Archeologo e scrittore (Catania 1719 - ivi 1786). Nel 1744 fondò a Catania l'Accademia degli Etnei e nel 1748 fece scavi nella città. Nel 1758 inaugurò il museo nel suo palazzo (poi da lui stesso trasferito [...] oggetti antichi, e che ampliò poi con sezioni riguardanti la zoologia, la geologia, la mineralogia, la fisica. Costruì un ponte-acquedotto nel feudo di Ragona, la Villa Scabrosa, la Porta Ferdinandea (arch. Stefano Ittar). Nel 1770 scavò il teatro di ...
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LORENA
C. Rabel
(franc. Lorraine; ted. Lothringen; Austrasia, Lotharingia nei docc. medievali)
Regione storica della Francia orientale, compresa fra il Belgio e il Lussemburgo a N, il fiume Sarre a [...] a O, che si raccoglie attorno agli alti bacini della Mosa e della Mosella.Le notevoli vestigia dell'età romana - come l'acquedotto di Jouy-aux-Arches presso Metz (dip. Moselle), gli anfiteatri di Metz e di Grand presso Neufchâteau (dip. Vosges), vari ...
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CITTÀ
P. Cuneo
La definizione di Isidoro di Siviglia (Etym., XV, 2, 1), identificando la civitas nel vincolo associativo che lega gli abitanti e l'urbs entro le mura che circondano lo spazio abitato, [...] in tutto o in parte alcuni monumenti chiave del centro tardoantico, ancora in uso nel sec. 6°: le terme di Capito e l'acquedotto romano a E; il muro dell'agorá a S, il cui triplice ingresso venne adattato a porta urbica; le terme di Faustina più ...
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ALINDA (῎Αλινδα)
Città della Caria, famosa per le sue fortificazioni, costruite in blocchi di granito. Le rovine di A. non sono state ancora esplorate archeologicamente, tuttavia sulla collina che domina [...] grandioso porticato a tre ordini; tali monumenti sono ben conservati. A N-O della collina si trovano alcune arcate dell'acquedotto, e intorno alla città sono disseminate numerose tombe di granito.
Bibl: G. Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, I, c. 1489, s ...
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SEGOVIA (Segovia)
A. García y Bellido
Città già citata, col nome che ancora conserva, al tempo delle guerre di Viriato (metà del II sec. a. C.), come appartenente alla tribù degli Arevaci. Il nome è [...] Dei momenti più importanti della sua storia, non sappiamo niente. Gli antichi resti romani si riducono solo al gigantesco acquedotto (v.) che attraversa la città attuale, situata presso quella antica. È uno dei monumenti più grandiosi, nel suo genere ...
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La città è situata a 7 km. dalla costa, a un'altitudine che varia dai 90 ai 115 m. s.m. ed è dominata dal Monte Sagro (m. 1749). L'aspetto della città è notevolmente migliorato dai nuovi edifici costruiti [...] ultimi anni: la casa della G.I.L. e il palazzo delle Poste, soprattutto, opera di G. Boni. Il nuovo acquedotto che convoglia le acque della sorgente Ratto nel Canale di Miseglia, garantisce alla città un rifornimento idrico doppio del fabbisogno.
Nel ...
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GAMBINI, Silvio
Giuseppe Bonaccorso
Figlio di Luigi, nacque a Teramo da una famiglia di modeste origini il 18 ag. 1877. Studiò dapprima nella sua città natale, dove si diplomò nel 1897 come perito agrimensore [...] a Busto Arsizio, dal 1899 il G. iniziò a collaborare come disegnatore per l'Ufficio tecnico comunale, dove contribuì alla progettazione dell'acquedotto e del macello civico di via Pepe. A partire dal 1900 entrò a far parte dell'Ufficio per il piano ...
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POCCIANTI, Pasquale
Raffaella Catini
POCCIANTI, Pasquale. – Nacque a Bibbiena, nell’Aretino, il 16 maggio 1774 da Pietro e da Margherita Falesi. Nel 1784, alla morte del padre, fu inviato a Firenze [...] di Livorno, in Il giardino romantico, a cura di O. Conti et al., Firenze 1986, pp. 70-74; D. Matteoni, P. P. e l’acquedotto di Livorno, Bari 1992; F. Vossilla, Antonio Canova, P. P. e la loggia della Signoria, in Studi di storia dell’arte, III (1992 ...
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BURATTI, Carlo
TTafuri
Citato dal Pascoli tra gli architetti allievi di Carlo Fontana, "servì D. Livio Odescalchi nell'assistere al condotto dell'acqua di Bracciano e nel dirigere la ristorazione del [...] , cosa peraltro oggi impossibile, data l'inaccessibilità dell'archivio Odescalchi.
Se l'intervento del B. si limitò per l'acquedotto di Bracciano ad una pura opera di ingegneria, nel restauro della cattedrale di Albano, e ancor più nella facciata ...
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EVORA
P. Romanelli
Città della Lusitania. L'oppidum, di origine indigena, fu base militare di Sertono; colonizzata da Cesare, ebbe gli epiteti di Liberalitas Iulia.
Nonostante l'intensa vita goduta [...] pianta pentagonale con torri rettangolari e una porta ad arco, nota col nome di Arco di Dolia Isabel; l'acquedotto detto di Sertorio, e soprattutto il tempio, uno dei meglio conservati della Penisola Iberica. Esastilo, prostilo, periptero, rimangono ...
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acquedotto
acquedótto (ant. acquidótto) s. m. [lat. aquaedŭctus, cioè aquae ductus «conduttura d’acqua»]. – 1. Presa e conduzione di acque da un luogo a un altro; in questa accezione astratta, il termine è limitato alla locuz. servitù d’a....
vestibolo
vestìbolo (ant. vestìbulo) s. m. [dal lat. vestibŭlum, voce di formazione oscura]. – 1. Nell’antichità, spazio libero che precede una sala, il portico o pronao che precede il tempio in antis, lo spazio riservato davanti alle tombe....