Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] indebolimenti di consonanti in posizione intervocalica (➔ indebolimento): né la cosiddetta ➔ gorgia toscana, né la realizzazione come fricative delle affricate palatali sorda e sonora in posizione intervocalica ([ˈpaʧe] pace, e non [ˈpaʃe]; [vaˈliʤa ...
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Varietà diverse di tedesco sono parlate in Italia nell’Alto Adige (o Tirolo meridionale, Südtirol), e in una serie di piccole comunità linguistiche migrate in epoca medievale dalle propaggini meridionali [...] sostrato dialettale, che si manifesta non solo nel sistema fonetico-fonologico, sia sul piano segmentale (/r/ uvulare, affricate palatali, lunghezze vocaliche e consonantiche, ecc.) che su quello prosodico, ma anche nella struttura sintattica, con la ...
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Matteo Maria Boiardo (Scandiano 1441-1494), di famiglia feudataria degli Estensi, visse tra Scandiano, Ferrara, Modena (di cui fu governatore tra il 1480 e il 1482) e Reggio (di cui fu capitano nel 1487). [...] e fio «figlio», come pure l’esito del nesso -gl- in svegiava «svegliava» e vigiar «vegliare». Per le assibilate o affricate in corrispondenza delle palatali toscane, con zoir e zolioso, anche del canzoniere, troviamo zergo, zurma, lanza, arzone, ecc ...
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UGROFINNICHE, LINGUE
Carlo TAGLIAVINI
Jozsef SZINNYEI
. Le lingue ugrofinniche sono le seguenti: 1. l'ungherese, 2. il vogulo, 3. l'ostiaco, 4. il sirieno, 5. il votiaco, 6. il ceremisso, 7. il mordvino, [...] la spirante β). Ma fra le costrittive abbiamo s, š, e ṣ e forse t′ š, ṭö che dovevano essere delle affricate. Si nota la mancanza delle sonore e aspirate originarie, ma le comparazioni con l'altaico permettono di ricostruire qualche sonora uralo ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] l’altro la diversa sillabazione legata alla presenza o assenza del confine: per es., la realizzazione di un’affricata nell’espressione inglese why choose «perché scegliere» e di una sequenza occlusiva + fricativa nell’espressione white shoes «scarpe ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] ] alzare, [ˈmaŋʣo] manzo. Le maggiori divergenze si hanno, come s’è detto sopra, nell’intensità, e nella riduzione delle affricate a fricative ([s], [z]) nelle pronunce trascurate in tutte le posizioni: quindi anche [ˈzuːfolo] [ˈziːo] [ˈzukːero] [al ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] sonora /ʒ/: paxi «pace», cìxiri «cece, ceci», secondo una tradizione grafica attestata fin dal medioevo. Il grafema ‹z› rende le affricate dentali sorda e sonora, ma Porru introduce ‹ç› per la resa della sorda che deriva da palatale italiana: çittadi ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] (vedi Bertinetto 1981; Mioni 1993; Sorianello 2009):
(a) dal punto di vista segmentale, l’italiano è ricco di ➔ affricate (quasi assenti in francese, salvo che in prestiti e adattamenti; in spagnolo limitate a poche parole: gazpacho, remolacha, ecc ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] diverse distribuzioni, per es., delle vocali medio-basse e medio-alte anteriori e posteriori, /e/ e /o/; o delle affricate alveolari, /z/ e /s/), si erano ormai consolidate.
Tale gamma di variazione a livello dell’italiano si sovrappone alla generale ...
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La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. Lo studio della lingua: la fonologia
Edwin G. Pulleyblank
Lo studio della lingua: la fonologia
La Cina generò il proprio sistema di scrittura nel secondo millennio [...] ) e infine le due liquide. La posizione delle sibilanti e delle laringali sembra rifarsi al modello dell'alfabeto sanscrito (che non contiene affricate), dove le lettere ô, õ, s e h sono poste alla fine, dopo i cinque varga delle occlusive e delle ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...