Architetto olandese (Amsterdam 1884 - ivi 1923). Esponente del movimento sorto nel 1910 attorno alla rivista Wendingen e conosciuto come Scuola di Amsterdam. Gli architetti di questo gruppo, i cui maggiori [...] , sono soprattutto degli "sperimentalisti" legati alla tradizione architettonica olandese e intenti a un rinnovamento di forte accento romantico, che ha analogie con l'espressionismo tedesco, rispetto al quale risulta però in anticipo. K ...
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Pittore (Meersburg, Lago di Costanza, 1400 circa - Colonia 1451). Fu il massimo rappresentante del tardo gotico renano. Tra le sue opere più note, la Natività (Monaco, Alte Pinakotek) e il Giudizio Universale, [...] viaggio in Italia.
Vita
La sua educazione dovette avvenire nell'ambito della scuola di Ulma (L. Moser); il prevalente accento fiammingo delle prime opere ha fatto pensare a un suo probabile viaggio nelle Fiandre dove avrebbe conosciuto soprattutto i ...
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Scultore italiano (Casale Monferrato 1859 - La Loggia 1933). Studiò a Milano, e poi a Torino presso O. Tabacchi. Nel 1882 l'Angelo della morte lo rivelò al pubblico torinese, che gli commise molte sculture [...] monumento a Vittorio Emanuele II a Roma (1908). Dipinse anche paesaggi sul gusto di A. Fontanesi. La sua opera ha accento fortemente simbolista e letterario e spesso il suo stile cede alla suggestione di ritmi floreali: più schietti i piccoli gruppi ...
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BERTOLDO di Giovanni
Charles Seymour jr.
Nacque probabilmente a Firenze intorno al 1440. Mancano notizie della vita di questo scultore, il quale fu il più impartante allievo di Donatello.
Di scarso [...] potesse più operare" ha fatto supporre che fosse nato intorno al 1420, ma è chiaro che lo storico intendeva porre l'accento sull'inabilità al lavoro, e potrebbe aver fornito una spiegazione gratuita di un fatto che poteva anche esser dovuto ad altre ...
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NERVA (M. Cocceius)
L. Vlad Borrelli
Imperatore romano, nato a Narni nel 26 d. C., successe nel 96 d. C. a Domiziano caduto vittima di una congiura. Membro dell'aristocrazia senatoria, due volte console, [...] avevano portato al potere la famiglia dei Flavi. Mentre l'arte dell'età dei Flavi aveva posto l'accento, per quanto riguardava l'iconografia imperiale, su un'immediatezza espressiva e popolaresca, assecondata dalle stesse caratteristiche somatiche ...
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Pittore tedesco (Aschaffenburg 1880 - Davos 1938). Con E. Heckel e K. Schmidt-Rottluff formò (1905) il gruppo Die Brücke; fu (1911) a Berlino, poi (1916) a Davos fino alla morte, avvenuta per suicidio. [...] ispirò la maggior parte delle sue opere. Per la violenza dei colori, l'accentuata deformazione delle figure e il forte accento di polemica sociale, la sua pittura fu condannata dal nazismo come "degenerata". Nell'ultimo periodo a Davos trovò nel ...
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Scultore olandese (Papendrecht 1928 - Le Fousseret 2015). Ha studiato a Delft e all'Accademia di belle arti dell'Aia. Dopo le prime esperienze che si muovono nell'ambito dell'arte figurativa ma che denotano [...] (Cubo e sua proiezione, 1971, ivi) e poi nella sperimentazione e manipolazione di materiali diversi (legno, plastica, vetro, lana, objets trouvés, ecc.), con installazioni che pongono spesso l'accento sulla precarietà dell'esistenza umana. ...
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Pittore italiano (Verona 1905 - Milano 1959); nella sua arte confluirono dapprima esperienze dell'impressionismo e dell'espressionismo, in dichiarata antitesi al Novecento; a Milano, fu sin dal 1931 tra [...] concreta"). Nelle sue opere la ricerca di vigorosi ritmi lineari e coloristici si accompagna a un elevato accento emotivo della rappresentazione, sino ad avvertire nelle ultime l'impulso delle tendenze informali. Notevoli i disegni sulla Resistenza ...
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ZANIBERTI, Filippo
Vittorio Moschini
Pittore, nato a Brescia nel 1585, morto a Venezia nel 1636. Ancor fanciullo fu condotto a Venezia dal padre, che lo mise alla bottega di Sante Peranda, presso il [...] del palazzo) la tela raffigurante il convito del doge Giovanni Cornaro, opera di un manierismo tradizionale ma con qualche succoso accento di colore. Eseguì anche diverse altre opere, perdute o disperse, per i palazzi e le chiese di Venezia e per ...
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ILLUSTRATORE
L. Morozzi
Miniatore bolognese attivo nella prima metà del 14° secolo. Fu Longhi (1973) a coniare questo nome convenzionale per il grande inventore e decoratore di pagine miniate, altrimenti [...] . La proposta, del tutto convincente, venne avvalorata successivamente da Fürstenau (1911), che pose soprattutto l'accento sull'innovativa fantasia del maestro nel saper distribuire cornici e scene sapientemente articolate e largamente impaginate nei ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...