenza a servirsi anche di espressioni polirematiche (cioè formate da più parole) in cui un nome proprio è preceduto da ...
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Dio me l'ha data, guai a chi la tocca!
Dio me l’ha data, guài a chi la tócca! – Frase che si ritiene pronunciata da Napoleone I nel cingere la Corona ferrea, il 26 maggio 1805.
la1
la1 art. det. f. sing. [lat. ĭlla, femm. di ille «egli»]. – È il femminile corrispondente all’articolo maschile il, lo; si usa davanti a qualsiasi consonante e, generalmente con l’elisione, davanti a vocale: la casa, l’isola, l’unità....
CLUVIAE (Cluviae)
A. La Regina
Località del Sannio, ricordata da Livio (ix, 31, 2-3) nella narrazione di avvenimenti dell'anno 311 a. C., da Tacito (Hist., iv, 5) quale luogo di origine di C. Helvidius C. f. Arn. Priscus (Prosop. Imp. Rom.,...
Vedi PIETRABBONDANTE dell'anno: 1965 - 1996
PIETRABBONDANTE
A. La Regina
Località del Molise a S di Agnone. Presso il paese moderno esistono cospicui resti di un centro sannitico, identificato dal Mominsen con la città di Bovianum Vetus (v.),...