LEPIDO (M. Aemilius Lepidus)
A. Longo
Uomo politico romano di famiglia consolare, di parte cesariana, noto soprattutto per aver partecipato al secondo triunvirato con Antonio ed Ottaviano (43 a. C.). [...] spalancati richiamano il profilo della moneta. È certo comunque che l'incisore di questa si è ispirato a un prototipo affine stilisticamente al bronzo.
Invecchiato e stanco è il volto del togato di Velleia: approfonditi i solchi sulla fronte, gote ...
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Vedi SFINGE dell'anno: 1966 - 1973
SFINGE
S. Donadoni
Già dall'epoca arcaica il re d'Egitto viene paragonato a un leone e come tale rappresentato. Alla IV dinastia, per mostrare il carattere metaforico [...] Italia). Anche nelle rappresentazioni a tutto tondo questo schema viene mantenuto: la s. dei Nassî a Delfi (sec. VI), affine a modelli ionici asiatici, è appunto rappresentata seduta sulle zampe posteriori, con ali rialzate e ricurve in avanti, e ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163; V, i, p. 233)
Il superamento o la contaminazione dei linguaggi artistici tradizionali, così come l'introduzione di nuovi procedimenti espressivi che includono un dialogo sempre [...] in cui la visualizzazione delle immagini era distorta dall'artista per mezzo di magneti applicati sui tubi catodici, operazione affine peraltro a quella con cui Cage aveva creato anni prima il suo 'pianoforte preparato'. Ogni televisore, che emetteva ...
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SLUTER, Claus
Géza de Francovich
Scultore, nato Probabilmente ad Haarlem, morto a Digione tra il 24 settembre 1405 e il 30 gennaio 1406. Il suo nome appare nell'albo delle corporazioni degli scultori, [...] esaltare cioè tutti quegli elementi che concorrono a creare con vivo e plastico vigore il "ritratto", conformemente all'affine tendenza della coeva pittura fiamminga, rappresentata nella sua espressione più geniale dai fratelli van Eyck. Il panneggio ...
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Decadentismo
Mario Praz
sommario: 1. Termini del decadentismo. 2. Diverse fasi del decadentismo? 3. Estensione della parola ai tempi moderni. 4. La nevrosi. 5. Precursori. 6. Flaubert, Gautier, Baudelaire. [...] la predilezione di certi motivi decadenti (si veda ad esempio La Sfinge e Eva di F. von Stuck, un pittore che ha qualche affinità con F. Khnopff; la Diana degli Efesii e gli schiavi di A. Sartorio che richiama I proci di Moreau e Gli ultimi giorni ...
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PITTURA dal 1260 al 1400
A. Châtelet
In tutto il mondo occidentale, nel periodo compreso tra il 1260 e il 1400 la p. ebbe un grande sviluppo, subendo al tempo stesso una profonda trasformazione; questo [...] (v.), un artista che interpretava a suo modo il linguaggio di Giotto, immettendovi più accese tonalità di colore. Un orientamento affine era quello seguito alcuni anni più tardi, sempre a Padova, da Giusto de' Menabuoi (v.), che verso il 1376 portò ...
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CACCIA
E.J. Grube
Nell'Antico Testamento la c. assume diversi significati a seconda dei contesti in cui viene menzionata. Il primo riferimento indiretto alla c. si trova nella Genesi (1, 26): "E Dio [...] 239 e gr. 533): è possibile che un manoscritto con il poema illustrato dello pseudo-Oppiano (o codici di materia affine) ne abbia costituito la fonte di ispirazione sia letteraria sia figurativa (cacciatore d'uccelli, pescatore, aratura e altre scene ...
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CHIOSTRO
P.F. Pistilli
Con il termine c. si indica nell'architettura monastica e in quella canonicale lo spazio a corte che si trova chiuso tra l'edificio di culto e l'organismo residenziale, fornito [...] l'assenza di corredi figurativi e vegetali a ornamento dei capitelli, tutti a stampella. Una situazione per molti versi affine e cronologicamente prossima si conserva, ancora in Italia, nel complesso vescovile di S. Maria Assunta a Cividale (Brozzi ...
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SMALTO
F. Henry
Il termine smalto, nel suo significato odierno, cioè di pasta vitrea applicata a caldo a un supporto metallico, non appare che nell'avanzato medioevo, derivando dal tedesco schmelzen [...] Regno potessero ospitare veri s., ossia paste vitree fuse direttamente col metallo.
Smalti più tardi, eseguiti con tecnica affine al cloisonné, sono stati rinvenuti nella piramide di Meroe, in Nubia, insieme ad oggetti romani.
Nell'assenza totale ...
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BARTOLOZZI, Francesco
Alfredo Petrucci
Nacque a Firenze il 25 sett. 1728 da Gaetano, pistoiese, e da Maddalena Pieri. Suo padre, che aveva bottega di orefice sul Ponte Vecchio, pensava di fame senz'altro [...] disegni del Cipriani. Quindi, dalle rotelline dentate, simulanti il segno sgranato del lapis, passava alla maniera apparentemente affine, ma in sostanza diversa, del "punteggiato" o "granito", che si è soliti chiamare "inglese".
Di questa maniera ...
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affine1
affine1 (o a fine) cong., letter. – Allo scopo, al fine; è seguito di solito da di con l’infinito e introduce proposizioni finali: attese il re d’Araona a. di combattersi con lui (M. Villani); tra una sonata e l’altra, ognuno accorda...
affine2
affine2 s. m. e agg. [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]. – 1. s. m. Si dicono affini i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge, e questo rispetto a quelli; la linea (retta o collaterale) e il...