Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] altri suoni una chiara distinzione ortofonica era percepita come urgente. Un caso per tutti è la resa delle sibilanti e delle affricate dentali s e z sorde e sonore (/s/, /z/, /ʦ/, /ʣ/), variamente indicate con ‹z›, ‹ç›, ma anche con ‹x› al Nord (per ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] particolare la cosiddetta gorgia, cioè la spirantizzazione o l'aspirazione delle occlusive intervocaliche, e la fricativizzazione delle affricate palatali intervocaliche: la hasa o la khasa, dieši), continua a essere insegnata nelle scuole di dizione ...
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La regione Veneto, con una superficie di 18.380 km2, quasi cinque milioni di abitanti e sette province (il capoluogo Venezia, Belluno, Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo), costituisce la parte più [...] del veneziano di Giuseppe Boerio (1856) ‹ch(i)› corrisponde sia alla velare di chilo che alla palatale di chiesa [ˈʧeza], ‹z› indica l’affricata dentale sorda e sonora, ‹s› può valere sia per la sorda di [ˈseŋto] «cento» che per la sonora di [ˈzente ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] consonanti geminate e a realizzare sempre sonore sia la sibilante alveolare intervocalica ([ˈkaza], [ˈrɔza], ecc.), che l’affricata alveolare a inizio di parola ([ˈʣukːero], [ˈʣio]).
È invece tipicamente friulana la pronuncia nettamente più bassa e ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] agli isolati scienzia e scientie, elegantia. In prosa, tra le scrizioni di scempie e doppie, è da notare -z- per le affricate alveolari sorde e sonore (mezo e avezare, pezo, gentileza di fronte a qualche occorrenza di gravezze).
In campo fonetico si ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] seguiti da a o da vocali posteriori (gara [ˈgaːra], cura [ˈkuːra], gota [ˈgɔːta], conto [ˈkonto]), o come affricate postalveolari se seguiti da vocali anteriori (cena [ˈʧeːna], cela [ˈʧɛːla], giro [ˈʤiːro]) (➔ ortografia). Per rendere velari questi ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] indebolimenti di consonanti in posizione intervocalica (➔ indebolimento): né la cosiddetta ➔ gorgia toscana, né la realizzazione come fricative delle affricate palatali sorda e sonora in posizione intervocalica ([ˈpaʧe] pace, e non [ˈpaʃe]; [vaˈliʤa ...
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Varietà diverse di tedesco sono parlate in Italia nell’Alto Adige (o Tirolo meridionale, Südtirol), e in una serie di piccole comunità linguistiche migrate in epoca medievale dalle propaggini meridionali [...] sostrato dialettale, che si manifesta non solo nel sistema fonetico-fonologico, sia sul piano segmentale (/r/ uvulare, affricate palatali, lunghezze vocaliche e consonantiche, ecc.) che su quello prosodico, ma anche nella struttura sintattica, con la ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] l’altro la diversa sillabazione legata alla presenza o assenza del confine: per es., la realizzazione di un’affricata nell’espressione inglese why choose «perché scegliere» e di una sequenza occlusiva + fricativa nell’espressione white shoes «scarpe ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] ] alzare, [ˈmaŋʣo] manzo. Le maggiori divergenze si hanno, come s’è detto sopra, nell’intensità, e nella riduzione delle affricate a fricative ([s], [z]) nelle pronunce trascurate in tutte le posizioni: quindi anche [ˈzuːfolo] [ˈziːo] [ˈzukːero] [al ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...