REBORA, Clemente
Giorgio PETROCCHI
Poeta, nato a Milano il 6 gennaio 1885. Fu, tra i collaboratori della Voce, uno dei più interessati ai problemi etico-religiosi della cultura europea: donde l'accento [...] moralistico dei suoi Frammenti lirici (Firenze 1913), e la sua singolare attività di traduttore dal russo. In seguito ad una profonda crisi religiosa, già latente nella sua personalità, entrò nell'ordine ...
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Epigrammista greco di Alessandria (sec. 4º-5º d. C.), di cui restano circa 160 epigrammi nell'Antologia Palatina. Fu un grammatico povero e scontento, e i suoi epigrammi, del resto convenzionali, hanno [...] particolare accento di verità quando parlano della sua mediocre vita. ...
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Scrittore mercantilista napoletano (sec. 18º). Nell'Ozio autunnale, ovvero discorsi economico-politici (1768-70), propose di far concedere credito agli agricoltori da una banca pubblica e di riorganizzare [...] il sistema tributario ponendo l'accento sulle imposte indirette sui consumi. ...
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Poeta francese (Montbrison, Loira, 1812 - Lione 1883). I suoi versi, raccolti nei volumi Les parfums de Magdeleine (1839), La colère de Jésus (1840), Psyché (1841), Odes et poèmes (1843), Poèmes évangeliques [...] (1852), ecc. sono d'accento lamartiniano e d'ispirazione religiosa. Entrò all'Accademia di Francia nel 1859. ...
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Scrittore e diplomatico messicano (Città di Messico 1902 - ivi 1974). Più volte ministro, T. fu, tra l'altro, direttore generale dell'UNESCO (1948-52). Alla carriera politica affiancò un'intensa attività [...] letteraria, cui si devono poesie, romanzi e saggi. La sua poesia ha un accento sapido e malizioso grazie al quale egli non cadde mai in effetti facili o gratuiti (Fervor, 1918; Destierro, 1930; Cripta, 1937), mentre nei romanzi (Proserpina rescatada, ...
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La versificazione è l’insieme di norme e consuetudini che presiedono alla produzione del verso, unità metrica fondamentale tanto nei sistemi quantitativi (tipicamente, quelli delle letterature classiche [...] 3ª 6ª 10ª («anzi témpo chiamáta^a l’altra víta»: Canz., XXXI, 2). Stilisticamente rilevante, nella storia dell’endecasillabo, è l’incontro di accenti di 6ª e di 7ª e, nell’uso dantesco, di 9ª e 10ª («Io volsi Ulísse del suo cammín vágo»: Dante, Purg ...
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Scrittore (Firenze 1850 - ivi 1916). Di professione avvocato, si dedicò saltuariamente alle lettere. Le sue Memorie lontane (pubbl. post. in Bozzetti, scritti polemici, pagine sparse, 1916, e poi, in volume [...] a sé, a cura di P. Pancrazi, 1942), per l'accento poetico che spesso le anima, restano fra i migliori racconti autobiografici del secondo Ottocento. Scrisse inoltre un romanzo: Senza bussola! ... (1906). ...
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HERMANS, Willem Frederik
Jeannette E. Koch Piccio
Poeta, romanziere, saggista nederlandese, nato ad Amsterdam il 1° settembre 1921. Più che la sua poesia, espressione cerebrale di una personalità vulnerabile, [...] la sua prosa sulle orme del romanzo tradizionale con accento naturalistico rispecchia l'assurdità dell'esistenza, l'alienazione e la solitudine dell'uomo, motivi nei quali si riconoscono influssi di Kafka e di Camus. Ne è esempio l'opera magistrale ...
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Linguistica
Nella metrica classica, allungamento di una vocale breve per evitare la successione di tre o più sillabe brevi. Fenomeno opposto è la sistole, per cui si abbrevia una sillaba lunga per natura.
Nella [...] metrica italiana la d. è lo spostamento dell’accento verso la fine della parola per ragioni di ritmo e/o di rima (esso atterrò l’orgoglio de li Aràbi, Dante); la sistole, lo spostamento verso l’inizio di essa (pièta invece di pietà).
Medicina
La ...
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Poeta italiano (Napoli 1879 - ivi 1927). La sua poesia, realista, sensuale e dialettale di fondo, è come sollecitata da un'aspirazione all'assoluto, a un ideale che trascenda i sensi: e però i suoi ritratti [...] di donna e quadretti di vita napoletana hanno spesso un accento che va molto di là dalla semplice descrizione episodica, dal mero erotismo, e al quale ben corrisponde quel suo stile e linguaggio insieme aulico e popolaresco, tortuoso e melodico ( ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...