Storico e filosofo arabo musulmano (m. 1030), di origine iranica, vissuto nell'Iraq. La sua opera storica, Tagiārib al-umam ("Le esperienze delle nazioni"), giunge sino al 980 ed è importante fonte per [...] la storia della decadenza del califfato abbaside. Scrisse anche un trattato di etica e una raccolta di sentenze morali, in cui si conservano riflessi di etica greca, persiana e indiana: la prima parte di quest'opera è anzi traduzione di un manuale ...
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visir
(o vizir) Voce derivata dall’ar. wazir, usato già nella poesia araba preislamica e nel Corano nel senso di fido aiutante o vicario. Il suo uso per indicare il funzionario plenipotenziario, vicario [...] del sovrano, fu introdotto dal califfo abbaside al-Saffah e durò sino alla fine della dinastia. Carica e titolo furono rimessi in vigore dai sultani ottomani, per indicare una gerarchia politica che andava dal «Gran v.» ai v. minori, addetti a ...
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Ultimo dei califfi abbasidi (n. 1212 - m. 1258), salito al trono nel 1242. Per aver ostentato indipendenza di fronte al sultano mongolo Hūlagū, fu da questo assediato in Baghdād nel 1258 e, arresosi, mandato [...] a morte. Con lui si estinse la dinastia abbaside. ...
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Bari, emirato di
Emirato musulmano fondato nell’847 nel territorio di Bari, all’epoca sotto dominazione bizantina, da una spedizione militare aghlabide, partita prob. dalla Sicilia. Gli emiri che si [...] avvicendarono alla guida di B. ottennero il riconoscimento del loro dominio dal califfato abbaside. L’emirato, dal quale furono lanciate diverse razzie sui territori vicini, fu alla fine riconquistato da Ludovico II, imperatore del Sacro romano ...
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'Abd al-Rahman III
‛Abd al-Rahman III
Fondatore del califfato omayyade di al-Andalus (n. 891-m. 961). Divenuto emiro nel 912, in un periodo di grave crisi, ebbe ragione dei numerosi focolai di anarchia [...] territoriale, ripristinando l’autorità dell’emirato. Nel 929 si autoproclamò califfo, in sfida al califfato abbaside in Oriente e a quello fatimide in Egitto. Sotto il suo lungo regno, al-Andalus divenne una potenza regionale capace di esercitare la ...
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Zenjidi
Dinastia turcomanna di origine militare servile, regnante sulla Siria e su parte della Gezira irachena dal 1127 al 1222. Ne fu eponimo Zenji (m. 1146), che ascese i ranghi della corte selgiuchide [...] quello che sarebbe stato il nucleo del suo regno, al quale egli aggiunse nuovi territori profittando della crisi del califfato abbaside e del sultanato selgiuchide e combattendo i crociati (1144, presa di Edessa). Alla sua morte, il regno fu diviso ...
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Governo di un califfo e territorio sotto il suo dominio. Istituito dopo la morte di Maometto (8 giugno 632), il califfato ha avuto termine nel 1258, con la conquista di Baghdad da parte dei mongoli.
I [...] più tardi a Cordova il califfato omayyade di Spagna, 912-1027) e che instaurò un proprio califfato dinastico. Gli Abbasidi erano discendenti dello zio di Maometto, ‛Abbās, e richiamandosi a tale parentela legittimavano la loro presa di potere. I ...
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sultano Titolo del sovrano dell’Impero ottomano (fino al 1922) e di altri principi orientali.
Il termine, usato per la prima volta come titolo ufficiale nell’875 d.C., quando il califfo al-Mu‛tamid lo [...] via via a indicare la carica di governatore autonomo, subordinata però alla figura del califfo. Tuttavia, già in epoca abbaside l’autorità califfale aveva perduto la sua universalità e l’appellativo di sulṭān fu attribuito ai sovrani Gasnavidi (sec ...
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Iltutmish, Shams al-din
Sovrano (m. 1236) della dinastia degli Schiavi, che governarono il sultanato di Delhi. Ex schiavo turco a servizio di Qutb al-din Aibak (1206-11), si impadronì del trono dopo [...] il suo potere fu legittimato dalla proclamazione ufficiale come «sultano d’India» da parte di un rappresentante del califfato abbaside di Baghdad. Durante il suo regno l’Unione dei quaranta, consiglio consultivo del sovrano, acquisì maggiore autorità ...
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Selim I
Sultano ottomano (Amasya 1470 ca.-Istanbul 1520), figlio di Bayazid II. Succedette al padre nel 1512, assicurandosi il trono con l’uccisione dei fratelli e dei nipoti. Con la vittoria sullo shah [...] e in Iraq; conquistò in seguito la Siria e l’Egitto (1516-17), ponendo fine al sultanato mamelucco e al califfato-ombra abbaside che vi era connesso. È noto con il titolo di Yavuz «il forte» o «il crudele»; buon letterato, compose un canzoniere in ...
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abbaside
abbàside (o abbàsside) agg. – Relativo agli Abbasidi, dinastia musulmana di califfi che prendono nome da al-῾Abbàs zio di Maometto, i quali detennero il potere dal 750 al 1258 (periodo coincidente con la maggior fioritura della civiltà...
visir
viṡìr (ant. viṡirre) s. m. [dal pahlavi v(i)čir, pers. vezir]. – Titolo di una sorta di gran cancelliere dell’Impero ottomano con funzioni di alter ego del sovrano, introdotto dai califfi abbasidi (750-1258), e rimesso in vigore dal...