Montaggio
Pietro Montani
Con il termine montaggio si intende in genere l'operazione tecnica che consiste nel selezionare e combinare segmenti più o meno estesi di pellicola impressionata secondo diversi [...] , come quelli di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet o di Daniele Ciprì e Franco Maresco, si pensi a molte opere di AbbasKiarostami o di Wim Wenders o di Lars Von Trier ‒ la concezione vertoviana del m. mostra la sua eccezionale produttività. Più ...
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Realismo
Sandro Bernardi
La nozione di realismo occupa un posto centrale non solo nella storia del cinema, ma anche nella storia dell'arte moderna, dalla prospettiva rinascimentale e dalla camera oscura [...] gran parte del cinema moderno e contemporaneo: autori come Antonioni, Chantal Akerman, Wim Wenders, Robert Kramer, Theo Anghelopulos, AbbasKiarostami e molti altri sono tanti differenti sguardi che mostrano come la realtà non sia mai la stessa, ma ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] a Jim Jarmusch, Joel ed Ethan Coen e Quentin Tarantino) e continua a operare un po' ovunque, nei film di AbbasKiarostami, per es., e di Mohsen Makhmalbaf, Jafar Panahi, Laurent Cantet, Robert Guédiguian, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Sharunas Bartas e ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] visiva. Così è avvenuto anche nel cinema più recente di registi come Wim Wenders, di Theo Anghelopulos, di AbbasKiarostami con film che sono sguardi sul mondo, avventure della cinepresa oltre che dei personaggi. Recuperando il senso primitivo del ...
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Politico, cinema
Sergio Di Giorgi
Per cinema politico si intende un cinema che racconta e analizza la condizione umana di fronte al Potere e alla Storia e che si oppone alle verità imposte dalla 'storia [...] , dall'etiope Haile Gerima al maliano Souleymane Cissé, dal burkinabé Idrissa Ouedraogo al cinese Chen Kaige, dall'iraniano AbbasKiarostami al filippino Lino Brocka, dal turco di origine curda Yilmaz Güney all'argentino Fernando Solanas. Autori che ...
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Giudiziario, film
Mario Sesti
Il processo è stato da sempre il rituale che, forse più di qualsiasi altra espressione dell'esercizio di un potere istituzionale, ha goduto di un'eccezionale attenzione, [...] ) tratto da F. Kafka, il romanzo contemporaneo più minaccioso sul mito negativo della giustizia come persecuzione inspiegabile; AbbasKiarostami, in Nāma-ye nazdik (1990; Close-up), si serve della serrata e imperturbabile istruttoria di un giudice ...
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Road Movie
Simone Emiliani
Genere cinematografico impostosi negli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni Sessanta, il cui tema principale è quello del viaggio senza una meta precisa, quasi un vagabondaggio [...] ; Interceptor) di George Miller, storia di un poliziotto in cerca dei motociclisti che gli hanno ucciso la moglie, e alcune opere di AbbasKiarostami come Khāne-ye dust kojāst (1987; Dov'è la casa del mio amico) e Ta῾m-e gilāss (1997; Il sapore della ...
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spettacoli per ragazzi: cinema
Bruno Roberti
Bambini e adolescenti tra realtà e fantasia
Il mondo del cinema e le storie raccontate sullo schermo hanno sempre affascinato il pubblico più giovane; a [...] cinema di sopravvivere pur in situazioni assai difficili, e che ha permesso a un regista oggi molto apprezzato come AbbasKiarostami di realizzare bellissimi film educativi che puntano l’obiettivo sulla condizione sociale e psicologica dei ragazzi. ...
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realismo
Loredana Finicelli
Gianni Rondolino
Riprodurre fedelmente la realtà
Col termine realismo si intende normalmente la tendenza nelle arti figurative, nella letteratura, nel cinema, a rappresentare [...] degli anni Sessanta. A esso ancor oggi si ispirano alcuni grandi registi del cinema contemporaneo, dall’iraniano AbbasKiarostami all’inglese Ken Loach, dal tedesco Wim Wenders allo statunitense Martin Scorsese.
Il realismo nelle arti figurative ...
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Vertov, Dziga
Pietro Montani
Nome d'arte di Denis Arkadevič Kaufman, regista e teorico del cinema, di famiglia ebrea, nato a Białystok (od. Polonia) il 2 gennaio 1896 e morto a Mosca il 12 febbraio [...] giorno). La sua lezione sarebbe tornata nel cinema degli anni Settanta di Jean-Luc Godard, e successivamente nell'opera di AbbasKiarostami che, al di là di ogni ripresa esplicita, è forse il suo più autentico erede.
Bibliografia
I principali testi ...
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