CHECCHI, Andrea
Sisto Sallusti
Nacque a Firenze il 21 ott. 1916 da Amedeo e da Davidica Carolina Beduschi. Dopo aver studiato pittura all'Accademia di belle arti della città natale, frequentò gli ambienti [...] dell'anno.
Attore dalla maschera incisiva, dal profilo asciutto, riuscì espressivo grazie alla sua voce profonda (venata di accento toscano) e al fisico snello, che si armonizzavano in una recitazione e in una gestualità sobrie, a volte disadorne ...
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BARBI, Alice
Ada Zapperi
Nata a Modena il 10 giugno 1862, fu indirizzata dal padre, Enrico, buon maestro di violino, allo studio della musica, e debuttò all'età di sette anni come violinista.
Con il [...] ultimo dei quali la B. si esibì anche come violinista, dimostrando "stile perfetto, interpretazione castigata e soavità d'accento" (come scrisse un critico del tempo): il giudizio complessivo finì tuttavia col porre in maggior rilievo le virtù canore ...
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di Francesco Montessoro
In Indonesia, il più grande paese islamico del mondo, i musulmani sono l’87% della popolazione. Forti del grande rilievo demografico di Giava e Sumatra, sono però minoranza nelle [...] le cui valenze sociali e rituali sono connesse a credenze animiste estranee all’islam. I modernisti, invece, pongono l’accento sulla lettura dei testi coranici e professano un maggior rigore nell’adeguarsi ai precetti e alle norme canoniche. Inoltre ...
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BELLIAZZI, Raffaele
Oreste Ferrari
Nacque a Napoli il 9 dic. 1835. Si dedicò, da giovane, al mestiere paterno, la modellazione di elementi decorativi architettonici, ma da questa attività puramente [...] acquistata dal re d'Italia; del 1873 è l'Orfanella, che fu presentata a Vienna e in cui si ravvisò un accento veristico perfino eccessivo. Nel 1877 furono esposti all'Esposizione d'arte di Napoli il Pastorello dormiente, poi acquistato dallo Stato, e ...
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TRIPTOLEMOS, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, operante entro il secondo e terzo decennio del V sec. a. C. È pittore di coppe e di grandi vasi: il nome è infatti tratto dal noto stàmnos del [...] , anche nel momento di maggiore avvicinamento, la sostanziale differenza di temperamento che intercorre tra i due artisti. Quell'accento di trepida, sottomessa tenerezza che non manca mai di salvare anche in extremis le più deboli opere di Douris ...
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BOLOGNA 228, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse attivo entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. Insieme al Pittore di Egisto e al Pittore di Boreas è il [...] espressivi sono sottomessi a quest'unica affermazione di potenza. Ed è questa drammaticità spoglia, essenziale, che costituisce l'accento inconfondibile di scene quali l'introduzione di Eracle nell'Olimpo, nel grande cratere n. 228 del Museo Civico ...
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struttura/sovrastruttura
Coppia di termini (ted. Struktur/Überbau) utilizzata da Marx (nella prefazione a Per la critica dell’economia politica, 1859) per esporre in termini sintetici la concezione materialistica [...] posto di quanto gli spetti, è in parte colpa di Marx e mia. Di fronte ai nostri avversari noi dovevamo porre l’accento su questo principio fondamentale che costoro negavano e non sempre avemmo il tempo e l’occasione di mettere nel giusto risalto gli ...
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comunicazione, meccanismi psicologici della
Processo cognitivo e comportamentale di trasferimento dell’informazione contenuta in un segnale da un sistema (promotore o emittente) a un altro (recettore [...] e di scambi comunicativi consci e inconsci mediante la comunicazione verbale e soprattutto quella non verbale. In tale contesto, l’accento è posto sui comportamenti che caratterizzano l’intero sistema e che di per sé rappresentano vere e proprie ...
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Sistema Internazionale
Sistema Internazionale sistema di unità di misura adottato nella xi Conferenza generale di pesi e misure nel 1961 e completato successivamente con nuove adozioni e modifiche. Indicato [...] del fisico francese André-Marie Ampère (1775-1836), devono essere scritte sempre in minuscolo non corsivo e senza alcun accento;
• i simboli delle unità di misura devono essere scritti in maiuscolo solo se provengono da nomi propri, devono essere ...
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Tito Flavio Vespasiano
Imperatore romano dal 79 all'81 d.C., figlio di Vespasiano, nacque a Roma nel 39. Fu dapprima tribunus militum in Germania e in Britannia, poi questore. Durante la guerra giudaica [...] soltanto di riferimento cronologico per localizzare l'epoca della vita del poeta, col semplice appellativo buon D. fa battere l'accento tanto sulla valentia del condottiero - il Tommaseo osserva che " il buon Tito sta tra il buono Augusto e il buon ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...