TOLOMEI, Claudio
Camillo GUERRIERI-CROCETTI
Letterato, nato a Siena nel 1492, visse a lungo a Roma al servigio d' Ippolito de' Medici e a Piacenza presso P.L. Farnese. Alla morte di questo, dimorò a [...] non altro per maggiore acume filologico, ma ha il difetto sostanziale di considerare soltanto la quantità senza tener conto dell'accento, mentre nel computo delle lunghe e delle brevi s'irrigidì in criterî astratti e aprioristici.
Per combattere le ...
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LESKIEN, August
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
Glottologo e filologo, nato a Kiel l'8 luglio 1840, morto a Lipsia il 20 settembre 1916. Studiò a Lipsia, poi a Jena, sotto la guida di A. Schleicher. Dal 1867 [...] lingua. Riguardano soprattutto la lingua serbocroata gli studî da lui perseguiti per molti anni sulla quantità e l'accento nelle lingue slave; e del serbocroato compose una grammatica, che, sebbene rimasta incompiuta, può dirsi monumentale. Ultima ...
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Fu probabilmente un Romano ellenizzato vissuto in Oriente, nel sec. III d. C., come risulta dall'esame del nome, dalle notizie sulla sua fortuna, e dall'influenza della cultura, lingua e metrica latina [...] trova molta efficacia e vera forza drammatica di rappresentazione. Esse sono scritte in coliambi, i quali portano d'abitudine l'accento sulla penultima. La versificazione è assai curata. Non molto frequenti sono le soluzioni, e hanno sempre una loro ...
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Incisore e scrittore, nato a Cupramontana (Ancona) l'8 febbraio 1892. Frequentò da giovane, con le accademie di belle arti, a Roma, a Siena, a Firenze, i corsi universitarî di lettere e di medicina. Combattente [...] , si lega un sentimento del chiaroscuro e una finezza d'indagine che fanno originali e patetiche invenzioni d'accento confidenziale e lirico (Le farfalle imbalsamate, Finestra del solitario, Lo scarabeo, Il Martin pescatore).
Come scrittore il B ...
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Ceramista attico, il cui nome ricorre su cinque vasi, tutti a figure rosse di stile severo (una idria, due anfore, uno psykter, un piatto). Sulle anfore e sullo psykter E. si palesa figlio di Polia, che [...] maggior potenza d'arte è nelle figure dipinte da Eufronio, superiore al suo invido competitore nell'audacia, nell'inventiva, nell'accento.
In una seconda anfora pure vulcente, ora a Monaco, è ripreso il tema dell'armamento di un guerriero; questa ...
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ROSSO, Medardo
Arduino Colasanti
Scultore, nato a Torino il 20 giugno 1858, morto a Milano il 31 marzo 1928. Non ebbe maestri e da principio coltivò la pittura, ma mentre compiva il servizio militare [...] sue opere giovanili e meno risolte, in certe preferenze per lo sfumato, nel gusto per la macchietta e in qualche accento di "scapigliatura", motivi che, tuttavia, più spesso si elidono in un più concreto sentimento della luce e del colore, impliciti ...
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INNOCENZO Francucci da Imola, Pittore
Aldo Foratti
Visse dal 1485 circa al 1546 circa, ed è ricordato nelle "vacchette" del Francia il 7 dicembre 1508. Il Vasari afferma che stette molti anni in Firenze [...] modelli, e nella Vergine in gloria e S. Michele (Bologna, Pinacoteca), un capolavoro riflesso, il raffaellismo trova un accento di grande finezza. Le carni rossicce, le tinte crude e lo stridore dei lumi tolgono quasi sempre pregio alle corrette ...
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Poeta, nato a Roma nel 1887 e ivi morto di tisi il 18 giugno 1907. Costretto dalle tristi condizioni familiari a una vita disagiata, il C. fu tuttavia confortato da una schiera di fraterni amici, sui quali [...] , l'efficacia dei suoi prediletti poeti decadenti francesi e belgi (Verlaine, Laforgue, Samain, Jammes, Rodenbach, Maeterlinck), il C. ha un accento ben suo, sia che culli e carezzi la sua rassegnata tristezza, sia che (come qua e là negli ultimi ...
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GEZELLE, Guido
Auguste Vermeylen
Poeta fiammingo, nato il i° maggio 1830 a Bruges, ivi morto il 27 novembre 1899. Entrò nel sacerdozio e divenne professore al seminario di Roulers. Nel 1858 apparvero [...] Il G. cantò la fede e tutti gli aspetti della sua terra con una purezza lirica, un fervore umano e un accento personale che lo fecero riconoscere, dopo una lunga incomprensione, come il maggior poeta delle Fiandre. Tradusse anche da S. Francesco, da ...
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RAPAPORT, David
Nino Dazzi
Epistemologo e psicanalista nordamericano, di origine ungherese; nato a Munkács, od. Mukačevo, il 30 settembre 1911, morto a Stockbridge, Massachusetts, il 14 dicembre 1960. [...] con la psicologia di J. Piaget). Costante nelle sue opere, oltre al problema della correlazione pensiero-affettività, l'accento sul concetto di struttura psichica. Tra le altre opere: Organization and pathology of thought (1951); Collected papers ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...