Libera associazione di scrittori e critici tedeschi, nata nel 1947 per iniziativa di H.W. Richter, A. Andersch, W. Kolbenhoff e altri. Non si poneva un programma letterario ma, partendo dall’esperienza [...] e della guerra, rappresentava un’esigenza etica d’intransigente condanna al totalitarismo, ponendo particolarmente l’accento sulla responsabilità dello scrittore nella società. Divenne in breve tempo lo strumento più efficace per far ...
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Poeta (Bologna 1665 - ivi 1727). Cominciò come marinista, poi, entrato in Arcadia (1698) col nome di Mirtilo Dianidio, si avvicinò a Petrarca; fu prof. di eloquenza all'univ. di Bologna (1707), città nella [...] , dal 1718, divenne segretario maggiore del senato. Il suo Canzoniere (1710), preceduto da un Commentario, ha qualche accento personale particolarmente nelle liriche occasionate dalla morte del figlio. È più noto come autore di tragedie, specie per ...
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ZUCCOLO, Ludovico
Scrittore politico, nato a Faenza il 18 settembre 1568, e morto nel 1630, chiamato il Picentino perché vissuto per nove anni alla corte d'Urbino.
Scrisse varie opere, fra le quali un [...] Discorso della ragione del numero del verso italiano (Venezia 1623), dove afferma il principio dell'unificazione dell'accento e della quantità nella poesia, dei Dialoghi (Venezia 1625), il più notevole dei quali è Belluzzo ovvero della città felice ( ...
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L’insieme dei poemi e dei romanzi sorti nel Medioevo o rimaneggiati o composti in età successive, intorno agli eroi della cavalleria. Ne fanno parte i due grandi cicli dell’epopea francese: il ciclo brettone, [...] contraddistinto da irrealtà ed esaltazione dello spirito di avventura, e il ciclo carolingio, dominato da un vivo accento nazionale e religioso. Altri poemi o romanzi cavallereschi si riferiscono a personaggi del ciclo classico o di varia provenienza ...
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Movimento letterario (ingl. imagism) sorto a Londra tra il 1912 e il 1914. Suo iniziatore fu E. Pound che, in un articolo apparso nel 1913 sulla rivista statunitense Poetry (A few don’ts by an imagiste; [...] it. Alcune cose da non fare, 1954), proponeva un nuovo modo di intendere e di fare poesia, fondato sullo spostamento dell’accento dall’io, epicentro della poesia romantica, alla cosa, dal soggetto all’oggetto. L’immagine, ovvero «ciò che presenta un ...
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Poeta francese (Canisy, Saint-Lô, 1903 - Parigi 1971). Nelle sue raccolte poetiche, in versi e in prosa, F. è rimasto fedele a un particolare tipo di poesia che potremmo definire d'un attardato crepuscolarismo, [...] familiare: volti e ambienti disegnati come da miniaturista attento, che però sa infondere nelle sue rappresentazioni un patetico accento e un senso profondo del mistero universale. Da ricordare: La main chaude (1933); Usage du temps (1943); Exister ...
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Verso composto di 11 sillabe, il più importante e vario della tradizione poetica italiana per le sue molteplici soluzioni metriche (in base al numero degli accenti e delle pause); di largo impiego nel [...] divisione ritmica interna del verso. Nella varietà delle configurazioni, si presentano con maggiore frequenza gli schemi con accento sulla 4a sillaba e con accento sulla 6a sillaba: l’e. risulta diviso in due membri o emistichi e prende il nome, nel ...
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Scrittore, nato a Firenze il 10 settembre 1879. Fu dapprima impiegato alle ferrovie; laureatosi quindi in legge, esercita da molti anni l'avvocatura nella sua città. Ha collaborato a numerosi giornali [...] impersonalità e crudezza del ritratto, e anzi spesso in contrasto con esse, l'animo vero dello scrittore si rivela in improvvisi accenti di pietà per i suoi tristi eroi, le sue "figurine", i suoi "omini"; in notazioni di delicato lirismo, che dànno ...
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ØVERLAND, Arnulf
Mario GABRIELI
Poeta norvegese, nato a Kristiangund il 27 aprile 1889, forse il più grande della generazione che si è formata tra le due Guerre mondiali in un'atmosfera di pessimismo [...] festa solitaria, 1911; De hundrede Violiner, I cento violini, 1912) già si sente, frammisto ai modi decadenti, un profondo accento personale che risuona poi più distinto e potente nella contrapposizione tra il suo individualismo e il credo politico ...
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Scrittore turco (Tekirdaǧ 1840 - Chio 1888), tra i fondatori della letteratura turca moderna. Giornalista dotato, seguace delle idee dei Giovani Turchi, N. fuggì nel 1867 in Europa dove soggiornò esule [...] yahud Silistre ("Patria ovvero Silistra", 1873), un dramma che pur sottolineando gli ideali dell'Impero Ottomano poneva l'accento sul concetto di nazione turca. Esiliato a Famagosta, scrisse il dramma Zavallı Çocuk ("L'infelice fanciullo", 1873) e ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...