Pittore (Ginevra 1815 - ivi 1893). Studiò a Parigi con J.-A.-D. Ingres che seguì in Italia. Visse poi a Parigi (1838-42) e vi conobbe J.-B.-C. Corot, J.-F. Daubigny, Th. Rousseau ed E. Delacroix, che ebbero [...] fu eccellente maestro a una ristretta cerchia di allievi, tra cui F. Hodler. I suoi paesaggi sono d'una rara delicatezza e sensibilità pittorica, in uno stile affine a quello della scuola francese di Barbizon. Opere nei musei di Winterthur e di Rath. ...
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BERLINO 2464, Pittore di
G. Riccioni
Ceramografo greco, attico, così denominato dalla lèkythos 2464 di Berlino. Dipinge lèkythoi nella tecnica a fondo bianco e appartiene al periodo di passaggio dallo [...] : giovani e donne ai lati di una stele. Lo stile del Pittore di B. 2464 è rapido, ma abbastanza incisivo ed ha qualche affinità con quello del Pittore delle Donne, la cui produzione di lèkythoi bianche dipende, a sua volta, dal Pittore di Monaco 2335 ...
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TITYOS (Τιτυός, Τίτυος)
E. Paribeni
Sin dalla Nèkyia omerica (Od., xi, 575 ss.) T. appare incluso nel numero dei grandi peccatori puniti. Di statura gigantesca- il corpo disteso misura nove pletri- (un [...] il fegato. Le proporzioni colossali, la colpa di hìbris e il fatto che generalmente è detto figlio della Terra, lo rendono affine alla stirpe dei Giganti. Tuttavia T. possiede anche un aspetto eroico strettamente legato al paese e alle saghe dei Minî ...
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Pittore (Monza 1840 - ivi 1904). Allievo di G. Bertini, si perfezionò a Venezia e a Parigi, dove conobbe M. Fortuny. Esordì con quadri storici di soggetto romantico, per volgersi poi al genere e al paesaggio. [...] degli impressionisti. Trattò anche l'affresco (Villa Giovannelli a Lonigo, 1877). Il fratello Gerardo (Monza 1846 - ivi 1904), pittore a lui affine per temperamento e varietà di motivi pittorici, godette di una certa rinomanza nell'ambiente lombardo. ...
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Autore di fumetti statunitense (New Orleans 1880 - Los Angeles 1944). Esordì nel 1903 con la striscia Lariat Pete, ma solo nel 1910 cominciò a delineare i personaggi (apparsi inizialmente nella serie The [...] innamorata del topo Ignatz, che la ricambia con lanci di mattoni. La serie è una delle più raffinate e poetiche del fumetto statunitense, anche se non ebbe la stessa popolarità che toccò per esempio a quella, per certi versi affine, di Felix the cat. ...
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TRANQUILLITAS
W. Koehler
T. indica in generale lo stato di quiete e viene personificata anche come res expetenda. All'inizio della guerra contro Sesto Pompeo, nell'anno 36 a. C., Ottaviano fece offrire [...] dell'Impero.
Eccetto che in un analogo conio di Tacito, T. non compare più sulle monete. Il solo concetto affine di Quies unito alla Providentia deorum compare personificato sulle monete per l'abdicazione di Diocleziano e di Massimiano Erculeo, a ...
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DEMETRIOS (Δημήτριος)
L. Guerrini
6°. - Pittore greco, figlio di Seleukos, attivo in Alessandria alla corte di Tolomeo VI Filomètore e indi a Roma dove ospitò nella sua casa, nel 165 a. C., il suo re [...] del passaggio della pittura alessandrina in ambiente romano; oppure dando al termine un significato più ristretto di attività affine alla cartografia. Ma la prima interpretazione appare la più adeguata.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2141; H ...
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. Organismo architettonico destinato alla esecuzione e all'audizione di musica, o ambiente per la radioproduzione di musica o di prosa. In America col termine auditorium s'indica un particolare e caratteristico [...] de concerts; ingl. concert hall o auditorium; ted. Konzerthall). - Nell'aspetto esteriore e nei caratteri generali l'auditorio è affine ad alcuni edifici per spettacolo ed è costituito dalla sala per i concerti, preminente nel complesso edilizio; da ...
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BRYN MAWR, Pittore di
G. Riccioni
Ceramografo attico, della tecnica a figure rosse, di stile tardo-arcaico. Così denominato da un piatto conservato a Bryn Mawr. Il Beazley gli ha attribuito tre piatti [...] al kòttabos, il terzo la figura di un atleta con strigile; questi sono riferibili intorno al 480 a. C. e mostrano uno stile affine a quello del Pittore di Panaitios e di Makron.
Bibl.: M. H. Swindler, in Am. Journ. Arch., XX, 1916, p. 331; C. V ...
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Scultore, forse capostipite della nota famiglia di lapicidi lombardi. Il suo nome ricorre nei documenti della fabbrica del duomo di Milano dal 1414 al 1457. È sua sicuramente, come risulta dall'atto di [...] manierismi del panneggio abbondante, ha chiari addentellati con la scultura veneziana e rivela una solida e sicura padronanza tecnica. Affine è una statua di Sant'Agnese. Allo scalpello del B. è dovuta anche la statua di San Nazaro, ricordata ...
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affine1
affine1 (o a fine) cong., letter. – Allo scopo, al fine; è seguito di solito da di con l’infinito e introduce proposizioni finali: attese il re d’Araona a. di combattersi con lui (M. Villani); tra una sonata e l’altra, ognuno accorda...
affine2
affine2 s. m. e agg. [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]. – 1. s. m. Si dicono affini i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge, e questo rispetto a quelli; la linea (retta o collaterale) e il...