Architetto e pittore (Parigi 1669 - Dresda 1748). Si formò in Francia sotto J. Lepautre. Nel 1710 Federico il Grande di Prussia lo inviò in Italia per un viaggio di studio; a Berlino collaborò come disegnatore [...] In collaborazione con M. D. Pöppelmann diresse la sistemazione dei giardini e la progettazione del castello di Gross-Sedlitz. La sua attività didattica all'accademiadi Dresda ebbe una profonda influenza sul barocco sassone nella sua fase più matura. ...
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Scultore (Hanau 1826 - Bucarest 1887). Formatosi a Parigi e a Monaco, dal 1865 si stabilì a Bucarest dove insegnò all'Accademiadi belle arti (fondata nel 1864) ed eseguì opere monumentali. Suo figlio [...] - ivi 1942), studiò scultura all'accademiadi Bucarest e a Monaco; visitò poi l'Italia, la Grecia e la Francia. Le sue opere, prevalentemente ritratti, fondono eleganze accademiche ad accenti romantici. La moglie di Frederic Cecilia Cutescu-Storck ...
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Pittore (Dolní Čermná, Boemia Settentr., 1899 - Praga 1942). Studiò all'Accademiadi belle arti di Praga e soggiornò in Francia e in Italia; nel 1922 conobbe la pittrice Toyen con la quale aderì al gruppo [...] , le sue opere furono caratterizzate da atmosfere più inquiete e allucinate. Tra i promotori, nel 1934, del gruppo surrealista di Praga, dal 1939 fu costretto dal regime nazista a interrompere la propria attività. Si dedicò anche alla poesia e alla ...
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Pittore (Lione 1729 - Torino 1821). Ebbe la sua prima educazione in Francia; si perfezionò in seguito a Roma, sotto l'influenza di R. Mengs e di P. Batoni; poi fu a Parma (1765), e infine, chiamato a dirigere [...] l'accademiadi pittura fondata dal conte de Molines a Torino, vi si stabilì, divenendo pittore di corte di Vittorio Amedeo III. Dipinse con stile neoclassico, non immemore dei modelli settecenteschi, quadri religiosi, storici, mitologici per chiese e ...
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Pittore polacco (Cracovia 1891 - Sanary-sur-Mer, Var, 1953), naturalizzato francese. Allievo di J. Pankiewicz all'accademiadi Cracovia, espose a Parigi per la prima volta nel 1911. Dopo aver servito nella [...] e si trasferì in Portogallo e quindi negli USA. Nel 1947 ritornò in Francia. Da una prima incerta adesione al cubismo, volse a modi nettamente realisti, prediligendo soggetti di carattere popolare, che dipinse, su sfondi bui, con contorni incisivi a ...
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Pittore italiano (Livorno 1865 - Firenze 1920). Allievo di G. Fattori all'Accademiadi belle arti di Firenze. Dopo cinque anni trascorsi in un ospedale psichiatrico in seguito a un'improvvisa crisi mentale [...] (1893-98), si recò per un breve periodo in Francia. Operò poi soprattutto a Livorno e a Firenze con esiti di intonazione espressionista di particolare vigore plastico e cromatico. Opere a Roma (Gall. naz. d'arte moderna) e a Firenze (Gall. d'arte ...
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Scultore (n. Strumica 1928). Ha studiato all'Accademiadi belle arti di Zagabria, e ha soggiornato poi a lungo in Francia e in Italia. Nelle sue opere, prevalentemente in metallo, privilegia forme elementari [...] (sfera, semisfera, ecc.), dalle superfici inizialmente scabre e martoriate e poi sempre più levigate. È autore, tra l'altro, dei monumenti alla rivoluzione di Podgarić (1965-67) e Mrakovica (1970-72) e del monumento ossuario di Barletta (1968-70). ...
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Pittore (Drammen, Norvegia, 1803 - Copenaghen 1848). Studiò con Ch. W. Eckersberg all'accademiadi Copenaghen, dove poi insegnò dal 1844. Viaggiò in Francia, Italia, Grecia e Turchia. Influenzato, tra [...] , da Gericault e Vernet, dipinse ritratti, scene di genere e paesaggi con rovine. Notevoli: Le prigioni di Copenaghen (1831), Greci che lavorano tra le rovine dell'acropoli (1835) e Veduta del tempio di Atene sull'acropoli (1844), tutti a Copenaghen ...
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Pittore (Buzău 1818 - Bucarest 1894). Cominciò come decoratore e frescante, aiutando lo zio Nicola T. nei lavori delle cattedrali di Buzău e di Bucarest (1833-37). Si perfezionò poi a Roma (1844), e in [...] Francia; dal 1852 insegnò all'Accademiadi belle arti di Bucarest. Produsse una grande quantità di opere, ispirate al Rinascimento (decorò la chiesa metropolitana di Iaşi e altre chiese); notevoli sono i ritratti. ...
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Pittore (Copenaghen 1872 - ivi 1956); alunno dell'accademiadi Copenaghen e di K. Zahrtmann, viaggiò in Italia, in Francia e in Spagna; insegnò (dal 1920) all'accademiadi Copenaghen. Partecipe delle istanze [...] simboliste, elaborò, al volgere del secolo, uno stile caratterizzato da una essenzialità formale e cromatica (La fanciulla malata, 1896, e E nei suoi occhi vidi la morte, 1897, Copenaghen, Statens Museum ...
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costosità s. f. 1. Costo molto elevato o eccessivo. 2. L'essere costoso; anche, il livello dell'essere costoso. ◆ Entrando poi nei particolari di questa spesa, ancorché si possa dissentire col Ministero in talune fattezze architettoniche dell'armata...
quaranta
agg. num. card. [lat. pop. quadranta, da quadràginta per il lat. class. quadragìnta], invar. – 1. Numero formato da quattro volte dieci, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 40, in numeri romani XL): q. miglia, q. tonnellate;...