Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] ) dell’italiano, le consonanti /ʦ/, /ʣ/, /ʃ/, /ɲ/, /ʎ/, talvolta dette rafforzate, sono sempre doppie in posizione intervocalica (➔ affricate; ➔ nasali; ➔ fonetica). Ciò vale sia nelle posizioni interne sia nella posizione iniziale di parola se ...
Leggi Tutto
Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] svolte in più varietà di italiano meridionale; la lenizione, ad es., sembrerebbe non risparmiare neppure le fricative o le affricate sorde.
In una vasta area del Centro-sud, escluse alcune aree ristrette, la sonorizzazione totale o parziale coinvolge ...
Leggi Tutto
Con questo nome s'intendono quelle lingue del Caucaso e delle regioni immediatamente adiacenti, che per struttura grammaticale e per il vocabolario si staccano così notevolmente dalle lingue d'origine [...] semitiche. Tutte le lingue caucasiche hanno tenui aspirate e tenui con chiusura della glottide, frequenti del pari sono le affricate e fra di esse le serie s e š si incontrano tanto con la chiusura della glottide (espirazione supraglottale) quanto ...
Leggi Tutto
endecasillabo
Ignazio Baldelli
Il verso dantesco, e in particolare l'e., ha attirato fortemente l'attenzione degli studiosi fino a spingerli a una serie d'importanti considerazioni sui rapporti più [...] vento che va via (If XIII 42): ma va subito aggiunto che quasi tutte le allitterazioni del canto sono concentrate sulle affricate o sulle sibilanti, in allusione appunto al soffio di sangue e parole: se state fossimo anime di serpi; allor soffiò il ...
Leggi Tutto
Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] altri suoni una chiara distinzione ortofonica era percepita come urgente. Un caso per tutti è la resa delle sibilanti e delle affricate dentali s e z sorde e sonore (/s/, /z/, /ʦ/, /ʣ/), variamente indicate con ‹z›, ‹ç›, ma anche con ‹x› al Nord (per ...
Leggi Tutto
Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] particolare la cosiddetta gorgia, cioè la spirantizzazione o l'aspirazione delle occlusive intervocaliche, e la fricativizzazione delle affricate palatali intervocaliche: la hasa o la khasa, dieši), continua a essere insegnata nelle scuole di dizione ...
Leggi Tutto
La regione Veneto, con una superficie di 18.380 km2, quasi cinque milioni di abitanti e sette province (il capoluogo Venezia, Belluno, Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo), costituisce la parte più [...] del veneziano di Giuseppe Boerio (1856) ‹ch(i)› corrisponde sia alla velare di chilo che alla palatale di chiesa [ˈʧeza], ‹z› indica l’affricata dentale sorda e sonora, ‹s› può valere sia per la sorda di [ˈseŋto] «cento» che per la sonora di [ˈzente ...
Leggi Tutto
Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] consonanti geminate e a realizzare sempre sonore sia la sibilante alveolare intervocalica ([ˈkaza], [ˈrɔza], ecc.), che l’affricata alveolare a inizio di parola ([ˈʣukːero], [ˈʣio]).
È invece tipicamente friulana la pronuncia nettamente più bassa e ...
Leggi Tutto
Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] agli isolati scienzia e scientie, elegantia. In prosa, tra le scrizioni di scempie e doppie, è da notare -z- per le affricate alveolari sorde e sonore (mezo e avezare, pezo, gentileza di fronte a qualche occorrenza di gravezze).
In campo fonetico si ...
Leggi Tutto
I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] seguiti da a o da vocali posteriori (gara [ˈgaːra], cura [ˈkuːra], gota [ˈgɔːta], conto [ˈkonto]), o come affricate postalveolari se seguiti da vocali anteriori (cena [ˈʧeːna], cela [ˈʧɛːla], giro [ˈʤiːro]) (➔ ortografia). Per rendere velari questi ...
Leggi Tutto
affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...