(gr. Λέσβος) Isola della Grecia (1630 km2 con 90.000 ab. circa), situata nel Mar Egeo settentrionale, di fronte all’Anatolia dalla quale è separata da due canali poco profondi. Il nome della città principale, [...] , dove un insediamento è documentato dagli inizi del 3° millennio fino al 2000 circa a.C., con una cultura materiale affine a quella dei coevi strati di Troia. Il sito fu rioccupato e successivamente distrutto nel corso del Tardo Bronzo. Ad Antissa ...
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Critico americano, nato a Dayton, Ohio, il 2 agosto 1865, morto a Cambridge, Mass., il 15 luglio 1933. Laureatosi a Harvard nel 1893, vi divenne professore di letteratura francese dal 1894; editore in [...] profonda influenza sulla critica americana, nella quale è stato capo riconosciuto della cosiddetta scuola umanistica, insieme con l'affine P. E. More.
Opere: Literature and the American College (1908); The New Laokoön (1910); The Masters of Modern ...
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LAGOMARSINI, Girolamo
Franco Arato
Nacque a Puerto de Santa María (presso Cadice, in Spagna) il 30 sett. 1698 da un mercante genovese e da madre spagnola, e trascorse l'infanzia tra Cadice e Siviglia: [...] Golmario Pepugiesmarsigliano [anagramma di Giuseppe Lagomarsini] maestro nella città di Clusiadepoli (Trevigi [Lucca] 1723), dove "affine di dimostrarsi potente maestro di precetti grammaticali, s'infinse un pedante immaginario che gli avesse opposto ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] tanto razionalità di concetti, quanto arte di allettare con i suoni e i ritmi; la prosa gorgiana è assai affine alla poesia, per la ricchezza delle metafore, per ritmo metrico del periodare, antitesi, assonanze, rime. Per Gorgia concetto fondamentale ...
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ZAVATTINI, Cesare
Arnaldo Bocelli
Scrittore, nato a Luzzara (Reggio Emilia) il 20 settembre 1902. Già redattore e direttore di numerosi periodici illustrati, lavora da tempo per il cinematografo con [...] . Un umorismo larvale, che di libro in libro è venuto esprimendosi in una prosa sempre più essenziale e più franta, di un gusto affine a quello della poesia pura o "ermetica"; e il cui dono consiste, appunto, in quell'evocare stati d'animo, fatti e ...
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Minnesänger (o Minnesinger) Poeti lirici tedeschi del 12° e del 13° secolo. Il nome («cantori d’amore»), già in uso nel Medioevo, deriva dal fatto che essi, come i provenzali, trattarono quasi solo soggetti [...] 300 poeti) e grandissimo quello delle loro composizioni, per le quali le forme poetiche principali adottate furono il Lied, il Leich (affine al lai) e lo Spruch. Tra i maggiori M.: Walther von der Vogelweide, Enrico di Veldeke, Enrico di Morungen ecc ...
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CASSOLA (Cazzola), Gaspare Luigi
Fiorenza Vittori
Nato a Gravedona (Como) l'8 maggio 1743 da Giuseppe e Ancilla Asnaghi, il 20 ott. 1759 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù e per alcuni anni [...] di conoscervi il Carcano, il Parini (che dedicherà a questo mecenate settecentesco La gratitudine, posteriore all'ode di argomento affine che il C. inviò al Durini in occasione della visita fattagli nella parrocchia di Gravedona nel 1789), il conte ...
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Scrittore (Le Havre 1737 - Éragny, Seine-et-Oise, 1814). Ebbe vita molto avventurosa; a dodici anni intraprese un viaggio alla Martinica; poi studiò (1757) all'École des Ponts-et-Chaussées, chiusa l'anno [...] de la nature (1815); Vie et ouvrages de J.-J. Rousseau (1820). Di Rousseau egli fu, oltre che amico e compagno, affine anche per certi aspetti del carattere, l'interprete più fedele. B. de St.-P. non vede nella scienza che l'arida manifestazione ...
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Poeta (Marradi 1885 - Castel Pulci, Firenze, 1932). Figlio di un maestro elementare, rivelò presto indole inquieta e straordinaria sensibilità. Dopo il liceo a Faenza, frequentò corsi di chimica all'univ. [...] Binazzi, 1928; 5a ed., con aggiunta di scritti sparsi o inediti, a cura di E. Falqui, 1960), un impressionismo paesistico, affine a quello dei vociani, lievita spesso in un simbolismo denso e ardente, che ricorda A. Rimbaud (soprattutto quello delle ...
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ISHERWOOD, Christopher
Salvatore Rosati
Scrittore inglese, nato a Disley (Cheshire) il 26 agosto 1904. Laureatosi a Cambridge (Corpus Christi College), fu tutore privato a Londra (1926-27), studente [...] le lacune spirituali del presente: la sua opera dà, nell'insieme, l'impressione di non avere ancora trovato un terreno veramente affine in cui radicarsi.
Bibl.: W. J. Turner, Chr. I., in Living writers, a cura di G. Phelps, Londra 1947, pp. 48 ...
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affine1
affine1 (o a fine) cong., letter. – Allo scopo, al fine; è seguito di solito da di con l’infinito e introduce proposizioni finali: attese il re d’Araona a. di combattersi con lui (M. Villani); tra una sonata e l’altra, ognuno accorda...
affine2
affine2 s. m. e agg. [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]. – 1. s. m. Si dicono affini i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge, e questo rispetto a quelli; la linea (retta o collaterale) e il...