Guido Alpa
Abstract
Il contratto è l’accordo diretto a costituire, modificare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale, diretto quindi a creare obbligazioni e ad avere effetto di “legge tra [...] è fonte di vincoli giuridici, come del resto già Pothier aveva messo in luce. È su questo che Brugi porta l’accento: l’accordo della volontà crea obblighi tra le parti.
In che cosa allora è servita la codificazione? Nell’identificare contractus e ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Sussidiarietà
Angelo Rinella
La sussidiarietà: dai diversi angoli di visuale alla prospettiva giuridica
Il carattere polisenso della formula linguistica 'sussidiarietà' deriva in linea di massima dalla [...] direttamente il tipo di regime politico in cui esso opera, concernendo principalmente la sfera politica e dunque ponendo l'accento più sui criteri di attribuzione delle competenze tra i vari livelli di governo che non sui modi di attribuzione e ...
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La Cassazione e l'annullamento senza rinvio
Gastone Andreazza
Tra le modifiche operate sul piano delle norme processuali penali dalla l. 23.6.2017, n. 103 deve ricomprendersi anche la nuova formulazione [...] già previsto per il giudizio civile di legittimità dall’art. 384 c.p.c., la Corte ha posto l’accento sui limiti, tradizionalmente elaborati nella lettura di tale ultima disposizione, del potere di annullamento senza rinvio, esercitabile solo ove ...
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Livio Pepino
Borrè, Giuseppe (Pino). – Magistrato italiano (La Spezia 1932 - Genova 1997). Civilista per formazione, entrò in magistratura nel 1958. Fu per un breve periodo sostituto alla Procura della [...] dall’art. 101 Costituzione, la norma per la quale i magistrati “sono soggetti soltanto alla legge”», dove «l’accento cade sull’avverbio “soltanto”» con conseguente dovere di «disobbedienza a ciò che legge non è. Disobbedienza al pasoliniano ...
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(X, p. 498; App. I, p. 435)
Nell'uso moderno il termine cittadinanza tende a presentare due significati distinti: uno teorico-politico e l'altro più propriamente giuridico. Nel primo caso c. designa lo [...] Il contrattualismo liberale di Locke non solo ha stabilito un nesso molto stretto fra c. e proprietà, ma ha posto l'accento sulla libertà del cittadino anche nei confronti del sovrano e delle sue leggi e ha postulato la razionale disposizione di ogni ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Lavoro impresa corporazione
Umberto Romagnoli
L’ambiguo incontro del lavoro con il diritto corporativo
La denominazione data da Alfredo Rocco alla legge del 3 aprile 1926 – «disciplina giuridica dei [...] su cui si riteneva che valesse la pena porre l’accento era soltanto la mercificazione del lavoro che lo rende sopra della contingenza tirannica italiana», riuscirono a interpretare con accenti di «sincera storicità» il dramma di una forma-Stato ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Arturo Rocco
Giovannangelo De Francesco
Arturo Rocco è considerato il caposcuola di una corrente di pensiero concordemente designata, e denominata da lui stesso, come indirizzo ‘tecnico-giuridico’ in [...] stata non di rado ritenuta come la parte più caduca del pensiero di Rocco: e ciò, sia per l’accento che egli poneva sull’esercizio della potestà punitiva come attributo funzionale dello Stato-amministrazione (espresso mediante i compiti assegnati al ...
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NERUCCI, Gherardo
Chiara Di Giorgio
NERUCCI, Gherardo. – Nacque a Pistoia il 18 maggio 1828 da Ferdinando, funzionario di dogana proveniente da una nobile famiglia di Montale, e da Elisabetta Niccolini, [...] una produzione poetica caratterizzata dall’imitazione dei poeti trecenteschi e da componimenti ironici e sentimentali, con qualche accento popolaresco. Le traduzioni e le poesie più tardi confluirono nell’opuscolo Anacreonte Tejo: le Odi, provvisto ...
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BARTOLOMEI, Alfredo
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Nacque il 10 marzo 1874 a Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), da Luigi e da Rosa Lembo. Avviatosi agli studi di giurisprudenza, si laureò a Bologna nel 1896. Il suo primo lavoro, [...] tuttavia a questa d'indirizzarsi verso soluzioni coscientemente innovatrici. Poco attendibile quindi ci sembra l'aver posto l'accento, da parte dei critici del B., su alcuni spunti di impostazione metodologica contenuti ad esempio nel suo lavoro ...
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BENCINI, Giuseppe
Armando Petrucci
Di questo giurista e filologo nato e vissuto a Roma nella prima metà del sec. XVIII non resta alcuna notizia biografica, ove si escludano gli scarsi e indiretti accenni [...] - o da altri diplomatisti (per es., fra gli italiani, dal Fontanini); ma proprio del B. appare essere l'accento posto sull'importanza dello studio delle scritture e delle materie scrittorie.
Complessivamente, merito del B. fu non soltanto quello di ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...