La collocazione ordinaria dei clitici (elementi grammaticali sprovvisti di accento tonico che si appoggiano ad altri provvisti di un proprio accento tonico), nei casi presentatici, è quella suggerita dalla [...] nostra gentile lettrice. Vale a dire che lo ...
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La frase con i fari al posto degli affari, visto che di "mari" si sta parlando, andrebbe anche bene: una spiritosaggine. Malissimo, invece, la voce è, terza persona singolare dell'indicativo presente del [...] verbo essere, scritta senza accento. Un errore ...
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Intanto su quell'avverbio va messo l'accento: sì e non si (che significa tante altre cose). Poi, sempre che si stia ragionando di come scrivere questa frase, dopo il sì sarebbe molto appropriata una virgola.Detto [...] questo, la frase va bene ma deve ess ...
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A costo di renderci antipatici, vorremmo insistere nel consigliare ai nostri amati lettori e ponitori di quesiti di porre la necessaria cura nelle relazioni comunicative col resto del mondo. Curiosamente, quando si scrive alla Treccani, volendo frui ...
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Nella locuzione con valore temporale anni fa, quel fa (scritto senza accento) è, in origine, la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo fare, nel significato di ‘compiersi’, riferito [...] al passare del tempo. Significa ‘or sono’, in s ...
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Vanno bene entrambe le costruzioni. Secondo quanto detta la tradizione grammaticale, il pronome atono, quello cioè su cui non cade l'accento tonico (lo, in questo caso), si è sempre messo in fondo, attaccato [...] alla forma dell'infinito verbale (in posi ...
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L’arcano si scioglie in questo modo: nelle convenzioni grafiche attualmente in vigore, l’accento tonico va sempre segnato su tutte le parole di due o più sillabe accentate sull’ultima: viceré, ventitré, [...] lunedì, Oltrepò, ecc. Tutto ciò anche quando l ...
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Certo che la risposta è sì (con l’accento grafico sulla i, mi raccomando). Quel che colpisce, nella frase che ci è stata proposta, è la dislocazione iniziale di ancora: una collocazione inusuale, o magari [...] usuale, ma soltanto in certe parlate locali ...
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I verbi uscenti all’infinito in -iare con la i non accentata (atona) nelle forme con l’accento sulla radice – come nel caso di copio – perdono tale i davanti a un’altra i. Pertanto avremo il passaggio [...] da copii a copi e da copiino a copino. Nella sua ...
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Due osservazioni preliminari. Ancora, se vogliamo accentarlo per distinguerlo dall’arnese marinaresco chiamato àncora, porta sulla sillaba centrale l’accento grafico acuto e non quello grave, perché deve [...] indicare (una volta che decidiamo di usarlo, ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...
Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...