Arti figurative
Fortunato Bellonzi
È verosimile che la partecipazione di D. al mondo culturale del suo tempo si estendesse alla vita artistica, considerato il rapporto di stretta dipendenza degli artisti [...] momento ideativo dell'arte in mente... artificis è riconosciuto nella Monarchia (III II 2), ciò che sembra porre l'accento sul valore non meramente pratico, ma anche conoscitivo dell'operazione artistica, come osserva l'Assunto: ars in triplici gradu ...
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leone (lione)
Antonietta Bufano
Alla fiera si allude in Cv IV XXV 6 vide Polinice coverto d'un cuoio di leone; anche in If XXXI 118, dove i mille leon che Anteo ‛ recò ' per preda nella fortunata valle [...] ut leo ", e Scartazzini-Vandelli anche Virgilio Aen. II 287 " ille nihil, nec me quaerentem vana moratur "), fa battere l'accento sull'aspetto maestoso e solenne della belva, presentata invece nella sua ferocia quando appare a D. appena uscito dalla ...
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occupabilita
occupabilità s. f. – Neologismo introdotto nell’ambito della strategia europea per l’occupazione per indicare la capacità degli individui di essere occupati o di saper cercare attivamente, [...] l’incontro tra domanda e offerta potenziali (mismatch). Alcune implicazioni di questo orientamento sono certamente rilevanti, come l'accento posto sulla formazione e sulla necessità di fornire occasioni di riqualificazione, anche in età adulta, a una ...
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ACCECARE O ACCIECARE?
La grafia preferibile in tutte le voci del verbo è accecare
io acceco, tu accechi ecc.
Nell’italiano cieco, da cui il verbo deriva, la i non è etimologica (la base è il latino caecum) [...] preferibile rispetto a cecamente).
• In altri derivati, come appunto accecare, tende invece a scomparire, pur lasciando una traccia nelle voci in cui su quella sillaba cade l’accento (accieco e accieca sono un po’ meno rare di acciecare o acciecato). ...
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AUSPICI O AUSPICI?
Si tratta di una coppia di ➔omografi.
• La parola ➔sdrucciola àuspici è il plurale di àuspice, cioè ‘la persona che traeva gli auspìci presso gli antichi Romani’. Per estensione, il [...] ci sembrò di ottimo auspìcio
Il vocabolo è usato oggi soprattutto al plurale, con il significato di ‘favore’ o ‘supporto a un’iniziativa’
L’associazione fu costituita sotto gli auspìci del presidente della Repubblica.
VEDI ANCHE accento ...
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Pittore francese (Montauban 1780 - Parigi 1867). Direttore dell'Accademia di Francia a Roma (1834-41), esercitò, anche attraverso il suo frequentatissimo studio, una profonda influenza sulla pittura francese [...] cui stile ufficiale si discostò, già nelle prime opere di gusto classico e arcaicizzante, per l'assenza di qualsiasi accento oratorio (ritratti della famiglia Rivière, 1805, Louvre; La belle Zélie, 1806, Rouen; Napoleone I sul trono imperiale, 1806 ...
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Architetto statunitense (Philadelphia 1925 - ivi 2018). Annoverato tra i teorici del postmoderno, la sua nuova concezione architettonica, che mette in primo piano il colore e la decorazione, lo ha portato [...] del secondo dopoguerra e ai principi del movimento moderno, un nuovo modo di concepire l'architettura ponendo l'accento sul ruolo del colore e della decorazione piuttosto che sull'evidenza delle strutture, sulla ipersignificazione semantica degli ...
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Campos Venuti, Giuseppe. – Architetto e urbanista italiano (Roma 1926 - ivi 2019). Docente di Urbanistica al Politecnico di Milano dal 1968 al 2001, consigliere nella prima legislatura della Regione Emilia-Romagna [...] dell’urbanistica (1987); Antologia dell’urbanistica riformista (1991); Cinquant’anni di urbanistica in Italia (1993); Città senza cultura. Intervista sull’urbanistica (2010); il testo autobiografico Un bolognese con accento trasteverino (2012). ...
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Poetessa uruguayana, nata o Montevideo nel 1890 da famiglia di emigranti italiani. Fu donna ardente ed appassionata, che intensamente visse e sofferse, e finì tragicamente: unitasi in matrimonio con un [...] parola restò torbida e mancò della purità espressiva propria della vera poesia, sempre però la sua opera ha il commosso accento di una diretta confessione. Aveva diciassette anni quando pubblicò El libro blanco, e compose in seguito altre raccolte di ...
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VITI (o della Vite), Timoteo
Luigi Serra
Pittore, nacque nel 1467, morì il 10 ottobre 1525. S'educò nella bottega del Francia a Bologna, sentì l'azione del Costa e del Perugino. Intorno al 1495 si trasferì [...] il Noli me tangere. Dal 1818 lavorò in collaborazione con Evangelista di Piandimeleto. Le sue figure si rilevano per un accento di mitezza e di soavità, talvolta un po' molle; i suoi paesi si dispiegano mirabilmente pittoreschi nel vario giuoco di ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...