Poeta italiano (Modica 1901 - Napoli 1968). Premio Nobel per la letteratura (1959). Formatosi nel gusto della poesia ermetica fra Ungaretti e Montale, più vicino a quello per l'essenzialità quasi epigrammatica [...] dell'espressione, per l'altezza del tono, più affine a questo per le soluzioni paesistiche del suo analogismo, Q. è venuto temperando tali influssi originari in un linguaggio poeticamente sempre più autonomo, che libera quella sua intensa sensualità ...
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VESAAS, Tarjei
Mario GABRIELI
Scrittore norvegese, nato a Vinje (Telemark) il 20 agosto 1897.
Scrittore fra i più notevoli in "landsmål", il V. si è affermato sopra tutto con una trilogia romanzesca [...] (Fars reise, Il viaggio del padre 1930; Sigrid Stallbrok, 1931; De ukjente mennene, Gli uomini sconosciuti, 1932) affine per intreccio e per ambiente alla saga di stirpe di O. Duun. È la storia del contadino Klas di Dyregodt che lotta contro le forze ...
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Poeta greco (sec. 4º-3º a. C.), forse di Siracusa (siracusano lo dice in un epitafio la poetessa Nosside di Locri), ma vissuto a Taranto; ritenuto creatore della ilarotragedia, che i grammatici latini [...] mitologiche frequenti nella farsa fliacica. Travestimenti di miti si erano già avuti anche nella farsa megarese di Epicarmo, affine alla fliacica; tuttavia, a differenza di Epicarmo, R. non muove direttamente dal mito, ma dalla forma letteraria che ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] da modello del cambiamento appartiene a un insieme di parole numeroso. In linguistica storica, analogia (con l’affine cambiamento analogico) è usato spesso in connessione col cosiddetto paradosso di Sturtevant, dal nome del linguista statunitense che ...
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Scrittore norvegese (Holmestrand 1870 - Oslo 1924). Spirito satirico e individualistico formatosi su Nietzsche e Kierkegaard, autore di saggi critici (Essays: fremmede forfattere "Saggi: scrittori stranieri", [...] morale e di semplice religiosità (Bøger og billeder "Libri e figure", 1898). La forma d'espressione letteraria più affine al suo temperamento la trovò nelle satiriche Epistler ("Epistole", 1903-24), brevi saggi sui più svariati soggetti, ricchi ...
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In senso lato, canti che si accompagnavano ai divertimenti del carnevale dal Quattrocento in poi; in senso stretto, quelli che si cantavano a Firenze nel 15° e 16° secolo. Secondo A. Grazzini, che ne fece [...] Lorenzo il Magnifico, che ne compose parecchi, insieme agli altri letterati del suo circolo, tra cui A. Poliziano e persino N. Machiavelli. La forma metrica, in genere, è affine alla ballata. Se ne conservano più di 400, spesso con allusioni oscene. ...
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Poeta francese, la cui attività si svolse nella prima metà del sec. 13º. Nel suo poema romanzesco Méraugis de Portlesguez, scritto prima del 1228, seguì la maniera di Chrétien de Troyes, ricordando particolarmente [...] . Scrisse anche due poemetti allegorici, Romanz des eles de Proëce e Le songe d'Enfer, composti intorno al 1225. Di un altro non meglio identificato Raoul è invece il poemetto affine, La voie de Paradis che gli è spesso erroneamente attribuito. ...
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Critico letterario, nato a Roma il 10 giugno 1900; si è occupato soprattutto di letteratura contemporanea italiana, sia come redattore dell'Enciclopedia Italiana e del Dizionario Enciclopedico Italiano, [...] l'ed. Tumminelli una collezione di volumi di letteratura e di critica, intitolata Nuova Biblioteca Italiana; e ora ne dirige una affine presso l'ed. Sciascia, dal titolo Aretusa.
Ha curato alcune antologie di scrittori contemporanei; tra i suoi saggi ...
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L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, [...] il termine ripetuto crea una tensione comunicativa per le operazioni interpretative. In questo senso, l’epanalessi è affine all’➔anadiplosi.
Questa figura è già definita nella tradizione retorica più antica (per es., nella pseudociceroniana Retorica ...
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Scrittore, morto a Roma il 6 novembre 1962. Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei nel 1953, nel 1957 gli venne conferito il premio Feltrinelli per la letteratura. Con gli anni B. ha approfondito [...] alcuni scrittori prediletti, quasi sempre nell'ambito della letteratura italiana. All'Ariosto, pretesto letterario e umano particolarmente affine alla sua "humanitas", B. è tornato con Ariosto e dintorni (1958), che riproduce, insieme con vari saggi ...
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affine1
affine1 (o a fine) cong., letter. – Allo scopo, al fine; è seguito di solito da di con l’infinito e introduce proposizioni finali: attese il re d’Araona a. di combattersi con lui (M. Villani); tra una sonata e l’altra, ognuno accorda...
affine2
affine2 s. m. e agg. [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]. – 1. s. m. Si dicono affini i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge, e questo rispetto a quelli; la linea (retta o collaterale) e il...