METROLOGIA classica (dal gr. μέτρον "misura" e il suffisso logia delle scienze)
Alessandro RONCONI
È lo studio dei sistemi metrici e monetarî usati dagli antichi. È scienza storica in quanto studia l'evoluzione [...] ) esse avevano scarsa importanza: solo i Romani, con la misurazione delle loro strade e con le importantissime delimitazioni dell'agerpublicus spartito tra i privati, crearono sistemi più definiti. Per il piede attico si è tentato, ma con scarso ...
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1. Console nel 238 a. C., combatté vittoriosamente contro i Liguri; occupò inoltre la Sardegna. 2. Suo figlio, magister equitum dopo la battaglia di Canne, console nel 215, difese Cuma da un assalto di [...] a Gaio Licinio Stolone e L. Sestio (aggiornata, probabilmente, nella prima metà del 2º sec. a. C.), per cui le parti di agerpublicus in possesso di privati eccedenti i 500 iugeri (750 per chi avesse un figlio, 1000 per chi ne avesse due o più ...
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(lat. Icilii) Gens plebea romana che svolse un ruolo importante nelle lotte contro il patriziato nel 5° sec. a.C.
Lucio Icilio (L. Icilius), tribuno della plebe (456 a.C.), ottenne per i tribuni il diritto [...] di convocare il Senato; secondo la tradizione fu autore della lex Icilia che dichiarava agerpublicus l’Aventino. Promesso sposo di una giovane plebea, Virginia, la difese contro il patrizio Appio Claudio, e dopo la morte di lei, sollevò il popolo e ...
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1. Tribuno della plebe (456 a. C.). Ottenne per i tribuni il diritto di convocare il senato; secondo la tradizione sarebbe autore della lex Icilia che dichiarava agerpublicus l'Aventino. Fidanzato di [...] Virginia, la difese contro Appio Claudio e dopo la morte di lei sollevò il popolo, occupò il Monte Sacro e trattò col senato, ottenendo la citazione in giudizio di Appio Claudio e l'immunità per quelli ...
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Nella denominazione datagli dai Romani, il fertile territorio di Capua. Per punire quella città del suo passaggio ad Annibale dopo Canne, fu dichiarato agerpublicus populi Romani (211 a.C.). Vi furono [...] dedotte le colonie di Liternum e Volturnum (194), ma gran parte finì in mano a privati. Tentativi di spartizione si ebbero con Tiberio Gracco (133), M. Giunio Bruto (83), Cesare (59) ...
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Tribuno della plebe (63 a. C.), autore di una proposta di legge agraria, che prevedeva l'istituzione di una commissione di dieci membri, in funzione per cinque anni, con il compito di operare una distribuzione [...] di agerpublicus ai veterani di Pompeo, in Italia e fuori d'Italia; a essa si oppose Cicerone, console di quell'anno, con le orazioni De lege agraria. ...
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SCHIAVITÙ
Emilio Gabba e Raimondo Luraghi
1. Schiavitù nel mondo antico di Emilio Gabba
2. Schiavitù nell'età moderna di Raimondo Luraghi
Schiavitù nel mondo antico
di Emilio Gabba
Considerazioni [...] sul lavoro schiavile. A creare questa situazione concorrevano vari fattori: disponibilità di terra per la crescita dell'agerpublicus dopo le confische e le conquiste; possibilità di investire le ricchezze tratte dalla vittoria per le classi alte ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'eta dei re
Cristiano Viglietti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra la metà dell’VIII e la fine del VI secolo a.C. Roma è governata [...] è, invece, il diritto che, in teoria, è attribuito a tutti i cittadini di utilizzare le terre pubbliche (agerpublicus) per coltivarle o per allevarvi animali.
L’importanza che, sin dalle origini della città, doveva detenere la proprietà privata ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'economia a Roma
Cristiano Viglietti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’economia romana mostra sin dalle origini una forte vocazione [...] i soldati e diventa, invece, proprietà dello stato, mentre la terra che viene sottratta agli sconfitti, pur diventando pubblica (agerpublicus), è nei fatti controllata da chi per primo, e con più forza, la occupa cioè, solitamente, dei cittadini già ...
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denaro
Jérémie Barthas
M. usa in genere il plurale danari; di rado il singolare danaio. Il d. è oggetto di un originale paradosso in uno dei capitoli più importanti e controversi dei Discorsi: «I danari [...] ai tempi di Agide e Cleomene, o a Roma quando i Gracchi tentarono di rimediare all’appropriazione privata dell’agerpublicus (cfr. Discorsi I xxxvii). Cavalcanti la mette in bocca al capo dell’oligarchia fiorentina mentre sosteneva la guerra contro ...
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