FETTI, Giovanni
Gerd Kreytenberg
Figlio di Francesco, fu attivo come scultore a Firenze tra il 1355 e il 1386, anno in cui fu costretto ad interrompere l'esecuzione di due statue delle Virtù, per la [...] Dragomanni. Anche le statue di Cristo e di Gabriele e Maria dell'Annunciazione dellacappella Dragomanni sono stilisticamente affini alla "Bentornata" e alla Fortezza dellaloggia dei Priori. Una statua della Sapienza nel Museo nazionale di Firenze ...
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NICOLA di Verdun
F. Cervini
Orafo mosano attivo fra la seconda metà del sec. 12° e i primi anni del successivo in area franco-germanica.
Le uniche notizie certe su N. si desumono dalle iscrizioni apposte [...] a N. e in cui è forse più corretto vedere l'impronta di un ambiente coloniense che partecipava di una cultura affine.Gli studiosi sono invece concordi nel riferire a N. parte dell'esuberante ornamentazione - e, forse, il progetto - della cassa dei re ...
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BARTOLOMEO di Giovanni
Luisa Marcucci
Fiorentino, attivo fra la fine del sec. XV e l'inizio del XVI, il suo nome è noto per un documento del 30 luglio 1488 pubblicato da G. Bruscoli (L'Adorazione dei [...] il Ghirlandaio, anteriori alla tavola degli Innocenti, egli dimostra una spiccata tendenza al movimento lineare della forma in modo affine a quei due pittori: così è nella predella della pala del Ghirlandaio per il duomo di Lucca, probabilmente del ...
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GIOVANNI di Rigino
Cristina Ranucci
Non si conosce la data di nascita di questo scultore, che si dichiara originario di Verona e che fu verosimilmente figlio del lapicida Rigino di Enrico. Tuttavia [...] di Albaredo d'Adige (frazione Beccacivetta di Coriano); un manufatto quest'ultimo assegnato a un anonimo lapicida veronese culturalmente affine a G. (Ericani).
Il S. Procolo venne realizzato da G. nel 1392 su commissione dell'arciprete Bonincontro e ...
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CLAUDIO (Ti. Claudius Nero Drusus Germanicus)
B. M. Felletti Maj
Figlio di Druso Maggiore e di Antonia Minore, prese parte alla vita pubblica solo dopo l'ascesa al trono del nipote, Gaio Cesare (37 d. [...] , è molto meno stridente. Il tipo della testa su busto moderno al Museo Torlonia di Roma, n. 194, è affine a quello della Rotonda, ma con accentuazione delle rughe e della patetica espressione della vecchiaia. Di indirizzo realistico sembrano anche ...
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CASTAGNETO, Giambattista
Giovanna Rosso Del Brenna
Nato a Genova nel 1862, si trasferì a tredici anni con la sua famiglia in Brasile. Il padre - racconta il critico d'arte brasiliano Gonzaga Duque, [...] la nervosità del segno, spontaneo e d'effetto, mentre scompare il carattere lievemente calligrafico e compiaciuto delle prime opere, molto affine a quello di Antonio Parreiras, suo compagno alla scuola di Grimm.
Nel 1891 il C. progetta un viaggio in ...
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KALLIMACHOS (Καλλίμαχος, Callimachus)
L. Guerrini
2°. - Scultore, toreuta, pittore, di origine ignota, di formazione attica; la sua attività si svolse specialmente nell'ultimo trentennio del V sec. a. [...] ; 9=Paribeni), e la presenza tra esse di Dioniso (Rizzo) o di Dioniso e Arianna (Richter). Un'altra opera stilisticamente affine alle precedenti e attribuita ora quasi concordemente a K. è l'Afrodite del tipo Louvre-Napoli, indicata spesso come del ...
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BRITTO (Brito), Giovanni
Fabia Borroni
Mancano dati biografici di questo xilografo di origine tedesca (Brit o Breit dovette essere il suo cognome originario), operante a Venezia dopo il 1530 ed ancora [...] è un secondo ritratto di Carlo V, Il Gran CarloQuinto Imperatore (ripr. in Hirth), in busto di profilo, con corazza e senza elmo, affine per posa e coevo al dipinto del Prado di Madrid (che è dell'aprile-settembre 1548) e che - oltre ad una copia di ...
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JACOPO di Cione
A.G. De Marchi
Pittore fiorentino, fratello dei più noti Andrea e Nardo, attivo nella seconda metà del 14° secolo.La prima notizia di J. è del 1365, momento in cui la sua attività poteva [...] a raffigurare tipi umani ingentiliti da visi tondeggianti e a rappresentare azioni più lente e pacate, secondo una sintassi notevolmente affine a quella che aveva messo a punto Giovanni da Milano. Inoltre, su tutte le sue opere finora citate, cui si ...
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AVEZUTI (Avegiuti, il cognome Errani non è documentato), Giulio, detto il Ponteghino
Ennio Golfieri
Nacque a Faenza, in parrocchia di S. Vitale, fra il 1507 e il 1508 dal sarto Giovan Battista detto [...] attribuibile alla stessa mano per evidenti analogie stilistiche. Lo stile compositivo di queste due tavole rivela un A. maturo, affine a Giacomo Bertucci, ma con fare più estroso anche se formalmente meno studiato. In certi particolari formali e nel ...
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affine1
affine1 (o a fine) cong., letter. – Allo scopo, al fine; è seguito di solito da di con l’infinito e introduce proposizioni finali: attese il re d’Araona a. di combattersi con lui (M. Villani); tra una sonata e l’altra, ognuno accorda...
affine2
affine2 s. m. e agg. [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]. – 1. s. m. Si dicono affini i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge, e questo rispetto a quelli; la linea (retta o collaterale) e il...