Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] alle vocali palatali (e e i) l’originaria occlusiva velare (per es. Cicero ‹kìkero›) passò a poco a poco a una pronunzia palatale affricata, che tra il 4° e il 6° sec. d.C. si stabilizzò in un fonema, la nostra c ‘dolce’ ‹č›, ormai sentito come ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] (vedi Bertinetto 1981; Mioni 1993; Sorianello 2009):
(a) dal punto di vista segmentale, l’italiano è ricco di ➔ affricate (quasi assenti in francese, salvo che in prestiti e adattamenti; in spagnolo limitate a poche parole: gazpacho, remolacha, ecc ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] (‹azione›), a cui corrisponde nell’italiano normativo e nella parlata spontanea dalla Toscana in giù la pronuncia rafforzata dell’affricata [tːs]; l’uso superfluo della ‹i›, in casi come ‹scienza› /ˈʃεntsa/, per omaggio al latino, o ‹cielo› /ˈʧεlo ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] che si distingue sia dall’esito dialettale -è, sia dal toscano -aio, o la realizzazione [z], in corrispondenza dell’affricata mediopalatale del toscano, in zima «cima» per il dialettale scima, e in altre forme quali prezèt «precetto», azzàa «acciaio ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] non anafonetiche come ponto, lengue, monottongo su dittongo toscano, -ar- atono su -er (maraviglia, andarò), sibilante per affricata palatale (faza), prima persona singolare del passato remoto in -e (io disse); ma significativamente molti di questi e ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...