Nella terminologia giuridica romana, abdicatio è la rinuncia volontaria ad una cosa. Chi rinuncia a un'eredità, chi vende sé stesso schiavo, chi esce dalla propria gens, compie una abdicatio. Così può [...] giuramento o la ritrattazione di esso, l'abbandono durevole dello stato, e simili.
Carlo Alberto, il 23 marzo 1849, dopo Novara, abdicò nel campo alla presenza del ministro Cadorna, il quale ne informò a Torino il governo, che il 26 marzo ne diede ...
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Ministro (m. 1067) di Isacco Comneno, gli successe all'abdicazione (1059). Esponente della burocrazia in lotta con l'elemento militare, contribuì a disorganizzare l'esercito che non fu più in grado di [...] resistere alle pressioni esterne: in Italia i Normanni presero Reggio di Calabria, Taranto, Matera e Otranto; nei Balcani gli Ungari si impadronirono di Belgrado e i Cumani saccheggiarono la Macedonia ...
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Cognato (m. 740) di Ine, ascese al trono dopo l'abdicazione di questo (726). Assalito da Etelbaldo, re di Mercia, nel 733, dovette fare atto di sottomissione. ...
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Figlio (Monaco 1447 - ivi 1508) di Alberto III, per l'abdicazione di suo fratello Sigismondo ottenne il ducato nel 1467 (ne era divenuto coreggente nel 1465), e accrebbe i proprî dominî con l'annessione [...] dei territorî di Abensberg (1485), poi ceduti definitivamente dall'imperatore Massimiliano nel 1493, e di Landshut, ottenuti dopo una guerra contro una coalizione boemo-palatina (1504-1505); veniva così ...
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Imperatore romano (n. 278 circa - m. 312); figlio di Massimiano, all'abdicazione del padre (305) fu escluso dalla successione, ma dopo l'acclamazione di Costantino si fece proclamare Augusto dai pretoriani [...] in Roma (306), nominò Cesare il figlio Romolo, e spinse il padre a riprendere l'autorità imperiale. Ma nel riordinamento dell'Impero del 308, M. fu messo da parte: egli volle resistere fuggendo in Gallia, ...
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Figlio (n. 1638 - m. Leopoli 1673) del voivoda Jeremy Wiśniowiecki, dopo l'abdicazione di Giovanni II Casimiro fu elevato al trono, il 29 sett. 1669. Colto, ma incapace di contrastare la decadenza del [...] regno, subì la secessione dell'etmano cosacco P. Dorošenko che passò ai Turchi. Questi nel 1672 conquistarono la fortezza di Kamenec Podol´skij, imponendo alla Polonia l'umiliante pace di Buczacz ...
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Salì al trono all'abdicazione di Isacco Comneno (1059) e per designazione dello stesso Isacco. Era già stato suo ministro e come tale aveva dato prova di essere un buon finanziere. Ma il suo governo fu [...] un vero disastro per l'Impero. Esponente della burocrazia, in lotta con l'elemento militare, di proposito deliberato egli non solo rimosse dal loro grado molti capi dell'esercito, ma diminuì anche notevolmente ...
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Figlio secondogenito (m. 951) di Ordoño II, salì al trono (931) dopo l'abdicazione del fratello Alfonso IV. Consolidato il proprio potere, diede inizio fin dal 932 a una lunga serie di campagne militari [...] contro gli Arabi del califfo ῾Abd ar-Raḥmān III, combattendoli con alterna fortuna (vittorioso a Simancas nel 939, non poté arrestare l'invasione musulmana oltre il Duero nel 941), finché ottenne una notevole ...
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Figlio (m. 756) di Pemmone, duca del Friuli, eletto re (749) dopo l'abdicazione da lui provocata del fratello Rachi, come esponente del partito intransigente, invase l'Esarcato e, occupata Ravenna, pose [...] fine (751) alla dominazione bizantina. Annesso il ducato di Spoleto al regno, venne in urto col papa Stefano II, che chiese (754) l'aiuto del re franco Pipino. A., vinto alle Chiuse di s. Michele presso ...
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abdicazione
abdicazióne s. f. [dal lat. abdicatio -onis, der. di abdicare: v. abdicare]. – Deposizione volontaria di una carica pubblica, prima del tempo stabilito; in partic., a. al trono, da parte di un sovrano, a. al papato, da parte del...
abdicare
v. tr. e intr. [dal lat. abdicare, comp. di ab «da» e dicare «consacrare»] (io àbdico, tu àbdichi, ecc.; aus. avere). – 1. A. al trono (meno com. il trono), o assol. a., rinunciare volontariamente al potere sovrano: Carlo Alberto...