Termine usato dai grammatici greci a indicare un caso particolare di caduta di uno o più suoni in fine di parola (cfr. ἀϕαίρεσις all'iniziale, συγκοπή all'interno, v. aferesi, sincope), p. es., δῶμα, δῶ [...] sia attraverso l'indebolimento spontaneo della finale delle parole, come nelle lingue slave, sia attraverso l'azione dell'accento, come nelle lingue germaniche e celtiche; l'altra morfologica, che si manifesta quando la parola viene a fondersi ...
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Ostrom, Elinor
Economista statunitense (Los Angeles 1933 - Bloomington, Indiana, 2012). Docente presso l’Indiana University e la Arizona State University, fondatrice assieme al marito del Workshop in [...] e condivisa delle risorse naturali da parte di una comunità locale possa risultare efficiente, mettendo così l’accento su una via alternativa alla classica dicotomia Stato-mercato. Inseriti nell’ambito della cosiddetta new institutional economics ...
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libito
Antonio Lanci
Dal latino libitum, " ciò che piace "; ricorre due volte nella Commedia: If V 56 [Semiramide] A vizio di lussuria fu sì rotta, / che libito fé licito in sua legge, cioè " dichiarò [...] la paronomasia attraverso un più stretto accostamento dei due termini e collocandoli nel verso in modo che ricevessero entrambi l'accento (l'uno secondario e l'altro principale) sulla prima sillaba. Cfr. anche Pd XXXI 42 tra esso [lo stupore] e ...
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NEOCOMPORTAMENTISMO
Nino Dazzi
. Per n. (o neobehaviorismo) s'intende quel movimento psicologico statunitense che, preso l'avvio all'inizio degli anni Trenta, ha conosciuto nel decennio 1930-40 il suo [...] teoriche introdotte).
L'enorme influenza del sistema di Hull fu dovuta all'esigenza di obiettività e all'accento posto sulla quantificazione, anche nel senso della possibilità di correlare con entità teoriche del sistema i parametri caratterizzanti ...
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POESIA
Giovanni Gentile
. L'estetica moderna (v. arte; estetica) non ammette più l'antica tradizionale distinzione tra poesia e prosa, come due forme di espressione letteraria materialmente diverse, [...] ), che come prosa si distingueva dalla poesia; si è osservato che non c'è prosa, né parola che non abbia il suo accento che le conferisca quel significato che essa a volta a volta ha come espressione o concreta forma di un momento di vita spirituale ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Conformismo
Pier Paolo Portinaro
Definizione del concetto
Per conformismo s'intende ogni modalità di condotta che, per effetto di una pressione sociale esercitata dalla collettività o da gruppi in essa [...] la ricerca del riconoscimento sociale e il desiderio di ottenere ricompense ed evitare punizioni, altri ancora hanno posto l'accento sulla negoziazione tra l'individuo e il gruppo, di cui la conformità sarebbe l'esito che meglio riduce il conflitto ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] lat. deducĕre) che deriva dall’infinito latino in -ĕre per via della caduta, in epoca postclassica, della sillaba non accentata.
L’infinito italiano conserva solo in parte la morfologia e la distribuzione dell’infinito latino. Tra le forme infinitive ...
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Merleau-Ponty, Maurice
Filosofo francese (Rochefort-sur-Mer, Charente-Maritime, 1908 - Parigi 1961). Insegnò nell’univ. di Lione (1945-49) e nel Collège de France (dal 1952). Discepolo e amico di Sartre, [...] l’influsso della fenomenologia husserliana, di cui fu uno dei primi ad apprezzare l’originalità, ponendo peraltro l’accento sulla produzione filosofica del tardo Husserl, in partic., oltre che sugli inediti, su Die Crisis der europäischen ...
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Mezzabarba, Antonio Isidoro
Gianvito Resta
Veneto, trascrisse nei primi anni del secolo XVI, mentre era ancora studente in legge, il famoso codice Marciano Ital. IX 191, contenente una raccolta di antiche [...] 'esemplare a sua disposizione sono state efficacemente messe in luce da M. Barbi, il quale ha posto pure l'accento sul grande valore filologico della parte dedicata a D. nel manoscritto Marciano. La miscellanea del M. si rivela infatti fondamentale ...
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Scrittore (Catania 1840 - ivi 1922). Autore di novelle e romanzi, il cui stile e linguaggio hanno rinnovato profondamente la narrativa italiana, V. è considerato il più autorevole esponente del verismo. [...] innovatore rispetto alle esperienze precedenti, quello di trasferire nei romanzi l'attenta osservazione del mondo circostante, ponendo l'accento sui desideri degli uomini e sul loro modo di parlare. Ne I Malavoglia (1881) V. perfezionò una tecnica ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...