Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte [...] totale, come in (1) (da Sabatini 19902: 236) o parziale, come in (2), in cui non vengono ripresi né l’aggettivo né il sintagma preposizionale dell’elemento antecedente:
(1) Le molecole sono l’unione di atomi. Sono possibili due tipi di molecole: in ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] verificare che il messaggio sia stato ricevuto correttamente. Altre forme rare nello scritto sono i ➔ deittici, ovvero quegli aggettivi, pronomi e avverbi il cui referente si può recuperare soltanto dal contesto, quali questo, quello, qui, lì, oggi ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] in passato al registro formale, come la i- prostetica (per isbaglio; ➔ epentesi), o l’accento circonflesso con nomi e aggettivi in -io al plurale (proprî; ➔ accento grafico), ora marche di un registro aulico.
In misura superiore al registro formale ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] + nome, ecc.; singole parole, come sostantivi (come in 13, piemontese / italiano: Regis 2005: 34), verbi, aggettivi e persino elementi funzionali quali pronomi, preposizioni, congiunzioni, articoli (come in 14, italiano / siciliano: Alfonzetti 1992 ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] G. Lakoff e J.D. Mc Cawley è il verbo che viene per lo più utilizzato come ‘predicato’, ma anche gli aggettivi, certi pronomi e la negazione; degli altri componenti (‘argomenti’) si mostra il diverso livello gerarchico lavorando con parafrasi. Questa ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] come bene, bis, gratis, super, ecc. (gente bene, corsa bis), che dà luogo alla formazione di una nuova classe di aggettivi invariabili (Durante 1981: 268).
Coinvolto in numerosi fenomeni è il sistema dei ➔ pronomi. Si possono per es. notare in questo ...
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Per tipi illocutivi si intendono i tipi di azioni che si eseguono nel proferire parole. L’atto illocutivo, detto anche atto illocutorio (in ingl. illocutionary act), è uno degli aspetti dell’atto linguistico: [...] usato per presentare cortesemente come espressione di un desiderio quella che in realtà è una richiesta o addirittura un comando.
Numerosi aggettivi (ma anche nomi o verbi o avverbi) il cui significato non è (o non è soltanto) descrittivo fungono da ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] occasionalismi dall’italiano al tedesco: dai ben noti Carabiniere e Patent («patente di guida», invece di Führerschein), ad aggettivi di uso comune come [ʃ]tuff «stufo», imprecazioni come o[ʃ]tia!, fino ad avverbi come magari.
Bilinguismo e diglossia ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] (cfr. Maiden & Parry 1997). In molti dialetti, per es., la formazione del ➔ plurale dei nomi e degli aggettivi maschili avviene con meccanismi morfologici diversi rispetto a quelli dell’italiano: morfema zero (come in piemontese: ’l can «il cane ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] : l’accorciamento delle parole (come mate da matematica, ecc.); le deformazioni (zan per ciao); alcune suffissazioni particolari (aggettivi in -oso, come cagoso, cessoso); l’ampia presenza di uno strato gergale sia tradizionale che innovativo (flash ...
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aggettare
v. intr. [der. di aggetto] (io aggètto, ecc.; aus. essere). – Sporgere in fuori, detto soprattutto di elementi architettonici, come cornici, bozze, ecc. ◆ Part. pres. aggettante, anche come agg.: elementi aggettanti.