Certo che la risposta è sì (con l’accento grafico sulla i, mi raccomando). Quel che colpisce, nella frase che ci è stata proposta, è la dislocazione iniziale di ancora: una collocazione inusuale, o magari [...] usuale, ma soltanto in certe parlate locali ...
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I verbi uscenti all’infinito in -iare con la i non accentata (atona) nelle forme con l’accento sulla radice – come nel caso di copio – perdono tale i davanti a un’altra i. Pertanto avremo il passaggio [...] da copii a copi e da copiino a copino. Nella sua ...
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Due osservazioni preliminari. Ancora, se vogliamo accentarlo per distinguerlo dall’arnese marinaresco chiamato àncora, porta sulla sillaba centrale l’accento grafico acuto e non quello grave, perché deve [...] indicare (una volta che decidiamo di usarlo, ...
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Quando va usato l’accento grafico? D’obbligo va messo sui monosillabi che potrebbero essere confusi con omografi, cioè parole scritte allo stesso modo, come per esempio là avverbio e la articolo, e sui [...] monosillabi che senza l’accento grafico potrebbe ...
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Benché in molte zone d’Italia fuor di Toscana nella parola ricovero si pronunci aperta la o della sillaba tonica (forse per influsso di parole usatissime come povero), nella fonetica tosco-italiana (quella che detta legge da secoli nella stragrande ...
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Nel Vocabolario on line della Treccani compare quanto segue: «istallare, istallatóre, istallazióne. – Varianti meno com.[uni] di installare, installatore, installazione». Che cosa significa? Significa che il primo trittico rappresenta forme secondar ...
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Nel caso di istigare (dal latino instigare) la tradizione poetica dal Cinquecento all'Ottocento ha dettato l'accentazione sulla seconda i, nelle forme accentate sulla radice, per cui abbiamo istìgo, istìghi, [...] istìga, istìgano, in conformità con quant ...
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Certo, è possibilissimo. Dipende dalla sensibilità dello scrivente il ricorrere o il non ricorrere alla marcatura grafica disambiguante: se si pensa che il co-testo possa non essere sufficiente, si ricorre [...] all’accento. Proprio come si evince da quant ...
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Peccato, scommessa persa (speriamo che il monte premi sia basso). Si dice dissuadére, come anche persuadére. I verbi che riprendono i composti latini con suadére ne rispettano l’accentazione originaria. [...] Dissuadére e, per venire alla concreta forma d ...
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Emilio Salgari (1862-1911) ha un cognome bistrattato. Sàlgari e Salgàri si fanno la guerra ma coesistono. Il cognome, derivando dall'antica forma veneta salgàro o saligàro ('salice'), vuole la pronuncia piana: Salgàri. Come scrive l'autorevole DOP o ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...
Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...