Educatore e pedagogista svizzero (Zurigo 1746 - Brugg 1827), di famiglia oriunda italiana. L'idea centrale della sua didattica era un metodo «basantesi sulla vita integrale dei rapporti familiari: nell'istruzione [...] questa base P. teorizzò l'importanza del «contare», del «misurare» e del «parlare» nel processo educativo, ponendo quindi l'accento sull'aritmetica, la geometria, il disegno e l'apprendimento delle lingue.
Vita
Frequentò nella sua città il Collegium ...
Leggi Tutto
Attore italiano, figlio d'arte; nacque a Genova nel 1854. Suo padre Gaetano, bolognese, da studente aveva partecipato ai moti del 1831. Gaetano B. aveva sposato una fiorentina, Elena Tamberlicchi: da essa [...] distanze dello stile e del repertorio) la virtù d'infondere a questa semplicità, a queste apparenze di nativa spontaneità, un accento di grazia intima, un alito di poesia sottile, che redimeva e purificava, per dir così, anche la verità banale. La ...
Leggi Tutto
. Così viene indicata una raccolta di canti (Lieder) composti da chierici girovaghi, i cosiddetti goliardi (v.) o clerici vagantes, del XII e del XIII secolo. La maggior parte di essi è in lingua latina; [...] l'influsso di una preesistente poesia popolare e che anzi, probabilmente, furono in parte desunte da essa - alcune hanno accento rozzo, gioviale, plebeo, altre sono soffuse di religiosa e ingenua dolcezza; e questi sono appunto i due aspetti della ...
Leggi Tutto
Lirici del Settecento - Introduzione
Mario Fubini
Due poeti che il lettore cercherà invano in questo volume vanno considerati quasi i poli della nostra raccolta: Metastasio e Parini. Ne son rimasti [...] «il pianto», che pure assume, per tutti i versi che precedono, per il dramma che viene a concludere, un così diverso valore ed accento.
Di quel mel la fragranza errò improvvisa
sul talamo all'eolia fanciulla,
e il cor dal petto le balzò e la lira ...
Leggi Tutto
BERTOLDO di Giovanni
Charles Seymour jr.
Nacque probabilmente a Firenze intorno al 1440. Mancano notizie della vita di questo scultore, il quale fu il più impartante allievo di Donatello.
Di scarso [...] potesse più operare" ha fatto supporre che fosse nato intorno al 1420, ma è chiaro che lo storico intendeva porre l'accento sull'inabilità al lavoro, e potrebbe aver fornito una spiegazione gratuita di un fatto che poteva anche esser dovuto ad altre ...
Leggi Tutto
NERVA (M. Cocceius)
L. Vlad Borrelli
Imperatore romano, nato a Narni nel 26 d. C., successe nel 96 d. C. a Domiziano caduto vittima di una congiura. Membro dell'aristocrazia senatoria, due volte console, [...] avevano portato al potere la famiglia dei Flavi. Mentre l'arte dell'età dei Flavi aveva posto l'accento, per quanto riguardava l'iconografia imperiale, su un'immediatezza espressiva e popolaresca, assecondata dalle stesse caratteristiche somatiche ...
Leggi Tutto
Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] senza qualità e senza quantità, quindi di grado ridotto.
Lo scevà è un suono vocalico neutro, non arrotondato, senza accento o tono, di scarsa sonorità (➔ vocali); spesso, ma non necessariamente, una vocale media-centrale. È trascritto con il simbolo ...
Leggi Tutto
Anatomia
Arteria c. cardiaca (o atrio-ventricolare) Ramo dell’arteria coronaria sinistra, che si distribuisce alle pareti dell’atrio e del ventricolo sinistro.
Arteria c. iliaca Ramo dell’arteria iliaca [...] i muscoli piccolo rotondo e deltoide e, con la parte sensitiva, l’area cutanea del moncone della spalla.
Linguistica
Accento c. Segno grafico (rappresentato nel greco con la forma ~ e nelle lingue moderne con la forma ⋀), indicante in origine ...
Leggi Tutto
MORROCCHESI, Antonio
Alberto Manzi
Attore, nato a San Casciano in Val di Pesa il 15 maggio 1768, morto a Firenze il 26 novembre 1838. Mandato a Firenze per studiare belle arti, si lasciò prendere dagli [...] . Si scritturò allora nella compagnia Paganini-Pianca come secondo amoroso; e, per la sua bella figura, per il puro accento toscano e la notevole intelligenza, piacque specialmente nel repertorio passionale.
A Trento, dove ebbe l'amicizia di C ...
Leggi Tutto
Poeta e letterato serbo, nato nel 1874 a Trebinje, nell'Erzegovina. Compì gli studî all'estero (Ginevra e Parigi) e, dopo un lungo soggiorno in Francia, entrò nel 1910 nel servizio diplomatico. Ebbe così [...] primitivismo culturale. I suoi versi levigatissimi e la garbata ricercatezza del suo stile apportano perciò nella poesia serba un accento nuovo di signorilità che, pure apparendo alquanto esotico, non è rimasto senza eco. Due volumi di Poesie (1901 e ...
Leggi Tutto
accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...